C’è il faggio che è bravissimo ad assorbire l’ozono e il biossido di azoto, l’abete di Douglas che è il più efficace nell’abbattimento del Pm10, il pioppo bianco che è perfetto per sequestrare la Co2. Sono alberi contro l’inquinamento che migliorano la qualità dell’aria. Non ci sono più scuse. Tutti possono ora conoscere quali sono e come devono essere questi preziosi alleati, divenuti veri e propri alberi di città. Tutto con la speranza che le amministrazioni locali intensifichino gli sforzi per curarli e piantarne di nuovi.
Il Piano regionale di qualità dell’aria della Toscana dedica loro particolare attenzione. Precise linee guida, ora, sono state emanate per fornire indirizzi precisi alla piantumazione di particolari specie di alberi, destinati anche all’assorbimento di particolato e ozono nelle aree urbane. Rivolte soprattutto ai Comuni, le linee guida hanno l’obiettivo di rendere i centri abitati più vivibili migliorando la qualità dell’aria e della salute dei cittadini, in particolare della popolazione infantile sensibile all’inquinamento, con particolare attenzione all’effetto di riduzione dell’inquinamento da ozono, biossido di azoto e particolato Pm10.
Dagli studi è emerso che non tutte le piante hanno la stessa efficacia nella rimozione degli inquinanti. Le linee guida della Regione Toscana servono proprio a individuare, in base a dati scientifici, quelle più adatte allo scopo.
I migliori effetti derivano da alberi dall’elevata densità della chioma, da una buona longevità del fogliame, dalla bassa capacità di emissione di composti organici volatili e dalla ridotta allergenicità del polline.
Grazie a una semplice applicazione web (https://www326test.regione.toscana.it/fdpub/piante/) accessibile gratuitamente da enti locali locali, imprese e privati cittadini, basterà inserire i parametri in base alle proprie necessità per avere restituite le tipologie di piante che presentano la maggiore capacità di assorbimento degli inquinanti.
Le linee guida sono anche un’occasione per l’attivazione di progetti di informazione ambientale, per esempio per gli amministratori dei condomini. A questo scopo la Regione Toscana verificherà la possibilità di utilizzo dei fondi Por Fesr.
Le linee guida sono state redatte da un gruppo di lavoro costituito, da Regione, Cnr, Asl Toscana centro, Comuni di Pistoia, Lucca e Firenze e Distretto rurale vivaistico ornamentale di Pistoia, con la collaborazione della Direzione Organizzazione sistemi informativi per la realizzazione del software.
«Un obiettivo molto ambizioso che poi è quello del Piano sulla qualità dell’aria è di portare la comunità della Toscana al 2020 a non dover subire più sforamenti delle Pm10, che sono processi di combustione, né di biossido di azoto e di avvicnarci sempre di più ai livelli obiettivo per quanto riguarda l’ozono: un complesso di traguardi che non sono quelli di lungo termine ma sono molto vicini e richiedono un impegno importante da parte di tutti.
Le linee guida sulla messa dimora degli alberi – ha spiegato oggi Federica Fratoni – sono un strumento di cui andiamo particolarmente fieri, frutto di un ottimo lavoro di squadra, tra l’altro mi risulta la Toscana sia l’unica regione a essersene munita. Queste linee rientrano tra le azioni previste dal Piano di qualità dell’aria e oltre a offrie alle nostre città occasioni di spazi verdi adatti a contrastrare lo smog, forniscono a tutti consigli utili sulle tipolgie di piante da mettere a dimora in base alla loro capacità di assorbimento degli inquinanti».