Sì unanime alla mozione presentata da Vincenzo Ceccarelli (Pd) sull’emergenza abitativa. Accolto emendamento di Fratelli d’Italia su impegno della Regione a ricavare risorse per ristrutturare alloggi Erp. Sì a maggioranza all’atto, presentato da Irene Galletti (M5S), sullo stesso argomento
Firenze – Garantire il rifinanziamento anche per il 2023 delle principali misure di sostegno all’affitto per i nuclei familiari indigenti, a partire dal fondo sociale per l’affitto e dal fondo morosità incolpevole essendosi dimostrati nel corso degli anni strumenti efficaci per rispondere al disagio abitativo di una fetta rilevante di popolazione. Questo uno degli impegni chiesti alla Giunta regionale presso il Governo nazionale nella mozione, presentata dal gruppo del Partito democratico, primo firmatario il capogruppo Vincenzo Ceccarelli, sulla necessità di prevedere adeguate risorse nazionali per il sostegno all’affitto, alla morosità incolpevole e alle ristrutturazioni degli alloggi Erp.
Nell’atto che l’Aula ha votato all’unanimità si chiede, inoltre, che venga previsto uno specifico canale di finanziamento finalizzato a sostenere le spese per la ristrutturazione degli alloggi di risulta, per velocizzare i tempi per l’assegnazione di tali immobili e dare risposte concrete alle famiglie beneficiarie in attesa di alloggi Erp. Accolto un emendamento di Fratelli d’Italia sull’impegno della Regione per ricavare risorse da destinare alla ristrutturazione degli alloggi Erp.
“Un atto che ha la sua rilevanza – ha detto Ceccarelli – alla luce della condizione di tante famiglie toscane che vedono erose le loro economie da un’inflazione a due cifre”. “Il tema dell’affitto -prosegue – che in Toscana coinvolge il 20 per cento delle famiglie, è centrale e, mentre aumentano i disagi per le famiglie più deboli, nella legge di stabilità approvata dal Parlamento mancano le misure fondamentali per il sostegno ai nuclei disagiati”. “Sono apprezzate le misure come il bonus sociale sulle bollette e il reddito alimentare, tutte le misure che cercano di attenuare la povertà”.
“Apprezziamo queste mozioni ma occorre capire se sono atti presentati per fare campagna elettorale su questo tema o se è la vera volontà di chiedere al Governo nazionale di rifinanziare questi fondi”. Così interviene nel dibattito Francesco Torselli (FdI) che chiede di inserire in narrativa la necessità di finanziare questo fondo, ricordando anche quello che il Governo ha fatto nella legge di bilancio. Torselli aggiunge “chiediamo al Governo Meloni di rifinanziare il fondo affitto, al governo Giani di ristrutturare il patrimonio Erp, così Fratelli d’Italia è al vostro fianco nella battaglia”.
“La nostra mozione ricalca i fondamenti di quella del Pd” – ha detto Irene Galletti (M5S) che ha ricordato l’allarme per l’emergenza sfratti “aumentati del 30 per cento con 180mila famiglie in disagio abitativo e un tasso di assegnazione degli alloggi Erp al 4,8 per cento con 4mila alloggi popolari non riassegnati, la maggior parte dei quali o per passaggi burocratici o per inadeguatezza degli immobili”. “Il rifinanziamento dei fondi per morosità incolpevole – ha aggiunto – va fatto perché è stato altalenante”. Sul reddito di cittadinanza, Galletti ha ricordato che la quota B di questa misura copriva l’affitto, “supportava le esigenze del locatario che si trovava danneggiato da questa povertà”. “Non sono d’accordo sulle diverse misure – ha concluso Galletti – perché sono tutti spezzettamenti, bisogna guardare la platea dei beneficiari che spesso ha difficoltà oggettive nel capire i suoi diritti e bisogni. Il reddito di cittadinanza era una misura unica e chiara”.
Anche da Maurizio Sguanci (Italia Viva) è stata espressa condivisione sui contenuti delle mozioni che – ha detto – “trovo appropriate perché c’è un’emergenza sfratti ed è giusto finanziare questo capitolo” e “ritengo appropriato chiedere fondi per la ristrutturazione degli appartamenti, mettendoli a norma, così da poterli mettere sul mercato della casa popolare”.
Marco Niccolai (Pd) nel suo intervento ha ribadito l’importanza del tema. “Sul mancato stanziamento dei fondi c’è un prima e un dopo – ha detto – e occorre considerare gli effetti sociali devastanti della pandemia di fronte ai quali il governo Conte e Draghi hanno preso misure importanti che poi il governo Meloni ha deciso di smantellare”. “Fondo della morosità incolpevole, zero”, “sul finanziamento del fondo sanitario nazionale mancano tre miliardi per il 2023”, “il reddito di cittadinanza era misura perfettibile, ma viene smantellata”. “In 8 mesi siete riusciti – conclude – a smantellare misure importanti di tenuta sociale del nostro Paese” e “a ben poco serve la social card come sostegno ai nuclei familiari più deboli”.
Diego Petrucci (FdI) ha ricordato qualche numero: “In Toscana ci sono circa 50mila alloggi popolari dei quali oltre tremila sono vuoti” e “non può essere meglio vuoti che dati alla povera gente”. “Siccome uno studio dell’assessorato dice che ci vogliono 20mila euro per ristrutturare ogni alloggio e quei soldi non ce li abbiamo, dovremmo permettere a chi già ci vive di riscattarli ad una cifra media di 40mila euro”.
“Sono aumentati gli alloggi non affittabili, non assegnabili – ha detto Andrea Vannucci (Pd) – e i soldi per gli alloggi di risulta sono diventati meno”. “Sono sempre stato un fan del contributo affitti – aggiunge – migliore della morosità incolpevole perché questa spesso interviene nel rapporto locatore-locatario già deteriorato, mentre l’altro è uno strumento flessibile e preventivo di una crisi familiare dovuta anche a fattori imprevedibili e incolpevoli”.
“Sono a favore delle misure di sostegno all’affitto e alla morosità incolpevole – ha affermato Giovanni Galli (Lega) – si può partire dalle alienazioni immobiliari e dall’ottimizzazione delle Lode perché sono più i componenti delle Lode delle case a disposizione”. “Credo sia un atto di buon senso in questo momento”. “Sarebbe opportuno – aggiunge – che il Governo investisse un miliardo sulle case popolari in tutta la nazione”. “Sono arrivati – ha ricordato – 93 milioni alla Regione dal Pnrr per le ristrutturazioni di circa 2700 case popolari, si tratta di circa 34mila euro ad appartamento” poi “da Firenze arrivano 8 milioni di euro per le ristrutturazioni di 500