Genova 19 giugno 2023. Martedì 27 giugno nella prestigiosa sede genovese di Castello Mackenzie, Cambi Casa d’aste presenta l’esclusiva asta live Old Masters, una straordinaria occasione che coinvolge opere di pittura antica di diverse epoche provenienti da importanti collezioni private.
“Quello di Dipinti e Disegni Antichi è uno dei dipartimenti storici della casa d’aste ed è ormai diventato un importante punto di riferimento per i collezionisti italiani e internazionali sia in fase di affidamento sia di acquisto di opere. L’obiettivo perseguito dal nostro dipartimento è infatti quello di dedicare la massima cura e serietà nella ricerca e valorizzazione di dipinti inediti o pubblicati, cercando di proporre sempre un’ampia e varia selezione di opere, di ambito italiano ed europeo, che spazia dal XIV secolo sino al Settecento inoltrato.
I criteri essenziali che si trovano alla base dei nostri cataloghi, in particolare modo per le aste dedicate agli Old Masters, sono certamente la qualità dei dipinti presentati, la rarità dei soggetti e degli artisti proposti e una buona provenienza, per poter rispondere in questo modo alle richieste anche dei collezionisti e amatori più esigenti.” Spiega Gianni Minozzi, Direttore del Dipartimento di Dipinti e Disegni Antichi di Cambi Casa d’Aste.
Tra i lotti più interessanti spicca una Natura morta con canestra di frutta e vanitas (stima 140.000 – 180.000 euro) realizzata da un importante artista della prima metà del Seicento conosciuto con il nome di Maestro della natura Morta Acquavella. L’opera, una riflessione sulla precarietà dell’esistenza, è un esempio di pittura di altissima qualità di cui il senso di contemplazione degli oggetti, il deciso naturalismo e il taglio di luce diagonale, rivelano l’appartenenza allo stretto ambito caravaggesco seppur appena addolcito da un imbiondimento delle ombre, uno schiarimento dei colori e dall’ammorbidimento della materia.
Tra la fine degli anni Dieci e l’inizio degli anni Venti del XVII secolo viene collocata invece la Sacra Famiglia con San Giovannino e Sant’Anna, un’importante opera inedita ricondotta di recente da parte della critica direttamente alla bottega di Pietro Paolo Rubens (1577 Siegen – 1640 Anversa), che riprende con alcune varianti la composizione della celebre tavola dell’Art Institute di Chicago (stima 60.000 – 80.000 euro).
Altro dipinto importante, una bellissima Veduta di giardino con pavone, pappagalli e conigli di Angelo Maria Crivelli, l’artista milanese considerato tra i migliori pittori di animali del panorama artistico italiano tra XVII e XVIII secolo (stima 15.000 -20.000 euro.) Noto anche come Crivellone, nel corso della sua vita lavorò al servizio della grande nobiltà lombarda e della corte sabauda, realizzando opere di grande impatto scenico che ben rispondevano al gusto decorativo dell’epoca, come le celebri tele per la palazzina di caccia di Stupinigi o quelle attualmente conservate all’interno dello studio del Presidente della Repubblica al Quirinale.
In questa composizione Crivelli realizza anche uno splendido paesaggio, ambientando la scena all’interno di un lussureggiante parco che si estende a perdita d’occhio, ornato da architetture classiche, intorno alle quali una ricca varietà di volatili e alcuni conigli sono ritratti con massimo naturalismo.
Di particolare interesse anche La predica ai frati, una grande tela di Alessandro Magnasco (Genova, 1667 – 1749), capolavoro di uno dei protagonisti più innovativi del panorama artistico italiano della seconda metà del Seicento. Lo stile vibrante e altamente espressivo, caratterizzato da rapide pennellate spigolose, guizzanti lampi di luce e nervose stesure a macchie di colore, si discosta dalle crome vivaci presenti nelle opere dei maestri genovesi coevi, rivelando un’enfasi chiaroscurale tipica dell’arte lombarda, con la quale Magnasco venne in contatto durante il suo apprendistato a Milano presso la bottega di Filippo Abbiati (stima: 60.000 – 80.000 euro).
Infine, merita una segnalazione la coppia di dipinti raffiguranti Paesaggi fluviali con pastori e contadini di Vittorio Amedeo Cignaroli, uno tra i migliori paesaggisti del Settecento piemontese. Attivo presso la corte sabauda e alle dipendenze dell’élite locale, questo artista rivoluzionò con rinnovata sensibilità il genere del paesaggio, trasformandolo nel soggetto prediletto dalla committenza per la propria rappresentazione e celebrazione. La campagna sabauda, in cui la nobiltà amava dedicarsi all’otium, soggiornando all’interno delle proprie residenze o dedicandosi all’attività venatoria, viene presentata all’interno delle opere di Cignaroli come una nuova Arcadia, all’interno della quale i protagonisti sono pastori e contadini che vivono serenamente in stretto contatto con una natura perfetta e idealizzata (stima: 30.000 – 40.000 euro).