ART & CO. e Isorropia Homegallery sono lieti di annunciare la mostra SKIN TYPES di Manuela Toselli, presso la sede di Crescenzi & Co., sita in Milano, Via Privata della Majella, 4/A. L’iniziativa fa parte di un approccio culturale che si sviluppa all’interno degli spazi di lavoro, come valore aggiunto al vivere quotidiano. Porte aperte all’arte e alla cultura per creare un dialogo multidisciplinare a sostegno della crescita di persone e imprese. Quanti tipi di pelle abbiamo? Alla domanda: chi sei? Spesso rispondiamo con quella che è la nostra professione. Noi siamo quello che facciamo, ma lo siamo realmente? La nostra professione dice solo ciò che facciamo, non ciò che siamo – afferma l’artista Manuela Toselli – Ci identifichiamo con l’abito che indossiamo, lo usiamo per affrontare il mondo: le relazioni tra individui si basano molto spesso su un approccio superficiale, sull’apparenza degli abiti o sull’immagine che arriva dalla professione. La nostra pelle è quella che divide il nostro io più fragile dal mondo esterno, è il confine sottile che trasuda la nostra essenza e ci protegge da tutto ciò che è fuori da noi”. Skin Types, il titolo di questa mostra, prende spunto dalla serie dei nuovi lavori che l’artista Manuela Toselli ha cominciato nel 2019 e oggi presenta per la prima volta al pubblico. Le opere Skin Types sono dei traumi, delle esperienze che il corpo emotivo elabora nello stesso modo in cui il corpo fisico risponde ad una offesa.Sono delle costrizioni a cui il corpo si ribella, da cui si difende, e come succede per le vesciche, che si formano sul corpo quando viene sottoposto a qualcosa di scomodo, la pelle si gonfia, si stacca dal corpo e permette che la nuova pelle, sana e più forte di quella precedente, si formi sotto quella ferita. L’artista in questa serie di nuove opere utilizza tre materiali che presentano tre temperature differenti: la pelle, la seta e il legno.La seta è il materiale più caldo, il legno ha la temperatura intermedia, la pelle animale è uguale a quella dell’uomo, ed è fredda quando muore. Il materiale è per l’artista una sorta di alter ego, con il quale essa si relaziona all’esterno, declinando concetti ed aspetti diversi, con il lavoro. Un punto determinante per la comprensione delle sue opere sono i titoli, che assumono un aspetto concettuale fondamentale e imprescindibile dalla forma, che tende a confondere e ad allontanare dal messaggio. Anche questo è ricercato dall’artista, infatti in una società che si basa sempre più sull’apparenza e sulla superficie, lei ci propone forme esteticamente belle, che presuppongono in modo erroneo una mancanza di contenuto e spessore. Questo è esattamente il contrario di ciò che accade tra individui, in cui la bellezza diventa catalizzante, senza porsi la domanda se dietro l’apparenza ci sia o meno un vuoto. La bellezza in arte respinge, in natura attrae. |
Skin types #37 – 2023- silk, wood, leather and pins – 30×30 cm |
In questa mostra, pensata per la sede di Crescenzi & Co, Manuela Toselli propone attraverso le sue opere un’idea di rinascita, di difesa all’offesa dell’altro e molti spunti d’indagine. I colori forti: “pop”, sono una scelta ricercata e voluta per questo progetto. Esattamente come accade in natura, in cui l’animale più velenoso ha i colori più vistosi e sgargianti, come monito, avvertimento per i predatori, così l’animale più innocuo usa la stessa strategia per difendersi, e così diventa difficile distinguere chi è davvero pericoloso da chi non lo è affatto. Per la mostra si ringrazia la Nuova Galleria Morone di Milano. Manuela Toselli (Torino 1971) Vive e lavora nella provincia di Udine. Nella sua ricerca, la quotidianità e ciò che scuote la sua attenzione, diventa motivo d’indagine che rielabora attraverso meccanismi di personale astrazione. La seta, pura o accompagnata da altri materiali di supporto, è il medium che predilige. Ad avvicinarla al materiale, in principio è stato il concetto di sacrifico, caratteristica intrinseca alla seta che per la sua estrazione, e per impedire che il filato venga danneggiato dalla schiusa del bozzolo, è bollito in acqua calda quando la crisalide è ancora viva, permettendo alla sericina, sostanza proteica che riveste il filamento, di sciogliersi, e consentendo così l’estrazione del cappio necessario per la filatura. In questo materiale l’artista ha trovato notevoli aspetti filosofici e concettuali, e rimane come unica costante del suo lavoro, seppur sia difficile trovare coerenza in forme e aspetti così mutevoli nella sua analisi. La seta assume la valenza di pelle, è qualcosa di simbolico e organico, sul quale agire, tagliare, ricucire, sovrapporre, tendere, stropicciare, ricamare, incollare… è un confine tra la parte più esterna e quella interna e vulnerabile dell’essere, un limite che spesso viene violato, usato o celebrato. Dopo un laboratorio che l’artista ha tenuto con alcuni bambini soggetti da disabilità visiva, a cui è seguita una mostra dal titolo “L’invisibile evidente”, presso il Museo Civico del Territorio Alessandro Pesaola del Comune di Cormons (GO) in collaborazione con l’Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti della Città di Pordenone, ha appreso che il materiale preserva anche una temperatura. La seta è calda, anche se si origina da una morte, mantiene una vitalità che è specifica del filato. La seta è infatti l’unico materiale capace di mantenere la nostra temperatura corporea costante e per questa ragione viene utilizzato per la costruzione di abiti tecnici. La sua funzione è quella di protezione, e precisamente in natura, protegge il baco nel momento in cui è più vulnerabile, nel periodo di transizione e metamorfosi da crisalide a farfalla. Proprio a causa di questa protezione viene ucciso, non compiendo mai la transizione da fanciullo ad adulto. Preserva quindi questo stato di purezza, d’innocenza e candore per l’eternità. Questa trasformazione mancata, congela nel materiale l’età dell’innocenza, il materiale preserva la sua purezza, senza sporcarsi con la miseria umana che appartiene al fare adulto e con questa autenticità si rivolge al mondo attraverso le opere che l’artista realizza. Anche per questa ragione la seta vive solo in presenza di luce e risplende con essa, al buio si spegne. Tutto il lavoro è diviso in cicli. Ogni ciclo non termina mai, si sospende. L’Artista a Milano è rappresentata dalla Nuova Galleria Morone. www.nuovagalleriamorone.com Informazioni utili: Inaugurazione: 23 ottobre 2023 ore 17-20.30 In mostra dal 24 ottobre 2023 al 21 gennaio 2024 Sede: Crescenzi & Co. | Via Privata della Majella, 4/A Milano. Contatti: info@crescenziandco.com | info@isorropiahomegallery.org Orari: solo su appuntamento, previa registrazione Social media: Instagram: @crescenzi_and_co | @isorropiahomegallery ISORROPIA HOMEGALLERY info@isorropiahomegallery.org #isorropiahomegallery www.isorropiahomegallery.org |
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