Sanità, Capecchi (Fdi): “Trasporto gratuito malati oncologici, in Commissione saranno sentiti entro metà marzo associazioni e rappresentanti dei malati”
“La delibera regionale imponeva criteri assolutamente restrittivi. Anche con un maggiore coinvolgimento delle Società della Salute vogliamo dare risposta ai malati e alle famiglie, perché quello di malati oncologici è un tema di civiltà”
“Abbiamo raccolto le tante proteste dei malati oncologici, delle loro famiglie, delle associazioni, e ci siamo dichiarati disponibili ad andare in Commissione, entro la metà di marzo, per analizzare insieme alle associazioni stesse, all’assessore alla sanità Bezzini e, dove individuati, ai rappresentanti dei malati come sta andando la sperimentazione del trasporto gratuito dei malati oncologici, alla luce della delibera della Regione dello scorso dicembre. Anche con un maggiore coinvolgimento delle Società della Salute, vogliamo dare risposta ai malati e alle famiglie, perché quello di malati oncologici è un tema di civiltà. Abbiamo impegnato la maggioranza in Consiglio regionale a compiere un monitoraggio della situazione, tanto più che la delibera regionale prevede 6 mesi di sperimentazione” dichiara il Consigliere regionale di Fratelli d’Italia Alessandro Capecchi che aveva presentato un’interrogazione alla Regione.
“Il meccanismo di rivisitazione della certificazione medica, passando dalla ricetta cartacea a quella digitale, ha generato lo stop a cavallo di ottobre del trasporto gratuito per i malati oncologici. In seguito alle proteste delle associazioni e anche delle nostre come Fratelli d’Italia, la Giunta regionale è intervenuta a dicembre con una delibera nella quale ha individuato criteri assolutamente restrittivi, quali l’avere una persona con handicap in famiglia, avere nel nucleo familiare un ultra 75enne, non avere persone che possono accompagnare il malato oncologico e non avere un’auto propria per interventi da fare nel raggio di 50km. Non solo. La delibera regionale che prevede voucher per il trasporto, a detta delle associazioni che lavorano sul campo, risulta inapplicabile, visto che si tratta di un meccanismo complicatissimo. Basti pensare che le associazioni non sanno a quanto ammontano tali voucher e neppure a chi devono fatturarli” sottolinea Capecchi.