L’atto, primo firmatario Andrea Pieroni, era collegato all’interrogazione sul Documento operativo difesa del suolo per l’anno 2023 presentata da Alessandro Capecchi. L’assessora Monni: “L’obiettivo è completare gli interventi già finanziati coprendo i maggiori costi delle materie prime”
L’Aula del Consiglio regionale ha approvato all’unanimità una mozione, primo firmatario Andrea Pieroni, che impegna la Giunta regionale a valutare l’opportunità di destinare ulteriori risorse alla difesa del suolo e alla mitigazione del rischio idraulico e idrogeologico· al fine di programmare, in modo sempre più efficace, i relativi interventi per le prossime annualità e far fronte, conseguentemente, alle sopravvenute necessità degli enti locali. La mozione era collegata all’interrogazione sul Documento operativo difesa del suolo per l’anno 2023 presentata dal consigliere Alessandro Capecchi.
L’obiettivo dell’atto di indirizzo, ha spiegato durante l’illustrazione il consigliere Pieroni,“è quello di tutelare il territorio, salvaguardandone anche l’aspetto naturalistico, di garantire la sicurezza dei cittadini e di mettere in sicurezza delle aree interessate da politiche di sviluppo economico e produttivo. Tenere alta l’attenzione è necessario e utile per lo sviluppo e la crescita della nostra Regione”.
In sede di dibattito la consigliera regionale Elisa Tozzi ha sottolineato l’importanza della prevenzione e della semplificazione delle procedure per far accedere i comuni ai finanziamenti. La consigliera Silvia Noferi ha chiesto una modifica della legge forestale della Toscana “intervenendo così sulle cause del rischio idrogeologico”. La consigliera Elena Meini ha chiesto un approfondimento della discussione nella commissione competente Ambiente e territorio. Il consigliere regionale Alessandro Capecchi, infine, annunciando il voto a favore del suo gruppo, ha spiegato che “vengono chiesti troppi adempimenti agli Enti locali, rendendo di fatto per i medi e i piccoli comuni un’impresa titanica accedere alle risorse finanziarie”.
La mozione, come detto, era collegata all’interrogazione sul Documento operativo difesa del suolo per l’anno 2023 presentata dallo stesso Capecchi. Nella sua risposta l’assessora regionale all’Ambiente Monia Monni ha spiegato che “il sistema della difesa del suolo deve essere visto come un’azione sinergica tra tutti i soggetti interessati, la Regione, i comuni, le province, l’autorità di distretto e i consorzi di bonifica, che concorrono tutti allo stesso modo alla difesa del territorio.
La delibera di Giunta numero 117 del 2023 è una delibera attuativa del Piano nazionale di ripresa e resilienza, per quello che riguarda le misure per il contenimento del rischio di alluvione e del rischio idrogeologico di competenza come amministrazione centrale del dipartimento di Protezione civile. Tra i requisiti richiesti la riconducibilità ad eventi calamitosi passati per i quali ci fosse stata la dichiarazione di stato di emergenza nazionale”.
“Nel processo di selezione – ha spiegato Monni – molti interventi proposti di competenza dei comuni sono stati scartati perché privi del nesso di casualità con un evento emergenziale oppure con altri requisiti chiesti dal Piano nazionale di ripresa e resilienza. La delibera di Giunta non ha fatto altro che ratificare il decreto del capo dipartimento di Protezione civile numero 2840 del 31 ottobre 2022. È evidente che le risorse per la difesa del suolo non siano mai sufficienti in tempi di cambiamenti climatici e ovviamente l’assessorato farà tutto il possibile per far confluire la maggior parte delle risorse sul nostro territorio. È anche evidente che gli Enti locali, anche per carenze di organico, non riescono a garantire la capacità di spesa per rispettare i vincoli di bilancio”.
“In sede di programmazione – ha aggiunto – consideriamo la capacità del soggetto attuatore di portate avanti un nuovo intervento anche valutando i ritardi su quelli già finanziati e non ancora conclusi. Solo nel 2023 oltre ai 7milioni per comuni, province e città metropolitane previsti dal Documento Operativo di Difesa del Suolo e citati nell’interrogazione, sono stati destinati ai comuni 29milioni e ai consorzi 19milioni. Dei 32milioni stanziati nel 2022 dal ministero dell’Ambiente, questa volta per interventi di difesa del suolo con ordinanza del presidente della Giunta, in qualità di commissario di governo, sono stati destinati per oltre 21milioni a interventi attuati dai comuni. Per oltre 7milioni a interventi con competenza dei consorzi e soltanto per 3milioni e mezzo a interventi attuati dalla Regione”.
“Quest’anno – ha concluso l’assessora Monni -non si è potuto procedere all’invio della lettera di recepimento delle richieste di contributo in quanto, sia in base al monitoraggio che in base alle segnalazioni, è risultato che molti interventi già finanziati, anche di competenza degli Enti locali avessero necessità di ulteriori risorse per far fronte all’aumento dei prezzi delle materie prime. Per questo a fronte della scarsità delle risorse disponibili si procederà a dare la priorità al completamento degli interventi in corso destinando agli stessi le risorse necessarie per coprire i maggiori costi. Ad oggi la disponibilità sul bilancio regionale non è sul 2022, ma tutta sul 2023, senza un considerevole sviluppo sul 2024. E pertanto non è compatibile con un finanziamento che non può non generare spesa sul 2024”.