Beata Giulia della Rena sarà al centro di un intenso anno di celebrazioni, a Certaldo, che dureranno da Natale a tutto il 2019. Nata proprio a Certaldo, di cui è la protettrice, Beata Giulia è la protagonista di un doppio centenario. Nata nel 1319 fu proclamata beata nel 1819, dopo aver vissuto reclusa in una cella 700 anni prima.
Le celebrazioni sono organizzate dalla propositura di San Tommaso Apostolo di Certaldo, in collaborazione con il Convento degli Agostiniani di Santo Spirito di Firenze e con il Comune di Certaldo per quanto riguarda gli eventi espositivi.
Originaria di una famiglia nobile ma decaduta, rimasta orfana in giovane età, Giulia della Rena va giovanissima in Firenze al servizio dei Tinolfi. Qui entra in contatto con gli Agostiniani e la loro spiritualità. Non ancora ventenne, veste l’abito delle agostiniane secolari e sentendosi portata ad una vita di ascesi, giovanissima torna a Certaldo e prende alloggio in una piccola stanza presso il convento e la chiesa degli agostiniani, oggi chiesa dei Santi Jacopo e Filippo. Non lascerà più il suo “romitorio”, dotato di due piccole finestre – una corrispondente alla chiesa per assistere alle sacre funzioni, l’altra verso l’esterno per ricevere alimenti dalla pietà popolare – nel quale vivrà reclusa, letteralmente murata, fino alla sua morte avvenuta il 9 gennaio 1367. Una scelta di vita che la accomuna ad altre recluse vissute proprio in Valdelsa circa un secolo prima, ovvero Santa Fina (San Gimignano, 1238 – 1253) e Santa Verdiana (Castelfiorentino, 1182 – 1242). Il suo culto ab immemorabili fu confermato da Pio VII nel 1819.
I resti di Beata Giulia della Rena si venerano in Certaldo Alta nella chiesa dei Santi Jacopo e Filippo. Ogni anno, la prima domenica di settembre, il paese celebra la festa della Beata Giulia con una processione che dal borgo medievale si snoda fin nella parte bassa di Certaldo per concludersi nella propositura di San Tommaso; il mercoledì successivo la processione riaccompagna l’urna con i resti mortali della beata dalla propositura alla chiesa dei Santi Jacopo e Filippo, in Certaldo Alto.
Le celebrazioni sono state presentate stamani, nella basilica di Santo Spirito a Firenze. Per don Pierfrancesco Amati, proposto di Certaldo, saranno “L’occasione per avvicinare ancora di più la Beata ai fedeli e rinnovare la devozione e riconoscere il suo valore rimasto inalterato nel tempo, con un’attenzione particolare all’oggi, una storia del passato che diventa importante anche per il presente, anche per i giovani, anche se fare arrivare il messaggio alle giovani generazioni è più difficile”.
«La testimonianza di Beata Giulia della Rena e la sua scelta di reclusione è un insegnamento utile per tutti gli agostiniani – ha detto Padre Giuseppe Pagano, priore di Santo Spirito – il nostro ordine vive e lavora in mezzo alla gente, ma non dobbiamo mai dimenticare l’importanza del silenzio, della meditazione, della preghiera. Beata Giulia rappresenta questa dimensione importante della nostra spiritualità».
«Beata Giulia della Rena è importante non solo per i fedeli, ma per tutti i certaldesi per i quali ha anche un valore storico culturale – ha detto il sindaco di Certaldo, Giacomo Cucini – e come per ogni evento che coinvolge trasversalmente la popolazione, il Comune di Certaldo c’è e farà la sua parte, nel rispetto dei diversi ruoli ma anche con una sincera e fattiva collaborazione con la propositura. In particolar modo seguendo la mostra di arte che si terrà in Palazzo Pretorio, che sarà occasione per riscoprire da un punto di vista storico culturale l’importanza di Beata Giulia e la immagini ed oggetti che hanno accompagnato il suo culto nei secoli».