Sono 31 i casi di coronavirus collegabili al focolaio dell’Irccs San Raffaele Pisana di Roma: tra questi 9 dipendenti, 2 esterni (entrambi famigliari di operatori sanitari) e 20 pazienti di cui 18 già trasferiti e 2 in trasferimento. Lo evidenzia la Asl Roma 3 sui social della Regione Lazio, ricordando che nel pomeriggio del 5 giugno è stata disposta la chiusura della struttura con cordone sanitario. La struttura sta dando tutta la collaborazione necessaria alla Asl, che nella giornata odierna ha disposto un affiancamento della direzione sanitaria per consentire un miglior supporto per il contenimento del focolaio, la gestione dei casi e il loro tracciamento.
È in corso l’indagine epidemiologica innanzitutto sulle procedure organizzative e i percorsi assistenziali, al fine di identificare una possibile criticità che possa aver agevolato la diffusione del virus tra i reparti a fronte delle misure di prevenzione adottate. Al momento l’ipotesi più accreditata del caso indice è relativa ad alcuni operatori sanitari, ma si resta in attesa della conclusione dell’indagine epidemiologica. Si conferma un decesso di un paziente affetto da pluripatologie (Parkinson e diabete) positivo al tampone naso-faringeo.
Proseguono le attività di test su tutto il personale compresi i consulenti e gli esterni e i pazienti della struttura. Verranno sottoposti ai test anche i dimessi degli ultimi 14 giorni. Inoltre i dipendenti negativi, che non hanno l’adeguata possibilità di isolamento domiciliare per la sorveglianza sanitaria, verranno invitati a pernottare presso strutture appositamente messe a disposizione. Si proseguirà con il supporto delle unità mobili Usca-R, oggi sono presenti 6 squadre sul posto, all’effettuazione dei tamponi.
Sono stati richiesti all’Irccs gli elenchi degli accessi a partire dal 1 aprile nonché il piano presenze di tutti i lavoratori e il registro della rilevazione delle temperature. (AdnKronos)