Giudicate infondate già alla fine ddello scorso anno, le accuse su presunti scambi di favori fra alcuni responsabili della sanità marchigiana e la Medlife di Roma crollano del tutto. Il tribunale di Ancona ha assolto Massimiliano Picardi, legle rappresentante, e Roberto Dotti della Medlife Spa che, insieme ad altri indagati, avevano scelto di essere giudicati sol rito ordinario.
L’assoluzione mette ora fine a una pagina giudiziaria che aveva già visto assolti l’ex direttore generale dell’Asur Piero Ciccarelli perché il fatto non sussiste, l’ex direttore amministrativo Alberto Carelli per non aver commesso il fatto, e il membro della commissione di collaudo Gabriele Neri perché il fatto non costituisce reato.
A queste tre assoluzioni con rito abbreviato, si aggiungono quelle di Massimiliano Picardi e Roberto Dotti di Medlife Spa che avevano scelto di discutere per intero le loro posizioni e di provare la loro estraneità a ogni accusa. Cosa che è emersa nel verdetto del tribunale marchigiano.
«L’assoluzione dimostra solamente quello che abbiamo sempre dichiarato dall’inizio di questa vicenda – dichiara a caldo Massimiliano Picardi – Abbiamo fin dall’inizio riposto completa fiducia nell’azione della magistratura e della giustizia. Oggi si chiude un altro capitolo di una vicenda che dura ormai da oltre otto anni».
Difesi dall’avvocato Giandomenico Caiazza del foro di Roma, Picardi e Dotti erano accusati di corruzioni per presunti scambi di favori fra la Medlife e l’Asur. L’assoluzione segue quella per un altro procedimento, in cui pure l’accusa è crollata in sede dibattibentale, riguardo a una gara d’appalto per la realizzazione del centro servizi dell’Asur.