Il macchinario pratese è stato scelto anche per un altro hub del riciclo fuori dalla Toscana
La strumentazione ha un’affidabilità del 99% sui capi monomateriale e del 95% su quelli a doppia composizione. Falchini: “Il progetto è in continuo sviluppo, anche grazie al dialogo con l’imprenditoria del distretto”
Il macchinario di cernita automatizzata che suddivide i capi tessili sulla base di colore, trama e composizione chimica inizia a fare scuola in Italia. La strumentazione progettata dalla società di ricerca pratese, Next Technology Tecnotessile, in collaborazione con l’università, infatti, è stata scelta da un’altra regione italiana come tecnologia alla base di un hub del riciclo tessile. Ntt nello specifico dovrà occuparsi dell’organizzazione del centro di raccolta e smistamento dei capi d’abbigliamento, inserendo il macchinario di sorting per velocizzare e ottimizzare la cernita degli stracci.
All’accordo si è arrivati grazie all’attività di perfezionamento del macchinario andata avanti nel corso degli ultimi mesi. Nello stabilimento di Next Technology Tecnotessile è stato effettuato un lavoro che ha portato a un’affidabilità del 99% nella cernita di capi monomateriale, e del 95% su quelli con doppia composizione. In atto invece ci sono ulteriori sviluppi per i capi con materiale particolarmente misto, i più complicati da smistare e su cui si sta progettando un sistema che abbia ampia affidabilità di selezione.
“Siamo arrivati a questo riconoscimento importante per la società ma anche per Prato – spiega il direttore di Next Technology Tecnotessile, Andrea Falchini -, grazie alle interlocuzioni avute nel corso degli ultimi mesi con le aziende del territorio. Dialogo che ci ha permesso di rispondere più precisamente alle esigenze delle imprese, entrando nel dettaglio di ogni specifica richiesta. Miglioramenti che potranno essere utili anche per l’hub del riciclo tessile di Prato, contribuendo allo sviluppo della tecnologia del macchinario che verrà installato in via di Baciacavallo”.
Ricordiamo che la prima selezione dei capi d’abbigliamento sarà manuale. E in tal senso c’è già un dialogo avviato fra i primi impianti del territorio pratese e l’hub del riciclo tessile in fase di realizzazione da parte di Alia. Conclusa questa fase, entrerà in funzione il macchinario di cernita che smisterà il materiale non valorizzabile sul mercato del riuso, mandandolo quindi a riciclo, a successiva disposizione delle aziende del territorio. “Prato e Next Technology Tecnotessile stanno quindi diventando un modello per la raccolta, la selezione e la prima gestione dei rifiuti tessili – conclude Falchini -. Questo accordo con una prima regione italiana è solo il passo iniziale di una serie di interlocuzioni in atto anche con altri territori. L’idea è quella di esportare questo modello in varie regioni d’Italia, valorizzando sempre di più i rifiuti tessili, ed evitando che vadano sprecate preziose materie prime seconde. Anche perché ciò che non è utile per il tessile può essere destinato ad altri settori. Un esempio? Penso all’ovatta di riempimento per poltrone o pannelli”.
Stefano De Biase