Milano, 20/12/2024 – Animal Equality, l’organizzazione internazionale per la protezione degli animali allevati a scopo alimentare, dall’8 dicembre si trova in Nepal per documentare i massacri di massa durante il più grande sacrificio di animali al mondo. Sul posto, le riprese sono severamente vietate: il comitato organizzativo e il governo hanno schierato centinaia di agenti di polizia per assicurarsi che nessuno filmi le uccisioni. Finora i bufali sacrificati sono circa 1500.
L’organizzazione Animal Equality si trova nel distretto di Bara, nel Nepal meridionale, per documentare il Festival Gadhimai e fermare il sacrificio religioso che ogni anno provoca la morte di migliaia di animali. Le esclusive riprese effettuate da Animal Equality al festival mostrano il massacro di centinaia di bufali.
Nelle ultime ore, il team di Animal Equality ha documentato:
- Animali macellati con machete e coltelli
- Animali trasportati su autobus e vagoni
- Animali trasportati a testa in giù legati alle biciclette dei devoti
- Animali affamati, senza cibo o acqua a sufficienza
- Vitelli che, in attesa di essere macellati, sono morti a causa delle basse temperature
- Devoti che tagliano le orecchie di capre e bufali lasciando gli animali a sanguinare
Nonostante le richieste internazionali di porre fine al massacro, l’uccisione di migliaia di animali continuerà nei prossimi giorni. Il comitato del tempio di Gadhimai non solo ha deciso di continuare con i sacrifici, ma ha anche vietato di filmare o fotografare le uccisioni di animali durante il festival, iniziato l’8 dicembre.
Amruta Ubale, direttrice esecutiva di Animal Equality India, racconta: “Gli animali vengono inseriti all’interno di un recinto dedicato al sacrificio per essere uccisi dai devoti, che non hanno esperienza né gli strumenti adeguati. Così gli animali muoiono di una morte lenta e dolorosa. In vari casi i devoti non sono riusciti a decapitare i bufali in un solo tentativo: un bufalo è stato colpito 25 volte prima di essere decapitato. Gli altri animali sono costretti ad assistere all’uccisione di altri bufali davanti ai loro occhi. Pietrificati e inorriditi dal massacro si rannicchiano per sfuggire alla vista dei carnefici, nel disperato tentativo di sopravvivere. Ma vengono tirati per la coda e per le zampe uno per uno e finiscono anche loro per essere brutalmente macellati”.
Durante la carneficina dei bufali, anche capre, montoni, piccioni, anatre e galli vengono sacrificati a migliaia nei dintorni della fiera. Ciò viola l’ordinanza della Corte Suprema del Nepal che vieta trattamenti crudeli nei confronti degli animali.
Nel tentativo di arginare il massacro di animali, Animal Equality ha distribuito volantini tra i fedeli che avevano portato i propri animali al festival per sacrificarli, sensibilizzandoli sul fatto che la tradizione originale non aveva nulla a che fare con il sacrificio di animali. Il team ha inoltre organizzato una postazione dedicata alla donazione di sangue in collaborazione con la Croce Rossa del Nepal. In questo modo, i fedeli possono donare il proprio sangue per rendere omaggio alla dea, come prevede la tradizione religiosa, invece che sacrificare i bufali.
Ubale afferma: “Esortiamo il governo del Nepal e il comitato organizzativo di Gadhimai a incoraggiare i devoti a donare il sangue invece del sacrificio animale”. Animal Equality contribuisce da tempo a porre fine al festival di Gadhimai, che si svolge ogni 5 anni. Grazie agli sforzi dell’organizzazione, il numero degli animali sacrificati si è ridotto, passando da 3.203 animali uccisi nel 2019 a 1.500 nel 2024.
Nel 2014 l’organizzazione ha incontrato i funzionari del Ministero degli Affari Interni chiedendo di bloccare il trasporto degli animali vivi attraverso il confine durante i giorni del festival. A seguito di questa richiesta è stata emessa un’ordinanza che blocca il trasporto degli animali al confine durante il festival.