Audizione di Poste italiane in commissione Aree interne. I 24 centri toscani già interessati dal progetto. Il presidente Niccolai: “Nuovo modo di pensare l’ufficio postale. Attenzione ai centri che stanno subendo la desertificazione bancaria”
Firenze – La commissione per la valorizzazione delle Aree interne, presieduta da Marco Niccolai, ha tenuto questo pomeriggio, lunedì 22 maggio, un’audizione di Poste Italiane per l’illustrazione “delle caratteristiche del Progetto Polis, dei servizi già presenti nei Comuni delle aree interne della Toscana e dei futuri intendimenti di Poste Italiane S.p.a. in merito alle sue attività in questi territori”. Come ha spiegato il presidente Niccolai, “c’è la volontà di comprendere meglio, termini, tempi e attuazione in Toscana”, di un progetto che tocca un tema sul quale “l’attenzione dei cittadini è alta”, quello della presenza degli uffici postali, “in particolare nei piccoli Comuni, nelle aree interne e nei piccoli centri che stanno già subendo la desertificazione bancaria”.
A illustrare le caratteristiche del progetto, in particolare per la Toscana, Paolo Pinzani, responsabile della macro area centro-nord per i rapporti istituzionali, e Luigi Madeo, responsabile nazionale relazioni istituzionali centrali e territoriali, affiancati da altri dirigenti. Il progetto è stato presentato a livello nazionale nel mese di gennaio e avrà sviluppo quadriennale. Nasce per “promuovere coesione economica, sociale e territoriale in relazione ai piccoli centri urbani e delle aree interne”. L’obiettivo è quello di facilitare l’accesso ai servizi digitali della pubblica amministrazione. Si vuole permettere ai cittadini residenti nei 6mila 933 Comuni italiani con meno di 15mila abitanti, dotati di almeno un ufficio postale, di fruire agevolmente di tutti i servizi pubblici, per mezzo di un unico punto di accesso alla piattaforma di servizio multicanale di Poste Italiane.
Accesso a più servizi attraverso un canale integrato e creando spazi di lavoro condiviso (“co-working”), una sorta di “hub per servizi fisici e digitali”, che permetterà anche un accesso facilitato a servizi della pubblica amministrazione. In questo modo si determinerà un’accelerazione della trasformazione verso il digitale del rapporto tra cittadini e Pubblica Amministrazione, attraverso un punto di accesso unico e vicino ai cittadini, nei territori in cui la diffusione di servizi digitali incontrale maggiori difficoltà. A fronte degli 800milioni di euro che arriveranno dal Pnrr, chiarisce Pinzani, Poste italiane contribuisce alla realizzazione del progetto aggiungendo altri 400milioni.
In Toscana, sono 24 gli interventi programmati per il primo anno. Undici quelli “già conclusi: Borgo a Mozzano, Pontremoli, Vecchiano, Gaiole in Chianti, Capalbio Stazione, Frio Marina, Arcidosso, Ponte Buggianese, Sestino, Strada in Casentino e Cutigliano”; sette gli “interventi avviati, per i quali si prevede a breve la conclusione dei lavori: Capolona, Palazzuolo sul Senio, Giglio Porto, Sassetta, Santa Fiora e Semproniano”; sei infine quelli che avranno inizio “entro breve: Forcoli, Tavarnuzze, Abbadia San Salvatore, San Casciano dei Bagni, Capraia Isola e Zeri”.
“Tutti condividiamo utilità progetto e interventi”, dichiara il presidente Marco Niccolai. “Penso si tratti di una vera e propria svolta, di un nuovo modo di pensare l’ufficio postale. Sarà utile conoscere quali servizi delle pubbliche amministrazioni si troveranno all’interno di questi sportelli, penso all’utilità di alcuni tipi di servizio legati alla sanità”. Il presidente ha sottolineato la richiesta che “nell’effettuare gli interventi, sia data priorità ai comuni montani e a quelli interessati da fenomeni di chiusura degli sportelli bancari” e la raccomandiamo “per una corretta comunicazione coi cittadini. Elementi che possono rafforzare la funzione sociale di questa azienda”.
La vicepresidente Luciana Bartolini ha chiesto delucidazioni in merito al modo in cui “sono stati scelti i Comuni per l’attuazione di questo progetto” e approfondimenti sulla formazione del personale: “In tante zone della Toscana ci saranno tante persone anziane che avranno bisogno di essere aiutate”.
Il consigliere Vittorio Fantozzi ha confermato l’importanza di questa audizione “che abbiamo richiesto tutto insieme. C’è effettivamente una possibilità di intervenire sui Comuni che hanno subito desertificazione bancaria”, facendo riferimento al proprio Comune di provenienza, Montecarlo, e più in generale ai “centri con vocazione turistica oltre che commerciale”.
La consigliera Elena Rosignoli ha messo in rilievo la “necessità di capire le localizzazioni nelle varie Province della Toscana. Tanti Comuni sono costituiti spesso da frazioni dove non c’è stata solo desertificazione bancaria, ma anche postale”. Il consigliere Mario Puppa considera il progetto “assolutamente significativo e interessante per i nostri territori, con interventi di riqualificazione e riallineamento per accedere in maniera più funzionale ai servizi”, ma si chiede se nasca “da un confronto con i territori” o sia “calato dall’alto, visto che acquisisce forza dal Pnrr”. Con la preoccupazione che si riduca a “un po’ di restiling, saltando e tagliando di netto l’esigenza di consolidare certi servizi su territori che si trovano in continua lotta per mantenere non solo gli sportelli bancari, ma anche quelli postali. Era utile andare nel Comune con meno di mille abitanti – conclude Puppa –. Quella sarebbe stata una svolta”.
Il confronto con i sindaci è stato aperto prima dell’avvio del progetto, la formazione del personale è già avviata, assicurano i rappresentanti di Poste italiane. “La preoccupazione maggiore è la paura dell’abbandono, ma con questo progetto, un lavoro di decentramento, in controtendenza, Poste italiane conferma che non abbandona il territorio e porta ulteriori servizi”.