Audizione del direttore di Anci Toscana Simone Gheri. Il presidente Marco Niccolai (Pd): “La Giunta ha accolto gli indirizzi di questa commissione nella definizione delle risorse”
Aree interne della Toscana: la commissione regionale presieduta da Marco Niccolai (Pd) ha tenuto nel pomeriggio di ieri, lunedì 27 febbraio, un’audizione del direttore di Anci Toscana, Simone Gheri, per un aggiornamento sul tema dei percorsi di costruzione delle strategie territoriali. Anci Toscana è impegnata nella definizione delle strategie delle sei aree interne in relazione alla strategia nazionale (Snai), una politica territoriale diretta al miglioramento della qualità dei servizi ai cittadini e delle opportunità economiche nei territori interni e a rischio marginalizzazione. La Giunta ha stretto nell’agosto scorso un protocollo d’intesa con Anci, l’associazione dei Comuni, individuato come soggetto che accompagna i territori in questo percorso per molti inesplorato. Nel luglio 2022 sono state definite dal Governo nazionale tre nuove aree della Toscana centro-meridionale: “Amiata Grossetana Amiata Val d’Orcia Colline del Fiora”; “Alta Valdera Alta Val di Cecina Colline Metallifere Val di Merse”; “Valdichiana Senese”, che vanno ad aggiungersi alle tre aree pilota precedentemente istituite: “Casentino Valtiberina”; “Garfagnana Lunigiana Media valle del Serchio Appennino Pistoiese”; “Valdarno Valdisieve Mugello Val Bisenzio”.
“Aree complesse e ampie dal punto di vista territoriale – spiega Gheri, affiancato da Marina Lauri, responsabile di settore –, che devono confrontarsi con tempi stretti. Per le nuove aree, c’è da costruire tutta la strategia che porterà al finanziamento degli investimenti, seguendo un’impostazione ribaltata: saranno i territori a proporre strategie e opere che la Regione può accogliere. E prima si trattava molto di servizi, ora si parla molto di investimenti”. Dallo scorso mese di settembre, dice Gheri, oltre cinquanta gli incontri con le amministrazioni comunali e decine di riunioni con associazioni e consorzi. “Ci sono da definire governance, cabina di regia, Comuni capofila. A giorni uscirà il bando della Regione rivolto alle sei Aree interne, che dovranno presentare le proprie strategie territoriali e le opere per le quali chiedere finanziamenti. Parliamo di risorse già assegnate dal Governo e dalla Regione alle singole aree, di altre che le metteranno in competizione e di una riserva nei fondi di coesione 2021-27”. L’impegno di Anci, spiega Gheri, sarà teso a “non mettere in competizione le aree interne, ma condividere gli interventi”.
“Mi fa piacere ascoltare che anche gli indirizzi di questa Commissione in varie risoluzioni per quanto riguarda il Fesr sono stati ottemperati dalla Giunta regionale. Sull’obiettivo 5 (recupero patrimonio culturale, rigenerazione urbana e sicurezza reti stradali, con priorità per i ponti, ndr) ci sono circa 21milioni di euro, una cifra ben diversa da quella prevista nella bozza iniziale, così come grazie anche al meccanismo della riserva del 30 per cento, i Comuni aree interne hanno un ammontare sui programmi comunitari e sull’Fsc”, ha commentato il presidente Niccolai. Si tratta ora di capire, insieme ad Anci, “come queste aree stanno valutando questa opportunità e necessità di lavorare assieme”.
Dai commissari, richieste di chiarimento e valutazioni, in merito alla “complementarietà di queste ulteriori risorse con il Pnrr” (Elisa Tozzi, Gruppo misto-Toscana domani), sulla “disomogeneità di alcune di queste aree, come quella delle Colline Metallifere” (Donatella Spadi, Pd, vicepresidente segretaria della commissione); sull’individuazione di “politiche che vanno incontro alle esigenze di tutte le aree” (Elena Rosignoli, Pd); sull’efficacia delle vecchie aree interne, “a cominciare da quella della montagna pistoiese, dove tanti cittadini di quei territori ancora non sanno della sua esistenza. Bisognerebbe far partecipi un po’ di più chi vive in queste zone” (Luciana Bartolini, Lega, vicepresidente della commissione); sulla necessità “di aiutare nello snellimento e accorciamento dei tempi: la mole di lavoro burocratico, tecnico e anche politico richiesta per gli interventi nelle aree interne pilota è abnorme” (Mario Puppa, Pd).