Se anche voi avete provato un vago senso d’abbandono quando la saga di Harry Potter si è conclusa, forse apprezzerete sapere che dal 24 al 27 luglio la cittadina di Sarteano, in provincia di Siena, sta ospitando il primo campionato europeo di quidditch babbano, organizzato da Iqa (associazione internazionale del quidditch) e Aiq (associazione italiana del quidditch). Non aspettatevi Grifondoro o Serpeverde: ad affrontarsi saranno le squadre di Belgio, Catalogna, Francia, Germania, Irlanda, Italia, Norvegia, Paesi Bassi, Polonia, Regno Unito, Spagna e Turchia.
Inventato dalla scrittrice J. K. Rowling, il quidditch è lo sport preferito dagli apprendisti maghi della scuola di Hogwarts. La variante per babbani (le persone non dotate di poteri magici) è nata nel 2005 in Vermont, negli Usa, mischiando rugby, dodgeball e hockey. Le regole sono state adattate da Alexander Manshel, primo commissario di quidditch.
Nel 2007 Alex Benepe ha fondato la “Intercollegiate quidditch association” (Iqa), che nel 2010 è diventata “International quidditch association”, trasformandosi in un’organizzazione registrata senza scopo di lucro. L’Iqa si occupa di promuovere il quidditch e favorire la partecipazione di giovani e bambini. La rivista ufficiale, “Quidditch Quarterly”, ne rappresenta il principale canale di diffusione.
Dal 2007 l’Iqa ha contribuito alla nascita di moltissime squadre in Usa, Canada, Messico, Brasile, Colombia, Perù, India, Corea del Sud, Australia, Nuova Zelanda e gran parte d’Europa.
In Italia esistono diverse formazioni, di cui quattro iscritte alla Iqa. Tra le più importanti troviamo Meneghins Quidditch a Milano, Lunatica Quidditch Club a Brindisi, S.p.q.r. Quidditch e Virtute Romana Quidditch a Roma, GreenTauros a Torino, Mischief Managed Quidditch Club a Lecce, Hinkypunks Quidditch a Bologna, Levante Quidditch a Bari.
Una squadra di quidditch è composta da sette giocatori: tre cacciatori, due battitori, un portiere e un cercatore. Il campo ha la forma di un ovale allungato e tre anelli sono posizionati a ciascuna estremità. Harry Potter e compagni giocavano volando a cavallo delle loro scope magiche, mentre i babbani si limitano a tenerle tra le gambe.
Una palla da pallavolo leggermente sgonfia viene usata come “pluffa”, che i cacciatori si passano per cercare di segnare negli anelli avversari, protetti dal portiere.
Tre palle da dodgeball sono usate come “bolidi”. I battitori hanno il compito di colpire gli avversari con il “bolide” e bloccare i tiri destinati ai compagni. Chi viene centrato deve smontare dalla scopa e toccare uno degli anelli nella propria metà campo prima di poter rientrare in gioco.
Il cercatore deve prendere il “boccino”, rappresentato da una palla da tennis infilata dentro a un calzino e collocata nel risvolto dei pantaloni del “boccinatore”, che non è affiliato a nessuna squadra. Il suo ruolo è proteggere la sfera dalla cattura, e per farlo può spingere, atterrare o rubare la scopa ai cercatori. La partita si conclude quando il cercatore riesce ad acchiappare il “boccino”.