cover 3 volumi marivaux

A Firenze la presentazione dei primi tre volumi dell’opera omnia del teatro di Marivaux

Nell’ambito del progetto culturale “Scene Europee Marivaux” (SEM), iniziativa mirata alla valorizzazione – tra spettacoli, pubblicazioni e convegni – del grande commediografo francese, verranno presentati a Firenze, mercoledì 30 novembre alle ore 18:00, presso il Teatro alla Pergola, i primi tre volumi del teatro di Marivaux. La pubblicazione, edita da CuePress costituisce parte di un’impresa editoriale di ben sette volumi nei quali, con note critiche, sarà possibile leggere per la prima volta in traduzione italiana l’opera omnia dell’autore. Alla base del progetto, curato e coordinato dalla prof.ssa Paola Ranzini dell’Institut Universitaire de France-Avignon Université, è la constatazione di una lacuna nel panorama editoriale: rare sono infatti le traduzioni delle opere marivaudiane e quasi tutte irreperibili. “La prima finalità di questo lavoro – afferma Paola Ranzini – è far conoscere la produzione di un classico francese, che ha composto buona parte delle sue commedie per il Théâtre Italien di Parigi e che proprio alla tecnica, molto apprezzata, dei comici italiani si ispirò per costruire il proprio stile, sempre di una modernità dirompente. Ma soprattutto i testi pubblicati in traduzione si destinano alle scene italiane, affinché ne offrano una interpretazione per il pubblico di oggi.” Sono infatti poche anche le pièces di Marivaux giunte finora nei teatri italiani e attraverso questa operazione filologica, si intende allargare il panorama di diffusione culturale anche a nuove esplorazioni e messe in scena – attuate al momento, in tale contesto e nell’ambito del Progetto speciale finanziato dalla Direzione Generale del MIC “Marivaux: le utopie”, dal regista Beppe Navello con le regie a Milano de La seconda sorpesa dell’amore (dal 23 al 27 novembre al Piccolo Teatro) e a Firenze con La Colonia in prima assoluta (dal 30 novembre al 3 dicembre al Teatro alla Pergola). Un’operazione di ampio respiro internazionale che coinvolgerà anche numerosi studiosi per un convegno dedicato alle utopie marivaudiano, in programma  il primo dicembre alla Pergola di Firenze. Il primo volume del Teatro di Marivaux, uscito nel 2021, comprende: La sorpresa dell’amore (1722), La seconda sorpresa dell’amore (1727) e I giuramenti imprudenti (1732), tre commedie incentrate su quella che la critica per molto tempo ha considerato quale l’essenza stessa del teatro marivaudiano, e cioè la vicenda di personaggi che giungono a riconoscere e a esprimere un sentimento cui pure, per volontà e ragione, tentano di sottrarsi.La seconda sorpresa dell’amore, nella traduzione di Beppe Navello, è la commedia da lui messa in scena, creata in prima nazionale al Teatro della Toscana nel novembre 2021 e ora nel cartellone della presente stagione del Piccolo Teatro. Il secondo volume comprende le traduzioni della Doppia incostanza (1723), della Finta serva (1724) e del Trionfo dell’amore (1732), tre fra le commedie più celebri di Marivaux, conosciute anche in Italia grazie a regie storiche rispettivamente di Andrée Ruth Shammah, Patrice Chéreau e Antoine Vitez. Il nostro volume pubblica anzi la traduzione, fin qui inedita, apprestata da Enrico D’Amato ed Ena Marchi proprio per la messa in scena di Vitez per il Piccolo Teatro (1985-1986), riveduta da Ena Marchi per l’edizione di oggi. Il terzo volume comprende due sezioni di tre commedie ciascuna. Lo stratagemma riuscito (1733)Il qui pro quo (1734) e La gioia imprevista (1738) sono tre commedie composte per il Théâtre Italien di Parigi, il cui intreccio è fondato su equivoci e scambi, dissimulazioni e finzioni, mascheramenti e travestimenti: altrettante prove organizzate o subite perché trionfi la parola sincera, accompagnata da atti e atteggiamenti finalmente in accordo con essa. Di tali commedie, del tutto ignote in Italia, si propone qui per la prima volta una traduzione italiana. La seconda sezione, Le Utopie, è invece dedicata a tre commedie (L’isola degli schiavi, L’isola della ragione, La colonia) che costituiscono un insieme, la cui composizione iniziale si estende fra il 1725 e il 1729, ma con una riscrittura tarda (1750) per una di esse. Rappresentate rispettivamente alla Comédie-Italienne, alla Comédie-Française e in un teatro di società, nell’opera di Marivaux esse costituiscono senza dubbio, per coerenza e unità tematica, il ciclo più omogeneo. L’isola degli schiavi, resa celebre in Italia grazie alla regia di Giorgio Strehler nel 1994, è qui pubblicata nella traduzione che ne apprestò Carlo Repetti per la messa in scena di Irina Brook (2017). La traduzione della Colonia, a cura di Beppe Navello, è destinata alla messa in scena per la regia del medesimo programmata al Teatro della Toscana (30 novembre-3 dicembre 2022). Alla presentazione dei volumi, un’iniziativa con ingresso libero a tutti, interverranno la curatrice del progetto Paola Ranzini insieme al regista e traduttore di alcuni dei testi contenuti, Beppe NavelloStéphane Kerber dell’Institut français di Tel Aviv e Monica Pavesio, docente di scienze della mediazione linguistica all’Università di Torino. A seguire, avrà luogo la prima rappresentazione assoluta in lingua italiana de “La colonia” di Marivaux, con la regia di Beppe Navello: un testo utopistico di straordinaria attualità sulla condizione femminile che narra di una rivolta delle donne contro i mariti legiferatori. Lo spettacolo, in scena fino al 3 dicembre, è interpretato dalla “Compagnia di Sala Prove”; le scene e i costumi sono di Luigi Perego, le musiche di  Germano Mazzocchetti e le luci di Orso Casprini. Il primo dicembre, infine, sempre al Teatro La Pergola, è in programma dalle 9 alle 17,30 il Convegno internazionale “Marivaux nel secolo delle utopie filosofiche”: la giornata di studi è organizzata dalle università di Firenze, Avignone, Nantes e Torino. Il Comitato Scientifico del progetto editoriale su Marivaux è presieduto da Paola Ranzini e composto da Françoise Rubellin, docente di letteratura a Nantes e curatrice dell’edizione critica delle opere di Marivaux in Francia; Gabriella Bosco, docente di letteratura francese all’Università di Torino; Paolo Bosisio, professore emerito di storia del teatro all’università Statale di Milano; Ioana Galleron, docente di letteratura francese a Sorbonne Nouvelle, Parigi; Beppe Navello, regista e traduttore; Monica Pavesio, docente di letteratura francese all’università di Torino. Il progetto “Marivaux: le utopie”, nel quale rientra lo spettacolo “La colonia”, è promosso dall’associazione Teatro Europeo di Torino, con il sostegno del MIC Direzione Spettacolo e in collaborazione con il Teatro Nazionale della Toscana. L’iniziativa gode del patrocinio dell’Institut français Italia. 
Please follow and like us: