Abitare solidale è una risposta alla solitudine e alla disperazione di chi non ha una abitazione e un’opportunità per ricominciare una nuova vita dopo un periodo di difficoltà. Il progetto è nato dall’Auser che ha al suo attivo 303 coabitazioni in Toscana.
Un incontro in Palazzo Vecchio a Firenze ha festeggiato, martedì, i 10 anni di attività di Abitare solidale. Presenti il presidente nazionale di Auser, Enzo Costa, il presidente regionale di Abitare solidale, Renato Campinoti, e Gabriele Danesi fondatore e coordinatore del progetto. Con loro, l’assessore regionale Stefania Saccardi, l’assessore fiorentino Sara Funaro e il presidente Cesvot, Federico Gelli.
Le domande che arrivano ad Abitare solidale sono quelle degli anziani soli che mettono a disposizione la propria casa a chi è alla ricerca di un alloggio, in cambio di compagnia o piccoli aiuti nella quotidianità. Dall’altro ci sono singoli o nuclei familiari in situazione di vulnerabilità socio-economica. I bisogni vengono valutati e abbinati in modo tale che nelle coabitazioni si venga a creare un sistema di relazioni solidali che generi benefici per entrambe le parti.
Abitare solidale «è una risposta concreta alla solitudine degli anziani, ma anche di persone adulte che si trovano ad affrontare situazioni di disagio e difficoltà – ha ricordato Renato Campinoti – perché donne vittime di violenza familiare, padri separati, persone senza lavoro. Il progetto si è rivelato innovativo ed è partito dalla Toscana per svilupparsi anche in altre regioni come la Lombardia, la Liguria e le Marche».
Adesso si lavora con l’intero terzo settore e con le amministrazioni locali. Come nel caso dell’innovativa esperienza di Casa Diletta di Campi Bisenzio, dove gli ospiti possono restare per un anno. Durante il loro periodo di ospitalità le persone vengono supportate da un team di professionisti in percorsi di autonomia complessiva.
«Sono importanti i risultati concreti di Abitare Solidale – ha detto l’assessore regionale Saccardi -ma lo sono ancora di più i valori di solidarietà tra le persone che trasmette questa pratica».
«A 10 anni dall’avvio del progetto – ha sottolineato Gabriele Danesi – è utile tracciare un bilancio dell’attività svolta per misurare l’incisività di Abitare solidale. Sia i numeri che le ricadute sociali parlano di una buona pratica di successo: 303 coabitazioni e 625 persone coinvolte, con un indice di successo pari all’82% casi. Nel corso di questi anni la crisi ha modificato e moltiplicato le forme di povertà socio abitativa. Per questo, come associazione, abbiamo continuato a studiare servizi e progetti, dal Condominio Solidale ai vari appartamenti di abitare supportato, che gestiamo grazie alla multidisciplinarietà della nostra equipe, che fornissero risposte calzanti e quanto più possibile efficaci».
Al termine dell’inconyro la presidente dell’Auser Toscana e fiorentina, Simonetta Bessi e Renato Boni hanno consegnano gli attestati ai 14 volontari impegnati nella gestione del progetto.