Nel corso della storia molti eventi celebri sono avvenuti il 4 marzo.
Nel 1152 Federico I Hohenstaufen, detto il Barbarossa è eletto re di Germania. Federico Barbarossa, re di Germania e imperatore del Sacro Romano impero fu una delle più importanti figure storiche del medioevo. Considerato dagli storici uno dei più grandi imperatori medievali, i contemporanei vedevano in lui un individuo dalla sconfinata ambizione, dal grande carisma e abilità organizzativa. Il Barbarossa, così chiamato per la sua barba dai suoi avversari nelle città italiane del Nord che si opponevano al suo dominio, fu pragmatico in Germania, adottando misure conciliatorie verso i principi tedeschi, ma intransigente in Italia, adottando un pugno di ferro inflessibile verso i comuni italiani che gli si opponevano. Implementò nell’impero il Codice giustinianeo del diritto romano, attraverso l’utilizzo di esperti di diritto usciti dalle università, e sotto il suo regno la Germania conobbe una significativa crescita economica, sebbene non sia chiaro quanto di essa fosse dovuto alle politiche di Federico. Partecipò a varie crociate, fin da prima di diventare re, e fu durante una di queste che trovò la morte. Federico morì infatti nel 1190, conducendo un esercito in Asia Minore durante la Terza Crociata.
Nel 1493 Cristoforo Colombo fa ritorno a Lisbona sulla nave Nina, dopo il viaggio verso ovest che secondo lui lo aveva condotto in Asia. Dalle “Indie” ossia dalle Americhe, egli portò ai sovrani Isabella di Castiglia e Ferdinando di Aragona i quali avevano finanziato la sua spedizione, notizie di aver trovato una terra aldilà dell’oceano, ma anche prigionieri rapiti da una delle razzie compiute dai suoi uomini ai danni dei nativi del luogo.
Nel 1848 il re di Sardegna Carlo Alberto I di Savoia emana “Lo Statuto del Regno o Statuto Fondamentale della Monarchia di Savoia” altrimenti noto come Statuto Albertino, che sarà la Costituzione ufficiale del Regno di Sardegna prima e di quello d’Italia poi, fino a quando non verrà sostituito dalla Costituzione della nuova Repubblica italiana nel 1948. Lo Statuto aveva una impronta liberal-moderata: riconosceva l’uguaglianza dei sudditi davanti alla legge e il principio di libertà individuale, stabiliva un minimo di libertà di stampa e associazione. Riguardo la struttura dello stato, venivano stabiliti un Senato di nomina regia e una Camera elettiva anche se a votare erano ammessi solo i maschi più ricchi. Secondo lo statuto il Re nominava inoltre i ministri e i magistrati. Lo statuto non aveva comunque una struttura rigida, essendo il testo aperto a interpretazioni diverse in cui si poteva enfatizzare alcuni punti anzichè altri. Per questo lo Statuto Albertino è stato definito tra l’altro, una “costituzione flessibile“.
Leonardo Panerati