Accadde oggi 5 marzo

Nel corso della storia molti eventi celebri sono avvenuti il 5 marzo.

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Niccolò Copernico, De Revolutionibus Orbium Coelestium, in italiano Sulle rivoluzioni dei corpi celesti (frontespizio della 2. edizione, Basilea, 1566)
  • Nel 1616 il celeberrimo trattato astronomico “De revolutionibus orbium coelestium” (in italiano Sulle rivoluzioni delle sfere celesti) di Niccolò Copernico, viene incluso dalla Chiesa cattolica nell’Indice dei Libri Proibiti, in cui resterà fino a Ottocento inoltrato. Il trattato, pubblicato per la prima volta a Norimberga nel 1543, espone la teoria definita in seguito copernicana dal nome dell’autore del trattato, una teoria eliocentrica la quale appunto ritiene il Sole al centro dell’universo, con la Terra e gli altri corpi celesti che vi girano attorno. All’epoca della pubblicazione dell’opera, l’eliocentrismo era in diretta opposizione alla posizione della Chiesa cattolica, la quale sosteneva la teoria Tolemaica, derivata dall’omonimo astronomo Tolomeo di Alessandria vissuto nel II secolo, che invece riteneva la Terra al centro. Nonostante tale contrasto con la dottrina ufficiale della chiesa, il trattato di Copernico riuscì ad evitare l’inclusione nell’Indice sino al 1616, grazie ad una prefazione anonima del teologo luterano Andrea Osiander, la quale sosteneva che il trattato non voleva rappresentare una spiegazione dell’effettiva organizzazione dell’Universo alternativa a quella tolemaica, ma soltanto un mero esercizio matematico.

Dipinto rappresentante gli scontri inciso da Paul Revere (che si basò su un disegno di Henry Pelham), colorato da Christian Remick e stampato da Benjamin Edes
  • Nel 1770 cinque civili americani vengono uccisi con colpi di arma da fuoco da dei soldati britannici in quello che sarà conosciuto come il “Massacro di Boston“. Nel 1770 sempre più truppe erano inviate nelle colonie americane da parte del governo britannico, per la difficoltà di implementare i “townshend acts“, una serie di norme votate dal parlamento di londra, i quali tra l’altro toglievano potere ai parlamenti coloniali locali nel tentativo di rafforzare il diritto della madrepatria a tassare le colonie. Queste norme erano estremamente impopolari nelle colonie e portarono a un graduale incremento di tensione tra la popolazione e le forze militari britanniche, tensione che in varie occasioni scoppiò in eventi particolarmente violenti come il Massacro di Boston. Questo evento in particolare ha contribuito in modo significativo a nutrire il sentimento antibritannico e gradualmente anche indipendentista nelle colonie, contribuendo così in parte anch’esso allo scoppio della guerra di indipendenza americana del 1775.

Iosif Stalin, Segretario generale del partito comunista dell’Unione Sovietica, in una foto del 1942
  • Muore nel 1953, a seguito di un emorragia cerebrale, Iosif Vissarionovič Džugašvili, meglio noto come Iosif Stalin, leader del partito comunista sovietico e dell’URSS dal 1922. Di umili origini, nato in Georgia durante l’impero russo, trascorse una gioventù come rivoluzionario socialista, per poi unirsi alla fazione bolscevica del partito operaio socialdemocratico russo guidata da Lenin. Fedele esecutore delle direttive di Lenin e non estraneo a metodi spietati, si fece strada nell’organizzazione e fu uno dei capi della Rivoluzione d’Ottobre che nel 1917 abbattè il governo provvisorio democraticamente eletto e instaurò un regime monopartitico comunista in Russia. In seguito alla morte di Lenin e nonostante la sfiducia che quest’ultimo aveva nell’ultimo periodo della vita maturato nei riguardi di Stalin, Iosif riuscì gradualmente a imporsi tramite astute manovre politiche come capo assoluto del partito, eliminando politicamente e fisicamente i suoi avversari politici e rafforzando il suo controllo sullo stato fino a imporre un vero e proprio culto della personalità attorno alla sua figura. Nel corso della sua leadership come capo dell’Unione Sovietica, Stalin riuscì a trasformare il paese in una grande potenza industriale e in una super potenza mondiale, sebbene a prezzo di politiche draconiane di sviluppo forzato e di repressione di ogni dissenso anche solo presunto. Al culmine della politica di repressione, nel periodo detto delle “Grandi Purghe” secondo le stime vennero uccise tra le 680mila e 1 milione e 200mila persone. In seguito, durante la seconda guerra mondiale. Stalin seppe reagire con abilità strategica e capacità organizzativa alla invasione nazista dell’URSS e sebbene al costo di un numero altissimo di vittime, circa 20 milioni, l’Unione Sovietica sotto la guida di Stalin riuscì assieme alle forze alleate, ad ottenere una completa vittoria sulle forze dell’Asse nazifascista.

Leonardo Panerati

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