Capodanno cinese a Prato con numerose iniziative e destinato a richiamare visitatori da vicino e da lontano. Di seguito, il programma dei festeggiamenti 2020.
La data ufficiale del Capodanno cinese 2020, l’anno del Topo, è sabato 25 gennaio. I festeggiamenti proseguiranno nelle due settimane successive, fino alla festa delle lanterne che in tutto il mondo si celebra con molte iniziative che, nella tradizione occidentale, equivalgono per intensità e durata a quelle delle festività natalizie.
Questa festa non ha una data fissa perché segue il calendario lunare tradizionale e secondo l’astrologia cinese, ad ogni anno lunare corrisponde un segno zodiacale: il 2020 è appunto l’anno del Topo.
A Prato, oltre alle tradizionali sfilate organizzate dall’Associazione Buddista della Comunità Cinese in Italia, previste per il 1 e 2 febbraio, si terranno eventi ed iniziative organizzate da varie associazioni del territorio sotto il patrocinio del Comune di Prato.
Le associazioni coinvolte nel calendario del Capodanno cinese 2020 sono Dryphoto Arte contemporanea, Viaggi e Scoperte , Chi-Na, Circolo Curiel e Punto Luce – Save the Children Prato.
Programma
Venerdì 31 Gennaio, ore 21.15Centro Pecci Cinema
(repliche sabato 1 febbraio ore 18.30 e domenica 2 febbraio ore 16.30)
Ingresso 7 € ridotto 5 € prevendite cassa del cinema
Anteprima del film
Il Drago di Romagna
Debutta a Prato, al Centro Pecci Cinema, alla presenza del regista e del cast. Gerardo Lamattina firma il primo docufilm sul gioco del Mah Jong in Italia frutto di una coproduzione italo cinese.
Alle ore 18.00
In occasione dell’anteprima del film, le protagoniste de Il Drago di Romagna insegneranno a giocare a Mah Jong in uno spazio del Centro Pecci, ( ingresso libero)A quasi 100 anni dall’ingresso del Mah Jong in Italia, uno dei giochi più antichi del mondo torna a far parlare di se ne Il Drago di Romagna, il docu film di Gerardo Lamattina che racconta un singolare esempio di ibridazione culturale tra Cina e Italia, in particolare a Ravenna.
Frutto di una co-produzione italo cinese tra POPCult (Italia) e Micromedia Communication Italy (Cina), con il sostegno di Regione Emilia-Romagna e Comune di Ravenna, il film sarà presentato a Prato in occasione del capodanno cinese 2020.
Nato da un’idea del regista Lamattina, Il Drago di Romagna ripercorre attraverso la storia di Luisa, una classica “azdora” (signora) romagnola appassionata di Mah Jong e di cucina, la singolare diffusione di questo tipico gioco cinese in Italia e in particolare a Ravenna, alternando parti di finzione a quelle di documentario.
Luisa, interpretata dalla frizzante Dilva Ragazzini, ha un sogno nel cassetto, volare in Cina a conoscere le origini del Mah Jong, il gioco per il quale in Romagna tutti hanno una vera e propria passione. In disaccordo con la figlia Donatella – impersonata dalla cantante e perfomer Fabiola Ricci anche voce narrante del film – tra mille avventure ricche di ironia, emozioni e conflitti, proverà a realizzarlo con la complicità del nipote e dei suoi nuovi amici italo-cinesi.
Non è un caso che l’opera sia girata interamente a Ravenna, ex capitale Bizantina dove il Mah Jong, presente dall’inizio del 1900, ha avuto maggior popolarità che nel resto d’Italia, grazie anche ad alcuni produttori locali come Valvassori, noto marchio a livello internazionale, coinvolto nel film per la componente documentaristica, così come la comunità cinese di Ravenna con cui la protagonista interagirà per scoprire le leggende e i segreti del gioco.
Spunto di riflessione e osservazione sui diversi aspetti dell’integrazione e dell’ibridazione culturale attraverso l’espediente ludico, Il Drago di Romagna si caratterizza anche per un percorso produttivo nuovo, forse unico nel suo genere, che punta ad esportare il cinema italiano nel mercato cinematografico cinese attraverso un vero e proprio ponte culturale ed imprenditoriale tra italiani e cinesi.
Il film, infatti, è co-prodotto da POPCult casa di produzione bolognese con sede anche a Milano, specializzata nel documentario creativo e le serie TV, e Micromedia Communication Italy giovane realtà basata a Milano che in pochi anni si è guadagnata il primato di prima società media cinese in Italia grazie alla creazione della piattaforma Weishi Italy dedicata ai cinesi in Italia.
Primo film italiano ad uscire in sala sottotitolato in cinese, Il Drago di Romagna, arriverà anche in Cina grazie alla alla collaborazione con Micromedia Communication Italy.
Sabato 1 Febbraio
Ore 9.00-12.00 /13.00-17.00
SFILATA DEL DRAGONE
Zona industriale Tavola – Macrolotto 1-Iolo
(partenza ore 9.00 da Via Toscana)
Dalle ore 15.30
Circolo Curiel
via Filzi 39|m
“La Tombola del Dragone” del Circolo Curiel
Domenica 2 Febbraio
Dalle ore 9.30 Colazione da Chi-Na Via Pistoiese, 138Tè cinese e pasticceria.
