Carabinieri, il lockdown favorisce indirettamente i reati ambientali

I reati ambientali non sono una novità ma il lockdown favorisce quelli relativi allo smaltimento dei rifiuti. La minore richiesta di materie prime e di materie prime seconde da parte delle aziende manifetturiere è una spinta in più per chi, dopo averli raccolti, non sa più come rivendere i rifiuti una volta trattati o ricicleti. Emerge da una nota del Comando Carabinieri per la Tutela Ambientale, a margine di un’operazione condotta in Piemonte. L’impegno dei militari nel contrasto degli smaltimenti illeciti di rifiuti è incessanti, si spiega, anche in ragione dell’impatto che la situazione emergenziale derivante dalla diffusione del virus Covid-19 sta avendo sulle tipologie di rifiuti prodotti e sulle modalità di gestione degli stessi. In tale ambito, è in atto un costante lavoro di analisi allo scopo di adeguare l’intervento dei reparti alle effettive emergenze criminali.

L’ultima notizia arriva da Momo, in provincia di Novara, dove i militari del Noe di Torino, con i colleghi del Comando provinciale novarese, hanno proceduto al sequestro di oltre 4.000 tonnellate di rifiuti cartacei in parte combusti a causa di un incendio sviluppatosi alla fine di giugno del 2019 in una cartiera dello stesso comune. L’operazione dei carabinieri, in esecuzione di un ordine della Procura della Repubblica di Novara, si è resa necessaria, oltre che per impedire la dispersione dei rifiuti, per valutare l’effettivo e completo trattamento dei rifiuti cartacei provenienti in particolare dalla raccolta differenziata urbana.

Nel sopralluogo alla cartiera, i militari hanno sequestrato altre 1.000 tonnellate di rifiuti, in prevalenza plastici, derivanti dalla separazione meccanica della polpa di cellulosa. Tutto era stoccato in un capannone interno al perimetro dell’azienda in modo illecito e del tutto non conforme a quanto disposto nell’autorizzazione.  
Anche in questa occasione – sottolineano sempre dall’Arma – sono dunque emerse le stesse criticità già riscontrate in numerose attività di indagine svolte sulla filiera del recupero/riciclo di rifiuti, difficoltà dovute alla congiuntura internazionale che vede una saturazione del mercato della carta oltre che della plastica con il conseguente crollo del valore del materiale recuperato e il lievitare dei costi per lo smaltimento dei rifiuti presso termovalorizzatori e discariche nazionali.

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