Sulle zone colpite dal maltempo, in azione anche le colonne mobili e 2000 volontari di 12 Regioni. Il presidente della Puglia: “Ci saremo finché necessario”
Dodici Regioni con le colonne mobili e duemila persone sono corse in aiuto alla Toscana colpita dall’alluvione per gestire il passaggio dall’emergenza alla ricostruzione. Lo evidenzia il presidente Eugenio Giani che stamani insieme al presidente della Regione Puglia Michele Emiliano e l’assessora alla protezione civile Monia Monni fa il punto della situazione. Emiliano è presente con la colonna mobile della Puglia, “ma – come Giani sottolinea – è anche vice presidente della conferenza delle Regioni e come tale rappresenta tutti i 20 presidenti e tutte le altre 11 regioni,oltre la Puglia, che hanno inviato le loro colonne mobili in aiuto alla Toscana così duramente ferita”: insieme alla Puglia anche Basilicata, Campania, Calabria. Emilia Romagna, Lazio, Liguria, Lombardia, Marche, Piemonte, Umbria, Val d’Aosta.
“Grazie di cuore – ha detto Giani – alle duemila persone, volontari di alta specializzazione che sono qui ad aiutarci; quando parliamo di collaborazione e sinergia in un momento drammatico, questo è un esempio”.
“Stiamo passando nella fase dell’intervento minuto – aggiunge Giani -, dallo sgombero alla pulizia, abbiamo bisogno di tanto personale, ma anche di qualità. Questo aiuto che viene dalle colonne mobili delle Regioni è un capitolo importante del passaggio dall’emergenza alla ricostruzione”.
“A nome di tutte le Regioni italiane, sono qui per dire soprattutto che la Toscana è parte dell’identità nazionale e non è sola”, spiega subito il presidente Emiliano assicurando che “siamo a disposizione per qualunque altra necessità e resteremo qui fino a quando sarà necessario”. Il vicepresidente della Conferenza delle Regioni ricorda che “il sistema di protezione civile è ben organizzato, ognuno di noi ha compiti che gli vengono assegnati in maniera rapidissima”. “La gente – rileva – deve sapere che tutto il Paese si sta mobilitando anche per i piccoli problemi di vita quotidiana”. Poi un passaggio sul contributo della Regione Puglia, che “è a Campi Bisenzio nei settori C e G dove abbiamo 50 volontari” e che sta dando una mano con “macchinari essenziali come le idrovore”. “In comune con la Toscana – si sofferma Emiliano – abbiamo anche il distretto produttivo legato all’alta moda, quindi sappiamo benissimo quali sono i valori in campo e non vediamo l’ora di rimetterli tutti in pista. Sono assolutamente convinto e ritorneremo più forti di prima”, conclude.
L’assessora alla Protezione civile Monia Monni si unisce ai ringraziamenti rivolti ai ragazzi “bellissimi, commoventi”, che stanno riempiendo le piazze e le strade coperti di fango per dare una mano. “Sono un contributo preziosissimo”. “Quando si dice che non c’è il sistema non si considera quel volontariato attivo 365 giorni l’anno, e che quando siamo in tempo di pace è comunque al lavoro per essere formato e competente per intervenire nelle emergenze”. “Di questo sistema fanno parte quelle persone che sono in mezzo al fango e che oggi sono oltre duemila”, sottolinea Monni ricordando: “Quando si vede un’uniforme che sia quella rossa di Croce rossa, o gialla e celeste della Misericordia, quella arancione di Anpas, o di Vab o della Racchetta, quello è il sistema di protezione civile”.
Giani si sofferma sulla questione degli argini, anche in vista dell’allerta arancione prevista nelle prossime ore. “Il nostro genio civile sta operando con grande determinazione” e cita l’intervento a Montale e quello su Bagnolo dove sono in corso “lavori consistenti”.
E poi l’iter dei rimborsi sul quale Giani entra nel dettaglio: “abbiamo mandato a tutte e cinque le province coinvolte l’indicazione di comunicare quali comuni all’interno delle province abbiano avuto danni rilevanti. I comuni saranno identificati attraverso il filtro delle province. A quel punto – spiega – nominerò soggetti attuatori degli interventi i sindaci dei Comuni più direttamente coinvolti che sono una quindicina. A quei sindaci darò la veste specifica di soggetto attuatore dell’emergenza commissariale e loro decideranno singolarmente in ogni comune, come identificare, probabilmente con un bando, le famiglie più duramente colpite (inagibilità della casa, sgombero, allontanamento anche temporaneo dalla propria abitazione ) e le imprese. Fatto l’elenco in questi comuni, delle famiglie e delle imprese, noi abbiamo una capacità di ristoro diretto fino a 5mila euro per le famiglie e 20mila per le imprese. E’ un primo intervento temporaneo – conclude Giani – e un primo segno di risposta.”