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Tutela beni paesaggistici e culturali: corso di formazione per magistrati amministrativi

Organizzato dall’Ufficio studi della giustizia amministrativa in collaborazione con il T.A.R. della Toscana si è svolto a palazzo del Pegaso

di Ufficio stampa, 15 febbraio 2024 

Firenze – Un incontro di studio e formazione che si propone di affrontare gli istituti fondamentali e i maggiori nodi problematici nella materia dei beni culturali e paesaggistici a vent’anni dall’entrata in vigore del decreto legislativo 42 del 22 gennaio 2004, il codice dei beni culturali e del paesaggio. Organizzata dall’Ufficio studi della Giustizia amministrativa in collaborazione con il T.A.R. della Toscana, l’iniziativa si è svolta questo pomeriggio (giovedì 15 febbraio) a palazzo del Pegaso e proseguirà nella giornata di domani.

Ad aprire i lavori i saluti istituzionali del presidente del Consiglio regionale, Antonio Mazzeo.

“Sono onorato che questo convegno, voluto dal T.A.R. Toscana e dal suo presidente, si svolga qui in Consiglio regionale. Temi come questi riguardano la vita di tutte le cittadine e di tutti i cittadini – ha affermato il presidente Mazzeo – Conoscere e approfondire le buone pratiche che la Toscana porta avanti, così come stanno facendo anche altre regioni, ci dice che quella di un confronto continuo tra le istituzioni, fatta di ascolto e proposte, è la direzione giusta, perché l’obiettivo di tutti è che ogni cittadino possa vivere al meglio nel proprio territorio”. “Ringrazio dunque i magistrati presenti – ha aggiunto – per il loro instancabile lavoro e per aver costruito insieme una serie di relazioni che fanno il bene delle cittadine e dei cittadini toscani”.

Tre le sessioni su cui si articola il corso (profili generali in tema di patrimonio culturale; i beni culturali; il paesaggio) presiedute dal presidente del T.A.R. della Toscana, Roberto Pupilella, dal presidente di sezione del Consiglio di Stato, Giancarlo Montedoro, e dal presidente della sezione di Salerno del TAR Campania e vicepresidente dell’Ufficio studi e formazione della Giustizia amministrativa, Nicola Durante.

Proprio Pupilella ha spiegato come il codice dei beni culturali e del paesaggio sia stato “una legge innovativa venti anni fa ma, con la velocità con cui cambia la nostra società, rischia di diventare obsoleta”. “In questo convegno – ha aggiunto – ci sono varie voci per capire dove stiamo andando. Oltre al professor Giuseppe Morbidelli, è presente la Fondazione Strozzi e Cesifin, che fanno cultura innovativa a Firenze. Ascolteremo Simone Verde, il nuovo direttore delle Gallerie degli Uffizi, che ci dirà come valorizzare e gestire il patrimonio culturale. E poi abbiamo il presidente dell’Associazione Antiquari d’Italia, Bruno Botticelli, una voce diversa da quelle voci istituzionali, che spiegherà la sua visione su che cosa è il patrimonio culturale italiano e su come si può valorizzare. Il professor Simone Torricelli, che apre la sessione che presiedo, racconta come è nata la legge e quali erano i suoi obiettivi”.

“Noi crediamo che il codice abbia dato una grande risposta alle esigenze della materia – ha affermato Nicola Durante – . I beni paesaggistici, culturali e archeologici possono essere intesi in vari modi. Primo, come simbolo dell’identità nazionale; poi come valore, perché attirano turisti da tutto il mondo facendo crescere l’economia di un territorio. Infine possono essere visti come vincoli. Quindi cercheremo di scandagliare questi tre aspetti che sono quelli decisivi della tutela e della valorizzazione dei beni culturali”.

Gli argomenti del convegno sono sviluppati tenendo conto delle novità normative, del punto di vista degli esperti del settore, nonché dell’elaborazione teorica e giurisprudenziale in materia, anche europea e costituzionale, cercando di coglierne le implicazioni concrete nello svolgimento della quotidiana funzione giurisdizionale e nell’intento di sollecitare domande e discussioni tra i partecipanti.

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