Nel 1616 muoiono nello stesso giorno tre celebri scrittori: William Shakespeare, Miguel de Cervantes e Garcilaso de la Vega. Questa triplice perdita spingerà l’Unesco a eseguire la proclamazione nel 1995 del 23 aprile come “Giornata mondiale del libro e del diritto d’autore“. William Shakespeare (1564-1616) è considerato il poeta più rappresentativo del popolo inglese e soprannominato il “Bardo dell’Avon” (o semplicemente “Il Bardo”) oppure il “Cigno dell’Avon”; delle sue opere sono stati ritrovati, incluse alcune collaborazioni, 37 testi teatrali, 154 sonetti e una serie di altri poemi. Le sue opere teatrali sono state tradotte in tutte le maggiori lingue del mondo e sono state inscenate più spesso di qualsiasi altra opera; inoltre è lo scrittore maggiormente citato nella storia della letteratura inglese e molte delle sue espressioni linguistiche sono entrate nell’inglese quotidiano. Miguel de Cervantes Saavedra (1547-1616), scrittore e militare spagnolo, è universalmente noto per essere l’autore del romanzo “Don Chisciotte della Mancia“, uno dei capolavori della letteratura mondiale di ogni tempo. In quest’opera, pubblicata in due volumi nel 1605 e nel 1615, l’autore prende di mira con l’arma della satira e dell’ironia i romanzi cavallereschi e la società del suo tempo. Nel romanzo, Cervantes contrappone all’allampanato cavaliere, maniaco di avventure e di gloria, la figura del suo pingue e umanissimo scudiero, incapace d’innalzarsi al di sopra della piatta realtà. Garcilaso Inca de la Vega (1539-1616), scrittore peruviano, soprannominato El Inca, fu uno dei primi meticci del Nuovo Mondo. Era infatti il figlio del conquistador spagnolo Sebastián Garcilaso de la Vega y Vargas e della principessa inca Isabel Suárez Chimpu Ocllo, che era una discendente del potente sovrano inca Huayna Cápac. Come parlante nativo quechua nato a Cuzco, De la Vega scrisse resoconti della vita inca, della storia del popolo e della conquista ad opera degli spagnoli.
Nasce la Turchia moderna
Nel 1920 nasce ad Ankara l’Assemblea Nazionale della Turchia, la quale abolisce la monarchia del sultano Mehmed VI e annuncia la preparazione di una Costituzione temporanea. La storia dell’istituzione parlamentare in Turchia è precedente anche alla creazione della prima assemblea repubblicana. Vi furono due esperienze parlamentari nell’Impero ottomano. La prima è legata alla prima Costituzione, in vigore per appena due anni, che videro l’indizione di ben due elezioni. Dopo la prima vi furono due fasi critiche nel governo, derivanti dalla guerra russo-turca del 1877-1878, che ebbero forti riflessi in parlamento, tanto che alla legislatura fu posto fine dal Sultano, che convocò una nuova elezione il 28 giugno 1877. Alla seconda legislatura fu ugualmente posto termine dal Sultano Abdul Hamid II il 14 febbraio 1878, col ritorno allo Stato assoluto e con la sospensione della Costituzione (qānūn asāsī) ottomana del 1876, che era scaturita dalle riforme democratiche avviate nella prima età riformista. La seconda esperienza parlamentare si considera sia iniziata il 23 luglio 1908. La Costituzione, che era stata stilata per il primo Parlamento ottomano, includeva il controllo dell’operato politico del Sultano da parte di appositi organismi pubblici e si concluse nel 1909, 1912, 1914 e 1916, in una sessione nota come “Dichiarazione di libertà”. Molti dei moderni diritti parlamentari che non erano garantiti nella prima Costituzione, come l’abolizione del diritto del Sultano di deportare i sudditi che erano responsabili di attività criminose, o come l’istituzione di una stampa libera, o il bando della censura. La libertà di tenere incontri e di dar vita all’attività dei partiti politici fu riconosciuta e il governo sultanale (e non più il Sultano) era chiamato ad assumersi la responsabilità del corretto andamento di tutto ciò. Dopo la Prima guerra mondiale, gli Alleati dell’Intesa, usciti vincitori dal conflitto, progettarono la smembramento dello sconfitto Impero ottomano grazie al Trattato di Sèvres. L’esistenza politica della nazione turca doveva essere completamente eliminata, a parer loro, salvo per alcune piccole regioni. Il sentimento nazionalista turco sorse in Anatolia, dando immediatamente vita al Movimento Nazionale Turco. Gli sviluppi politici durante questo periodo ebbero un impatto duraturo che continua ancor oggi a influenzare il carattere della nazione turca. Durante la guerra d’indipendenza turca, Mustafa Kemal sostenne l’idea che ci sarebbe stato solo un modo per la liberazione del popolo turco a seguito della sconfitta nella prima guerra mondiale, più precisamente tramite la creazione di uno Stato turco indipendente e sovrano. Il Sultanato fu abolito nel 1922 dal Parlamento di recente costituzione, aprendo la strada alla proclamazione ufficiale della Repubblica il 29 ottobre del 1923.