Acccadde oggi 19 aprile

Molti eventi famosi sono successi il 19 aprile

Charles Darwin
  • Nel 1882 muore il celeberrimo biologo e naturalista Charles Darwin. Non solo biologo e naturalista, ma anche antropologo, geologo ed esploratore britannico, Darwin è celebre in tutto il mondo per aver formulato la teoria dell’evoluzione delle specie animali e vegetali per selezione naturale agente sulla variabilità dei caratteri ereditari, e della loro diversificazione e moltiplicazione per discendenza da un antenato comune. Pubblicò la sua teoria sull’evoluzione delle specie nel libro “L’origine delle specie per selezione naturale” (1859), che è il suo lavoro più noto. Raccolse molti dei dati su cui basò la sua teoria durante un viaggio intorno al mondo compiuto tra il 1836 e il 1837 sulla nave HMS Beagle, e in particolare durante la sua sosta alle Isole Galápagos. Darwin nacque nel 1809 a Shrewsbury, città del Regno Unito nella contea dello Shropshire, quinto dei sei figli di Robert Darwin, medico generico del paese con una positiva carriera professionale, e Susannah Wedgwood, ereditiera di una famiglia benestante di imprenditori attivi nell’industria della ceramica; la famiglia di Charles era formata dal ramo paterno da liberali e non credenti, e quello materno da cristiani unitariani favorevoli al progresso tecnologico e scientifico. Le famiglie dei Darwin e Wedgwood erano inoltre legate assieme dall’attivismo politico e dall’appoggio alle riforme sociali: abolizione della schiavitù, diritti ed emancipazione delle donne, pari opportunità per donne e uomini in ambito scolastico e lavorativo, protezione degli artisti, filantropia e abbattimento dei privilegi di casta
Titolo della prima pagina del Corriere della Sera dell’11 novembre 1938, che annuncia l’approvazione delle leggi razziali da parte del Consiglio dei ministri
  • Nel 1937 l’Italia fascista promulga la prima delle leggi razziali, il Regio decreto-legge n. 880/37 il quale vietava il madamato (l’acquisto di una concubina) e il matrimonio con le donne di colore delle colonie africane. Le leggi razziali fasciste furono un insieme di provvedimenti legislativi e amministrativi (leggi, ordinanze, circolari) applicati in Italia fra il 1938 e il primo quinquennio degli anni quaranta, inizialmente dal regime fascista e poi dalla Repubblica Sociale Italiana. Esse furono rivolte prevalentemente contro le persone di religione ebraica. Il loro contenuto fu annunciato per la prima volta il 18 settembre 1938 a Trieste da Benito Mussolini, da un palco posto davanti al Municipio in Piazza Unità d’Italia, in occasione di una sua visita alla città. Furono abrogate con i regi decreti-legge n. 25 e 26 del 20 gennaio 1944, emanati durante il Regno del Sud. La legislazione antisemita comprendeva: il divieto di matrimonio tra italiani ed ebrei, il divieto per gli ebrei di avere alle proprie dipendenze domestici di razza ariana, il divieto per tutte le pubbliche amministrazioni e per le società private di carattere pubblicistico – come banche e assicurazioni – di avere alle proprie dipendenze ebrei, il divieto di trasferirsi in Italia a ebrei stranieri, la revoca della cittadinanza italiana concessa a ebrei stranieri in data posteriore al 1919, il divieto di svolgere la professione di notaio e di giornalista e forti limitazioni per tutte le cosiddette professioni intellettuali, il divieto di iscrizione dei ragazzi ebrei nelle scuole pubbliche, a meno che non fossero convertiti al cattolicesimo e che non vivessero in zone in cui i ragazzi ebrei erano troppo pochi per istituire scuole ebraiche, il divieto per le scuole di assumere come libri di testo opere alla cui redazione avesse partecipato in qualche modo un ebreo. Fu inoltre disposta la creazione di scuole a cura delle comunità ebraiche specifiche per ragazzi ebrei. Gli insegnanti ebrei avrebbero potuto lavorare solo in quelle scuole

Leonardo Panerati

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