«Ora la chiusura è un aspetto indispensabile, ma bisognerà attrezzarsi». Quanto alle prospettive, «c’è un’altra azione» su cui si lavora «e l’idea è, su mia proposta, di adottare la parte buona del modello coreano contro il nuovo coronavirus, anche se in ritardo». In altre parole: contenimento, test e tracciamento hi-tech dei positivi.
Parola di Walter Ricciardi, componente italiano del comitato esecutivo dell’Oms e consulente del ministro della Salute, Roberto Speranza. Secondo il consulente, potrebbe essere questa la «l’unica via percorribile verso una nuova anormalità», in attesa che cure efficaci o un vaccino, per il quale si prevedono tempi lunghi, facciano la loro comparsa.
L’esperto, in una diretta Facebook sulla pagina di Azione, guarda al futuro e spiega la strategia che «potrebbe consentirci di non far lievitare l’infezione a Sud e darci una via d’uscita» dal contenimento di massa. L’idea pian piano potrebbe essere quella di abbandonare il modello tutti a casa e «fare un contenimento individuale, attestata la specificità dello stato infettivo di ciascuno».
Il punto di partenza è una condizione: quella di applicare «adesso la strategia del test ai sintomatici precoci anche lievi, con un solo sintomo, e poi farlo anche ai guariti che hanno fatto decorrere la malattia a casa”. Parola d’ordine: identificare lo status infettivologico della popolazione e abbinarlo a un “tracciamento ipertecnologico” che permette di sapere “dove andare a cercare».
Così si potrebbe «consentire alle persone non infette di muoversi e lavorare e alle persone con status pericoloso per sé e gli altri di stare a casa. Sarebbe una nuova anormalità, qualcosa che potrebbe avvenire anche nel mese di maggio». Nell’immediato, «le prospettive sono che è necessario continuare il contenimento».
«La normalità ce l’avremo solo quando si sarà trovato un vaccino e questo richiederà tempo 12-18 mesi circa, o una cura per cui ci vorrà forse meno, se siamo fortunati a identificare il prodotto giusto», prosegue Ricciardi.
In mezzo ci sarebbe la strategia del contenimento mirato grazie al test e al tracciamento hi-tech. «Non c’è dubbio che è un argomento delicato e dobbiamo lavorarci. Stanno già lavorando il ministero della Salute e dell’Innovazione tecnologica e il Garante della privacy. Io sono convinto che è l’unica strada. Non sarà facile, certo. Ma è la strada su cui andranno avanti anche i tedeschi, i francesi e altri. Contenimento, test e tracciamento tecnologico», precisa Ricciardi.