Dalle ore 9.30 Laboratori didattici e ludici presso Il Punto Luce – Save The Children via Mameli 1-3 (angolo via Filzi)
Il Punto Luce accoglie i bambini e gli adolescenti del Macrolotto Zero: 700 metri quadrati dedicati ad attività motorie e sportive, laboratori creativi, teatro, musica, accompagnamento allo studio, invito alla lettura, educazione all’uso responsabile dei nuovi media. Il progetto è realizzato grazie al prezioso sostegno dell’ACF Fiorentina, IKEA e alla collaborazione con il Comune di Prato.
ore 9.00 Partenza dal Tempio Buddista (Piazza della Gualchierina) SFILATA DEL DRAGONEArrivo ore 11.30 circa in Piazza del Comune.
*Al termine della sfilata performance di danza a cura dell’associazione HUAXING
716 stampe per il capodanno cinese 2020
Lungo il percorso della sfilata, istallazioni di Teng Ai a cura di Dryphoto arte contemporanea.
Invitata da Dryphoto a dare un proprio contributo artistico per il prossimo capodanno cinese, Teng Ai ha scelto di riempire i muri di Via Pistoiese, nel quartiere cinese di Prato, con 716 stampe nianhua realizzate interamente a mano, una per una, con il metodo della
xilografia, con legno ed acqua, nella sua terra d’origine, lo Shandong, nella città di Zibo e nel quartiere Yangjiabu, uno dei quattro luoghi di produzione più importanti delle stampe nianhua. Nel rispetto della tradizione queste stampe vogliono essere anzitutto un
grande augurio per il nuovo anno. Per le persone della sua terra, come di tanti altri luoghi della Cina, queste stampe sono il segno più immediato e più antico del capodanno,
un pò come per gli occidentali l’albero di Natale.
Le stampe raffigurano tante scene diverse, tanti diversi dei, eroi e personaggi del passato e del presente, scene familiari che portano con sé un sentimento di felicità e di energia positiva. Camminando per Via Pistoiese Teng Ai ha visto attaccate sui muri della via tante piccole pubblicità, spesso “offerte di lavoro” di ragazze.
Da qui l’idea di utilizzare lo stesso metodo per dare un messaggio che contiene una energia diversa.
Senza intervenire su quello che già c’è, per nasconderlo o cancellarlo, ma per dire il passato esiste, ci sono cose buone e cose meno buone, nel male e nel bene, possiamo continuare a lavorare, ma nella direzione di una vita con una qualità migliore.
Questo è il mio augurio di capodanno – dice Teng Ai – a via Pistoiese.
Per questo le stampe saranno attaccate in modo precario così che le persone possano prenderle, come un regalo di via Pistoiese e portarle con sé nella propria casa e nei luoghi della loro vita.
(Esiste in Cina una tradizione lontana nel tempo chiamata “nianhua” o dipinti di capodanno, è un metodo di stampa xilografica colorata cinese usata per le decorazioni durante la festa del capodanno cinese,
Dalle ore 14.30 Dryphoto arte contemporaneavia delle segherie 33
Drunken fishermen singing in the sunset / Music describing plum blossom in ancient China / The Peony Pavilion, video di Zi De Guqin Studio a cura di Ai Teng
Ore 18.00 cibi e bevande italiane e cinesi
Tre musiche con video a DryphotoIl gruppo musicale Zi De Guqin Studio, formato da giovani musicisti cinesi nati negli anni ottanta e novanta, da tempo si occupa di promuovere la ricerca, lo studio e la diffusione dell’antica musica cinese.Per questo il gruppo recupera la musica del passato da antichi testi, anche della dinastia Tang ( 618/907 d.c.) e fa uso di strumenti appartenenti alla tradizione, per primo il guqin, una sorta di arpa orizzontale.A queste antiche musiche unisce brani frutto della propria originale ricerca, ispirata a quella tradizione.La meta è quella di riportare il guqin da strumento del passato che fa bella mostra di sé appeso ad una parete a strumento vivo e presente, con cui fare musica nella vita di ogni giorno.Il gruppo realizza poi video molto interessanti nei quali si possono ascoltare le loro esecuzioni musicali.In occasione del Capodanno cinese 2020, Dryphoto propone, a cura di Teng Ai, la visione di tre video musicali realizzati dal gruppo Zi De Guqin Studio.Drunken fishermen singing in the sunset, il primo video, che verrà proiettato sul muro esterno della galleria nel Giardino Melampo, ha un titolo così traducibile: “un pescatore leggermente ubriaco canta nel tramonto”; è la rielaborazione, con l’uso di più strumenti e la contaminazione di musica di Satie, di un brano antico, per guquin, solitamente attribuito a due poeti della dinastia Tang; si sviluppa su tre diversi momenti.Dice l’autore dei sei personaggi-strumenti presenti nel video:Il secondo da destra è l’unica figura umana, lo stupido figlio del pescatore, il flauto di bambù è il pesce, il guquin è la barca, il guzheng è il tempo, il tamburo è l’onda e le campanelle il rumore intorno.The Peony Pavilion, il secondo video proiettato all’interno della galleria, per guquin e canto, è tratto dal testo originale di un opera molto famosa del teatro kunqu, “il padiglione delle peonie”, rappresentato per la prima volta nel 1598 nel padiglione del principe Teng.Per tradizione, la rappresentazione è incentrata sulla storia d’amore fra Dù Lìniáng e Liǔ Mèngméi, sebbene nel testo originale siano presenti molti elementi drammatici relativi alla guerra fra la dinastia Song e la dinastia Jīn (1115–1234).Colei che canta è la protagonista, accompagnata, per la prima volta dal suono del guqin.Music describing plum blossom in ancient China, l terzo video, a conclusione del ciclo è un brano musicale delle dinastie Jin-Sui (316/589 d.c.) per solo flauto dritto.Il titolo si può tradurre: “musica per lo sbocciare dei fiori di prugno”.Il disegno che appare nel video fu realizzato dal pittore Wang Mian (n.1286, m.1358).