Nella commissione guidata da Alessandro Capecchi (Fratelli d’Italia), ascoltato il presidente di Firenze Fiera, Lorenzo Becattini
di Paola Scuffi, 15 gennaio 2024
Firenze – Nuova convocazione in commissione Controllo, guidata da Alessandro Capecchi (Fratelli d’Italia), per il presidente di Firenze Fiera, Lorenzo Becattini, che ha svolto una panoramica sull’andamento ordinario e straordinario della società.
Accanto al risultato positivo di gestione, con un valore della produzione di 20milioni di euro, che supera i periodi pre-Covid, occorre affrontare la questione del canone della Fortezza, che ha un costo di 1milione e 800mila euro a fronte – nel bilancio 2023 – dei 2milioni e 200mila per il costo del personale. “Chiederemo ai soci l’opportunità e la necessità di ridurre il canone, almeno per i cinque anni di lavori in Fortezza” ha annunciato Becattini.
Diversi gli interventi dei commissari. Silvia Noferi (Movimento 5 stelle), complimentandosi per il risultato sorprendente e non scontato del 2023, si è soffermata sul costo del canone e sulla conseguente difficoltà a trovare investitori; Elisa Tozzi (Fratelli d’Italia) ha chiesto invece chiarimenti sulle prospettive reali della società e sul peso delle opinioni espresse sulla stampa dal Governatore Eugenio Giani; Cristiano Benucci (Pd) ha invitato a guardare il bicchiere mezzo pieno, ovvero una società che torna in utile, con anticipo rispetto al programma di rientro, auspicando di poter recuperare il patto parasociale, in vista di una definita linea strategica.
Quale allora la ricetta per il futuro? In sintesi: concorrere all’aumento di capitale e valutare il canone della Fortezza, insieme alla comune volontà dei soci.
Per il presidente Capecchi “molte delle operazioni sono state fatte al limite della legittimità, gli aspetti positivi riguardano infatti la gestione ordinaria e tante prese di posizione sono decontestualizzate”; basti pensare ai pesanti debiti contratti ed ai mutui con le banche, al tema fondamentale della continuità aziendale, alla questione centrale dei patti parasociali per una strategia condivisa. “Approfondiremo quanto emerso e ci confronteremo con la Giunta regionale”, ha concluso il presidente. Ancora uno spunto: “lo sconto sul canone doveva servire per i lavori, invece abbiamo scoperto stamani che il fondo indicato a bilancio è soltanto un fondo tecnico, ma in realtà le risorse non ci sono, la società ad oggi non avrebbe i soldi per fare gli interventi e non ha avuto la ricapitalizzazione da parte dei soci, perché l’operazione di ricerca del socio privato per 12 milioni e di 16 milioni da parte dei soci pubblici, una volta individuato il socio privato, non è andata in porto, mettendo così a rischio la continuità aziendale”.