In Francia l’Assemblea Nazionale abolisce il feudalesimo, istituzione risalente pur con variazioni sino al medioevo
Uno degli eventi principali della rivoluzione francese è stato l’abolizione del feudalesimo e con esso tutte le regole con cui impregnava la società e i privilegi enormi che dava alla nobiltà.
Originariamente, la concessione feudale della terra era stata vista in termini di un legame personale tra signore e vassallo, ma con il tempo e la trasformazione dei feudi in proprietà ereditarie, la natura del sistema è stata vista come una forma di “politica della terra” (espressione usata dallo storico Marc Bloch). L’XI secolo in Francia vide quella che è stata definita dagli storici una “rivoluzione feudale” o “mutazione” e una “frammentazione dei poteri” (Bloch) che era diversa dallo sviluppo del feudalesimo in Inghilterra, in Italia o in Germania nello stesso periodo o successivamente: Le contee e i ducati iniziarono poi a suddividersi in piccoli possedimenti quando castellani e signori minori presero il controllo delle terre locali e (come avevano fatto le famiglie comitali prima di loro) i signori minori usurparono/privatizzarono un’ampia gamma di prerogative e diritti dello stato, soprattutto i diritti di amministrare al giustizia, altamente redditizi, ma anche le tasse di viaggio, le tasse di mercato, le tasse per l’uso dei boschi, gli obblighi per l’uso del mulino del signore, ecc. (quella che Georges Duby chiamava collettivamente la “seigneurie banale“). Il potere in questo periodo divenne sempre più personale.
Questa “frammentazione dei poteri” non fu, tuttavia, sistematica in tutta la Francia, e in alcune contee (come le Fiandre, la Normandia, l’Angiò, Tolosa), i conti furono in grado di mantenere il controllo delle loro terre fino al XII secolo o successivamente. Così, in alcune regioni (come la Normandia e le Fiandre), il sistema vassallo/feudale era uno strumento efficace per il controllo ducale e comitale, collegando i vassalli ai loro signori; ma in altre regioni il sistema portava ad una notevole confusione, tanto più che i vassalli potevano e spesso si impegnavano con due o più signori. In risposta a ciò, nel XII secolo si sviluppò l’idea di un “signore” (dove gli obblighi verso un signore sono considerati superiori).
La maggior parte degli aspetti militari del feudalesimo si concluse effettivamente intorno al 1500. Ciò è stato in parte dovuto al fatto che gli eserciti si sono trasformati da armate costituite dalla nobiltà a eserciti di combattenti professionisti riducendo così la pretesa della nobiltà sul potere, ma anche perché la peste nera aveva ridotto il controllo della nobiltà sulle classi inferiori. Ciò che restava del sistema feudale post XVI secolo erano gli aspetti non militari, i quali furono spazzati via in Francia dalla rivoluzione di fine 700′. Dopo l’abolizione in Francia, il sistema feudale sopravvisse per un pò in alcune parti dell’Europa centrale e orientale fino al 1850. La schiavitù in Romania fu abolita nel 1856. La Russia invece abolì la servitù della gleba nel 1861.
Ad essere aboliti dall’Assemblea Nazionale nel 1789 non furono solo i privilegi della nobiltà come le corvée e i vari diritti signorili ma anche i privilegi del clero come le decime. In seguito a una prima dichiarazione di principio emanata dall’assemblea nazionale il 4 agosto 1789 sì vararono decreti che si occupavano di implementare l’abolizione di un sistema così intricato e complesso, pieno di regole e ordinamenti. I decreti furono 19 e vennero emanati l’11 agosto.
Ecco alcune norme.
