È in carcere un giovane nigeriano fermato dalla polizia alla stazione centrale di Prato, subito dopo essere sceso da un treno Intercity proveniente dall’Emilia. L’uomo aveva ingerito 10 ovuli di eroina, poi espulsi in ospedale. I poliziotti lo hanno fermato durante un controllo antidroga, preparato per far fronte alla ripresa del traffico di stupefacenti fra i due lati dell’Appennino. Il giovane si è tradito da sé, dichiarando agli agenti di provenire da Vernio, dove gli Intercity non si fermano. Da qui la perquisizione, negativa, e la decisione di portare il giovane in ospedale per verificare la presenza di sostanze stupefacenti nell’apparato digerente.
Gli esami hanno dato ragione agli uomini della squadra mobile di Prato. Il giovane nigeriano nascondeva, nella cavità rettale dell’intestino, 10 ovuli, poi espulsi fisiologicamente, contenenti più di 110 grammi d’eroina.
Il giovane straniero era stato visto uscire alla stazione centrale ed era stato subito identificato per un ventunenne nigeriano regolarmente soggiornante, con alcuni precedenti di polizia in materia di stupefacenti. Apparso subito particolarmente preoccupato per il controllo in corso, il nigeriano ha dichiarato di provenire da Vernio, cosa impossibile dato che il treno da cui era disceso non aveva effettuato alcuna
fermata in quel comune. Dalla perquisizione, non era però stato trovato in possesso di stupefacenti.
I poliziotti hanno però insistito. Condotto in ospedale per un esame radiografico finalizzato a verificare l’eventuale ingestione ovuli contenenti droga, gli uomini della squadra mobile hanno appurato che il giovane nascondeva della cavità rettale i 10 ovuli di eroina, naturalmente sequestrati dagli agenti una volta espulsi.
Il nigeriano è stato arrestato nella flagranza del reato di detenzione a fini di spaccio di sostanze stupefacenti, misura precautelare poi convalidata dall’autorità giudiziaria, che ha disposto nei confronti dello straniero la custodia cautelare in carcere.