BUILDING BUILDINGBOXBUILDING TERZO PIANO Le mostre in corso e di prossima apertura via Monte di Pietà 23, Milanowww.building-gallery.com Shlomo Harush. NOW IS THEN AND THEN IS NOW Fino al 17 ottobre 2023BUILDING BUILDING presenta fino al 17 ottobre 2023 la mostra personale di Shlomo Harush, NOW IS THEN AND THEN IS NOW, dedicata all’artista israeliano-americano che, utilizzando scultura, pittura, fotografia e installazione, dà vita a un’arte multidisciplinare. Attraverso una selezione di circa trentacinque opere realizzate tra il 2002 e il 2023, la mostra ripercorre le tappe fondamentali dell’indagine di Shlomo Harush presentando i suoi principali interessi di ricerca e l’utilizzo di vari materiali quali gesso, carta e metalli. È la registrazione e l’analisi dello scorrere del tempo ciò che anima le opere in mostra. Attraverso l’utilizzo di materiali che esprimono visivamente il cambiamento e il possibile decadimento, Harush racconta la condizione umana, ritratta nel suo stato di perpetua metamorfosi. L’artista raggiunge questo scopo creando un legame metaforico tra l’esperienza umana e le opere esposte in mostra, descrivendo attraverso le loro superfici ruvide e consumate le possibili variazioni e trasformazioni che avvengono nella personale storia di ognuno. Harush riunisce simboli e archetipi contrastanti e ambivalenti, lasciando al pubblico la libertà di interpretarne il significato. Fabio Roncato per Equorea (di mari, ghiacci, nuvole e altre acque ancora) Fino al 28 settembre BUILDINGBOX Ufficio stampa ddlArts | LDING MILANO LE MOSTRE IN CORSOE DI Fabio Roncato, Momentum, 2022, alluminio (da fusione a cera persa), 65 x 50 x 125h cm. Courtesy the artist Fino al 28 settembre BUILDINGBOX ospita le opere di Fabio Roncato, Momentum (2022) e Momentum (2022), nell’ambito del progetto espositivo Equorea (di mari, ghiacci, nuvole e altre acque ancora), a cura di Giulia Bortoluzzi. Per Equorea (di mari, ghiacci, nuvole e altre acque ancora), Fabio Roncato allestisce due sculture appartenenti alla ricerca Momentum, proponendo una riflessione sull’esperienza e la percezione del tempo, sul concetto di “istante di tempo”, cercando di formalizzare un processo scultoreo capace di coglierne la forma e rivelarne l’aspetto. Momentum sono, infatti, sculture che l’artista realizza dal contatto fra due elementi liquidi, la cera fusa e le correnti d’acqua di un fiume. Il materiale, scaldato a riva, viene deposto ancora caldo nel fiume che lo raffredda e lo solidifica determinando nell’arco di una frazione di secondo la forma dell’intera scultura. Questa rivela sia l’autonomia del processo, libero da qualsiasi pianificazione sull’aspetto finale dell’opera, sia la porzione limitata di tempo, un istante, in cui si svolge il processo – da qui il titolo, Momentum, che rimanda al singolo e unico momento contenuto nella scultura generata, in forma stabile e definitiva. Infine, la fusione: la cera persa permette di completare questo processo con un materiale, l’alluminio, solido e scultoreo, imprigionando la fragilità e l’indeterminatezza di un istante per sempre Alessandro Pongan. TOTEM a cura di Serena Tabacchi Dal 14 settembre al 21 ottobre 2023 BUILDING TERZO PIANO Press preview alle 11.00 Alessandro Pongan, Brain Drain, 2018, nylon, metallizzazione, stampa 3D, 30 x 30 x 28h cm Dal 14 settembre al 21 ottobre 2023, BUILDING TERZO PIANO presenta Alessandro Pongan. TOTEM a cura di Serena Tabacchi, un’esposizione che affronta il passaggio tra la magia e il divino attraverso una selezione di sculture, arazzi e opere native digitali in cui il dialogo tra la simbologia del corpo e l’evoluzione della società contemporanea tentano di riscoprire il valore del sacro. Le opere presentate sono il frutto della ricerca di Alessandro Pongan (1963, La Spezia) il quale attraverso un attento studio dedicato alla ricerca artistica e del design, interpreta la sacralità degli oggetti e delle forme partendo da una riflessione personale e storica sul culto della divinità. TOTEM affonda le sue radici nell’intimità dell’individuo, cercando di descrivere attraverso simboli e forme ricorrenti l’umano desiderio di conoscenza dell’infinito. Nel saggio Il ramo d’oro, testo cardine della ricerca dell’antropologo James Frazer, si racconta come la magia, un tempo vicina alle pratiche quotidiane dell’uomo, venga meno con il graduale riconoscimento degli dèi e della natura come forze soprannaturali e quindi superiori alla propria influenza esoterica. Se la natura e gli eventi della vita ci hanno portato a credere che esista una forza superiore alla nostra volontà, nel momento in cui l’uomo realizza che la somiglianza con il suo dio non equivale alla democratizzazione della natura ma piuttosto all’affermarsi di un’entità esterna, ancora indefinita, che regola il corso del creato, a questa visione Pongan oppone una nuova teoria che racchiude nel totem il passaggio tra la pratica votiva e l’incarnazione della sacralità del corpo e della mente che lo governa. nel tempo. Ufficio stampa ddlArts | |
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