Articolo primo
L’Assemblea nazionale distrugge completamente il regime feudale e decreta che, nei diritti e nei doveri, sia feudali che censuali, quelli che hanno relazione alla manomorta [complesso delle limitazioni alla proprietà privata] reale o personale e alla servitù personale, e quelli che li rappresentano, sono aboliti senza indennità; e tutti gli altri dichiarati riscattabili; e che il prezzo e la modalità del riscatto saranno fissati dall’Assemblea nazionale. Quelli di tali diritti che non saranno soppressi da questo decreto continueranno ciò nondimeno ad essere percepiti fino al rimborso…
3. Il diritto esclusivo della caccia e delle garenne [conigliere] aperte è analogamente abolito; e ogni proprietario ha il diritto di distruggere e fare distruggere solo nei propri possedimenti ogni specie di selvaggina, salvo adeguarsi alle leggi di polizia che potranno essere emesse relativamente alla pubblica sicurezza […].
Il Signor Presidente sarà incaricato di chiedere al Re il richiamo dei galeotti e degli esiliati per semplice fatto di caccia, la scarcerazione dei prigionieri attualmente detenuti e la decadenza delle procedure in atto a tale titolo.
4. Tutte le giustizie signorili vengono soppresse senza alcuna indennità; tuttavia gli ufficiali di queste giustizie continueranno nelle loro funzioni fintanto che l’Assemblea nazionale non sia giunta a stabilire un nuovo ordine giudiziario.
5. Le decime di ogni natura e i canoni che ne tengon luogo, sotto qualsiasi denominazione siano conosciuti e percepiti […] vengono aboliti; salvo provvedere ai mezzi per sovvenire in altro modo alle spese per il culto divino, al mantenimento dei ministri di tale culto, all’aiuto dei poveri, al restauro e alla costruzione delle chiese e dei presbiteri e a tutti gli istituti, seminari, scuole, collegi, ospedali, comunità e altri al cui mantenimento tali mezzi sono destinati […].
6. Tutte le rendite fondiarie perpetue, sia in natura che in denaro, di qualunque specie esse siano, qualunque sia la loro origine, a qualsiasi persona siano dovute […], saranno riscattabili; gli champart [le decime sul raccolto] di qualsiasi specie e sotto qualsiasi denominazione saranno analogamente riscattabili al tasso che verrà stabilito dall’Assemblea […].
7. La venalità degli uffici della magistratura e del municipio è soppressa a partire da questo momento. La giustizia sarà amministrata gratuitamente e tuttavia gli ufficiali titolari di questi uffici, continueranno a esercitare le loro funzioni e a percepirne gli emolumenti fin quando l’Assemblea non abbia provveduto ai mezzi onde procurare il loro rimborso […].
9. I privilegi pecuniari personali o reali, in materia di sussidi, sono aboliti per sempre. La riscossione verrà fatta su tutti i cittadini e su tutti i beni nello stesso modo e con le stesse modalità; si provvederà ai mezzi onde effettuare il pagamento proporzionale di tutti i contributi, anche per gli ultimi sei mesi di imponibile per l’anno in corso.
10. Poiché una costituzione nazionale e la libertà pubblica sono più vantaggiose per le province dei privilegi di cui alcune fruivano e il cui sacrifizio è necessario per l’intima coesione delle parti dell’impero, si dichiara che tutti i privilegi particolari delle province, dei principati, dei paesi, dei cantoni, delle città e delle comunità di abitanti, sia pecuniari, sia di qualsiasi altra natura sono irreversibilmente aboliti e che resteranno fusi nel diritto naturale di tutti i Francesi.
11. Tutti i cittadini, senza distinzione di nascita, potranno essere ammessi a tutti gli impieghi e a tutte le dignità ecclesiastiche, civili e militari e nessuna professione utile comporterà deroga.
Immagine d’apertura: riunione dell’Assemblea Nazionale nella notte del 4 agosto 1789 in una rappresentazione di Charles Monnet, (Musée de la Révolution française).
Bibliografie a e fonti varie
- Chris Wickham, The Inheritance of Rome
- Elizabeth M. Hallam. Capetian France 987–1328
- “The End of Feudalism” in J.H.M. Salmon, Society in Crisis: France in the Sixteenth Century (1979)
- Robinson, James Harvey (1906). Readings in European History. Boston: Ginn. pp. 435ff. OCLC 870461.
- Lefebvre, Georges (1962). The French Revolution: Vol. 1, from Its Origins To 1793. Columbia U.P. p. 130. ISBN 9780231085984.