L’assessore alle infrastrutture risponde in Aula all’interrogazione di Fratelli d’Italia. Gabriele Veneri: “Manca studio di fattibilità da parte di Lfi (Linea ferroviaria italiana) per mettere le barriere”
Firenze – “Non è allo studio la progettazione delle due rampe di accesso, anche perché mai richieste dallo stesso Comune di Subbiano mentre è allo studio la realizzazione di un’area di manovra per l’inversione di marcia”. Questa la risposta dell’assessore regionale alle infrastrutture Stefano Baccelli ad una delle questioni sollevate nell’interrogazione presentata da Fratelli d’Italia in merito al progetto di chiusura del passaggio a livello in località Santa Mama nel Comune di Subbiano, in provincia di Arezzo.
“La Regione – ha continuato l’assessore – ha approvato il protocollo d’intesa per il miglioramento dell’accessibilità all’abitato di Santa Mama con la Provincia di Arezzo, Comune di Subbiano ed LFI (delibera di Giunta regionale numero 1177 del 29 novembre 2016)” e “in merito agli studi sulla permanenza del passaggio a livello di Santa Mama sulla linea Arezzo-Stia si ribadisce che ha da sempre costituito un fattore di pericolo per l’esercizio della linea”.
Baccelli ha ricordato che “il passaggio a livello è all’interno dell’abitato di Santa Mama”, “è ad uso esclusivo della frazione, è attrezzato con sola segnalazione ottico acustica”, “collocato in prossimità della fermata di Santa Mama ed è chiuso da ambo i lati dalla ferrovia da due curve prive di visibilità”.
“Gli studi approfonditi richiesti sono già stati eseguiti con la valutazione dei rischi eseguita da parte di ANSFISA (Agenzia Nazionale per la Sicurezza delle Ferrovie e delle Infrastrutture stradali e Autostradali) – ha concluso l’assessore – che ha messo a confronto diversi scenari di messa in sicurezza del passaggio a livello, fra cui emerge negativamente l’installazione di barriere quale una delle possibili azioni di mitigazione ed ha chiesto altresì una valutazione degli interventi possibili per la sicurezza, nelle more della chiusura del passaggio a livello, unico possibile intervento risolutivo”.
“Non mi risulta che sia stato fatto uno studio di fattibilità da parte di LFI per mettere queste barriere al passaggio a livello – ha risposto Gabriele Veneri (Fratelli d’Italia) – “Il problema principale di questo paese, abitato da circa 100 persone e stretto tra l’Arno e la ferrovia – ha aggiunto -, è il tema della sicurezza. Nel caso di calamità naturali, chi è dentro il paese rimarrebbe intrappolato, non ha via d’uscita ma solo quella di entrata, molto stretta. Vedendo la conformazione, sembra che ci siano le possibilità per inserire una rampa per uscire dal paese, sarebbe la strada più veloce e meno costosa e garantirebbe sicurezza a questo paese”.