Artigianato e Palazzo si racconta in un Video

Un tour virtuale emozionale  tra il Giardino e il Palazzo Corsini che riesce a comunicare le atmosfere della Mostra, concepita fin dall’inizio come un’esperienza per la comunità di visitatori e artigiani, ogni anno così coinvolti e connessi tra loro da formare un unicum culturale.“In una epoca segnata dallo storytelling, è proprio la narrazione della nostra “identità” quella che vogliamo offrire, con l’augurio che attraverso i tanti tasselli di questo mosaico di esperienze visive e manuali, si riesca a mantenere viva l’attenzione verso il settore, raggiungendo anche quel pubblico più giovane che pensa che l’artigianato sia “storia passata” “, dichiarano gli organizzatori Sabina Corsini e Neri Torrigiani.Le riprese dall’alto con drone del videomaker Juri Catani – Jeppetto offrono una visione insolita e d’insieme di Artigianato e Palazzo e del Giardino Corsini, inaspettatamente integrato nel centro di Firenze e fanno luce sulla forza di questo luogo storico – caratterizzato dalle geometrie verdi progettate da Gherardo Silvani nel 1624 – in grado  di continuare a rendere possibile l’incontro tra passato e futuro.Quella che emerge  è la “famiglia” di Artigianato e Palazzo che, attraverso le inquadrature dei volti e dei gesti di chi la anima, esprime una partecipazione allegra fatta di curiosità, passione, attrazione.
Regia
 Juri Ciani – Jeppetto
Durata
 2m: 30s
Musiche: TheStockBoy
Location: Mostra Artigianato e Palazzo: Giardino e Palazzo Corsini, FirenzeProduzione Artigianato e Palazzo 2023

Visibile su: sito e canali social di Artigianato e Palazzo:www.artigianatoepalazzo.it Youtube Facebook, Instagram

——————————————————La Mostra Artigianato e Palazzo botteghe artigiane e loro committenze è organizzata e promossa dall’Associazione culturale Giardino Corsini Corsini – senza scopo di lucro e presieduta da Sabina Corsini – impegnata nella valorizzazione e tutela della qualità delle eccellenze artigianali, del valore del fatto a mano e dell’importante patrimonio di conoscenza e tecniche tramandato dai veri maestri artigiani, unici protagonisti del Made in Italy.

Il Palazzo il Giardino Corsini sul PratoLa facciata di uno dei palazzi lungo quello che era noto come il Prato di Ognissanti nasconde uno dei giardini più affascinanti di Firenze. Nel 1591 Alessandro Acciaiuoli, acquistato un terreno sul Prato d’Ognissanti, chiese a Bernardo Buontalenti di progettare un “casino di delizie” con un grande giardino. Buontalenti realizzò il complesso impianto idraulico per condurre l’acqua alle fontane, con i tracciati per i percorsi delimitati da rare e sontuose spalliere di cedri, la loggia e le grandi finestre inginocchiate, che anche oggi vediamo. Ai tempi vi erano nel giardino le famose “quattro stagioni” che si trovano ora ai due capi del ponte Santa Trinita: l’Estate e l’Autunno di Giovanni Caccini, la Primavera di Pietro Francavilla e l’Inverno di Cristofano Stati. Un’altra importante scultura fece parte dell’arredo del giardino Acciaiuoli, il Bacco del Giambologna, oggi al Bargello. Acquistata la proprietà nel 1620 da Filippo e Maddalena Corsini dopo il fallimento degli Acciaiuoli, questi diedero l’incarico di completare il casino a Gherardo Silvani che intervenne anche sull’assetto del giardino. L’opera del Silvani si intuisce in alcuni particolari degli ambienti terreni, quali le decorazioni nelle modanature architettoniche. È nella parte del giardino all’italiana, delimitato dalle grandi limonaie, con le aiuole geometriche dal raffinato disegno, le siepi di bosso, le conche dei limoni e il viale centrale con le statue, che si manifesta chiaramente il gusto barocco dell’architetto, la sua propensione alla scenografia. Per aumentare l’impressione di maggiore lunghezza e profondità del viale l’architetto usò l’artificio di porre le statue e i rispettivi piedistalli ad altezze via via digradanti, ponendo il punto di vista principale dal loggiato posteriore dell’edificio verso via della Scala, come dimostrano il putto e i due leoni, al di sopra del cancello e dei pilastri laterali rivolti verso l’interno. Nel 1834 questa residenza viene destinata ad abitazione di don Neri Corsini e di sua moglie, i quali commissionarono lavori sia di carattere architettonico che decorativo. Negli stessi anni anche il giardino subisce delle modifiche in chiave romantica: vengono creati dei boschetti, una montagnola e un laghetto, una trasformazione che è ancora oggi leggibile nelle due masse boscose che chiudono come quinte verdi il giardino. Più recentemente il giardino con la sua fioritura primaverile di cisto rosa e rosso, di lavanda, rose, peonie e ciliegi da fiore, è stato oggetto di un intervento di sistemazione da parte di Oliva di Collobiano.

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Studio Maddalena Torricelli
uffici stampa

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