Cesira

A Rifredi si torna a teatro con “Le tre verità di Cesira”

Con tutte le precauzioni del caso – quello del covid, ovviamente – a Rifredi si torna a teatro. Le regole son in fondo all’articolo. Il riflessione e allegria al contempo saranno invece assicurati da uno dei testi più divertenti e amari della drammaturgia italiana: “Le tre verità di Cesira”.

In occasione del trentennale della sua creazione torna infatti in scena al Teatro di Rifredi uno degli spettacoli più originali e apprezzati della vasta produzione di Pupi e Fresedde. Per un pubblico distanziato dalle norme anti covid alle ore 20 del 7, 8, 12, 13 e alle ore 16,30  del 9 maggio tornerà appuntosul palcoscenico “Le tre verità di Cesira” di Manlio Santanelli, un monologo comico e grottesco che vede protagonista Gennaro Cannavacciuolo, straordinario interprete nei panni di Cesira.

Cesira è una venditrice di limonate nei vicoli della Napoli dei Quartieri Spagnoli che racconta, ad uso e consumo di un supposto cameraman del “telegiornale”,  tre diverse versioni per giustificare la presenza di un folto paio di virilissimi baffi sul suo “corpo di donna, femminile”. Tre racconti decisamente surreali, dove la comicità vira spesso verso il grottesco, aprendo squarci amari sulla verità… Ma quale verità? Verità della condizione esistenziale della protagonista? Verità della condizione sociale del sottoproletariato napoletano? Verità pirandelliana dell’ambiguità del linguaggio e della comunicazione umana?
La particolarità della messa in scena di Pupi e Fresedde consiste nell’aver affidato il personaggio della donna baffuta ad un interprete maschile, il bravissimo Gennaro Cannavacciuolo, riconducendo questa Cesira all’interno di una lunga galleria di ritratti di “mostri ermafroditi”, di “matrone virili” di cui è ricca la tradizione napoletana, dall’antica Opera Buffa fino ai vari De Simone, Ruccello e Moscato.

La nitida regia di Angelo Savelli, con pochissimi elementi scenici e una grande concentrazione sul testo e l’interprete, riesce nell’intento di unire il talento visionario di Manlio Santanelli con le capacità istrioniche di Gennaro Cannavacciuolo.
Nato nel 1990 come rappresentazione teatrale a domicilio – un’originale iniziativa di Pupi e Fresedde che intendeva riscoprire il piacere della comunicazione diretta tra attore e spettatore, portando il teatro direttamente in casa delle persone – “Le tre verità di Cesira”, dopo centinaia di rappresentazioni in Italia e all’estero, ritorna adesso in scena con immutato smalto e rinnovato vigore.

Gli spettacoli avverranno nel rispetto delle misure anti-Covid 19. Ed ecco che è necessario presentarsi mezz’ora prima dell’inizio dello spettacolo per espletare le procedure necessarie. Non si può entrare in sala a spettacolo iniziato. Le poltrone in sala saranno disposte in modo tale da garantire il distanziamento. Per l’accesso in teatro verranno applicate le seguenti procedure: mascherina obbligatoria, misurazione febbre, igienizzazione mani, registrazione del nome e numero di cellulare. Seccature, certo. La situazione è però pesante e tutto va bene pur di tornare a ridere e a pensare, insieme pur distanziati, a teatro.

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