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Alloggi Erp: sì unanime a nuova legge che adegua limiti costo interventi

Le dichiarazioni in video

Il Consiglio regionale approva con 34 voti a favore. L’illustrazione di Enrico Sostegni e il dibattito in Aula

 Il Consiglio regionale ha approvato all’unanimità, con 34 voti a favore, la modifica della legge regionale 77 del 1998, che determina i limiti massimi di costo degli interventi di edilizia residenziale pubblica (Erp). È stato il presidente della commissione Sanità e politiche sociali, Enrico Sostegni, a illustrare il provvedimento in Aula. “Siamo intervenuti in una situazione di incertezza normativa e a seguito dell’inflazione che ha avuto ripercussioni anche sui lavori pubblici nell’ultimo anno e mezzo. I limiti di costo sono diventati insufficienti rispetto all’aumento dei costi delle materie prime e dei lavori. Questa legge regionale permette di sbloccare tanti lavori attualmente in stand by per questa incertezza che ha determinato l’impossibilità di trovare imprese che eseguissero i lavori”.

La normativa nazionale stabilisce che le Regioni provvedano a definire i costi massimi ammissibili per gli interventi di edilizia sovvenzionata e agevolata e ha recentemente disposto, tra l’altro, che le Regioni provvedano all’aggiornamento anche infra-annuale dei rispettivi prezzari dei lavori per fronteggiare gli aumenti eccezionali dei prezzi dei materiali da costruzione e dei prodotti energetici. Tali previsioni confermano l’obbligatorietà dell’applicazione del prezzario regionale ai fini della determinazione del congruo costo dei materiali, delle attrezzature e delle lavorazioni, determinazione funzionale a consentire il rapido avvio delle gare di appalti pubblici di lavori in un contesto profondamente segnato da costi esorbitanti dei processi produttivi.

La proposta di legge interviene dunque al fine di dare coerenza ed omogeneità al sistema di norme che regolano il tema in oggetto, in quanto il rispetto dei limiti di costo non risulta essere sempre compatibile con l’applicazione del prezzario regionale aggiornato. In particolare determina i requisiti oggettivi da rispettare nella realizzazione degli interventi, nonché i limiti massimi di costo in misura eventualmente superiore ai limiti stabiliti dal decreto ministeriale 5 agosto 1994, qualora ciò derivi dall’applicazione del vigente prezzario dei lavori della Toscana.

“In linea di massima il provvedimento ci trova d’accordo”, dichiara il consigliere Giovanni Galli, che annuncia il voto favorevole e si sofferma “su una questione particolare: sto seguendo in prima persona quello che sta succedendo in un’area di Firenze, in via dell’Accademia del Cimento, a Novoli, dove ci sono tre blocchi di case popolari. Da parte del Comune di Firenze è partita l’attribuzione di una somma rilevante per riqualificazione energetica e sismica, con un investimento di 14milioni di euro per un intervento che nella situazione attuale non risulta così urgente. Faccio presente che sulla Toscana sono stati riversati quasi 93milioni, dei quali 22milioni per la sola Firenze. Questo intervento comporta una spesa di 110mila euro per ogni appartamento e non riguarda il blocco numero 1, ma solo il 2 e il 3. Si richiede a questi cittadini e a queste famiglie, tra cui ci sono tante persone anziane, il trasferimento per esecuzione lavori. Per spostare queste famiglie saranno messi a disposizione 64 appartamenti, mi domando: perché fino ad oggi questi 64 appartamenti non sono già stati destinati ad altre famiglie che ne avevano bisogno?”.

“Abbiamo votato con convinzione a favore di questa norma in commissione e confermeremo il nostro voto favorevole in Aula”, dice il consigliere Diego Petrucci. “È sotto gli occhi di tutti che la normativa di riferimento non è adeguata all’attualità crea problemi. Deve essere adeguata al mercato attuale, è necessario intervenire per non bloccare i cantieri. C’è però un tema più ampio – aggiunge il consigliere –, quello della ristrutturazione di tantissimi alloggi Erp già esistenti, che non possono essere assegnati a causa di necessari interventi di manutenzione dal costo medio di 20mila euro. In Toscana abbiamo circa 50mila alloggi Erp, di questi oltre 3mila, cioè il 7 per cento, non assegnati perché non a norma. Potrebbero ospitare circa diecimila toscani che hanno diritto all’alloggio Erp, ma restano vuoti. Si tratta di un patrimonio pubblico congelato. Abbiamo presentato proposta – prosegue Petrucci –: se mettessimo a riscatto un numero di alloggi Erp, permettendo di riscattarlo soltanto a chi ci vive da almeno 18 anni e potessimo così introitare i soldi per recuperare i 3mila alloggi immobilizzati, il saldo sociale sarebbe positivo. Bisogna avere la voglia e la fantasia di andare al di là degli steccati ideologici”.

“La Regione si appresta ad aggiornare il prezzario in materia di edilizia sociale, che negli ultimi due anni è schizzato alle stelle. La previsione sulla competenza regionale non risulta altrettanto certa”, avverte la consigliera Irene Galletti, che propone una “riflessione sulla condotta della Regione per il mantenimento del patrimonio immobiliare in questi anni. Cosa è stato fatto per non arrivare a questo aumento, che è coinciso con una grandissima necessità di adeguamento? Molte case continuano a rimanere non riutilizzabili. In tutti questi anni il problema non è stato affrontato come meritava. C’è un ingente patrimonio edilizio che deve essere recuperato, ci sono responsabilità politiche. Insieme alla revisione del sistema legislativo – conclude la consigliera –.  è necessaria anche una campagna culturale per preservare tali beni. L’edilizia pubblica è un pilastro dello stato sociale”.

Andrea Vannucci vuole “condividere con l’Aula un augurio, al di là del merito che mi sembra condiviso: mi auguro che tutto questo amore per l’edilizia pubblica e per l’abitare sia trasferito ai loro colleghi in Parlamento e al Governo. Non è stata rifinanziata quest’anno la legge 80, questo è un grosso problema. Si deve rimettere in funzione quel rifinanziamento. Anche il contributo in conto affitto è stato tagliato”. Silvia Noferi conferma il voto positivo al provvedimento: “Cerchiamo di fare il meglio possibile per sanare una situazione sicuramente importante in un momento di crisi economica. Aiutare i più deboli, ben vengano proposte”.

“C’è un aumento esponenziale dei costi, l’integrazione è necessaria ora”, dichiara l’assessora Serena Spinelli in chiusura del dibattito. “Rispetto alle risorse del Pnc, il Piano complementare al Pnrr, i circa 70 appalti in Toscana sono rispettosi dei tempi previsti. C’è bisogno della norma per mettere a terra gli appalti, per rendere utilizzabili le risorse già stanziate. Negli ultimi tre anni la Regione ha messo 28milioni di euro. Stiamo utilizzando risorse regionali per investire su quegli appartamenti a cui non è destinato il Pnc”. Rispetto agli investimenti nei singoli territori, prosegue l’assessora, “la programmazione l’hanno fatta le Lodi, i proprietari degli immobili sono i Comuni. La Regione sta rispettando i tempi, li stanno rispettando i soggetti gestori, stiamo riflettendo se intervenire con ulteriori risorse. Il tema del supporto all’abitare tocca tutti, dovrebbe essere nell’agenda politica di tutte le forze politiche. C’è bisogno di un intervento nazionale”.

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