Crollo dell’industria, sia in termini di fatturato che di ordinativi, fin dalle prime fasi dell’epidemia. Il lockdown ha pesato subito, e il mese di marzo, secondo le stime dell’Istat, ha registrato un arretramento impressionante rispetto a febbraio. I primi giorni o settimane del mese potrebbero però aver arginato la perdita che potrebbe risultare ancora più pesante con l’arrivo dei dati di aprile.
«A marzo si stima che il fatturato dell’industria, al netto dei fattori stagionali, diminuisca del 25,8%, rispetto a febbraio. Nella media del primo trimestre dell’anno l’indice complessivo registra un calo del 6,6% rispetto all’ultimo trimestre del 2019 – comunicato dall’Istat – Anche gli ordinativi, in termini congiunturali, registrano una marcata riduzione, sia rispetto allo scorso mese (-26,5%), sia nella media del primo trimestre rispetto al quarto trimestre del 2019 (-9,5%)».
«La dinamica congiunturale del fatturato è molto più negativa per il mercato interno, per il quale si rileva una diminuzione del 27,9%; il mercato estero registra un calo meno accentuato, pari al 21,9%. Analogamente, la variazione congiunturale degli ordinativi riflette una contrazione delle commesse provenienti dal mercato interno (-29,9%) più marcata rispetto a quella registrata dalle commesse provenienti dall’estero (-21,4%)», prosegue l’istituto.
«Con riferimento ai raggruppamenti principali di industrie, a marzo si rilevano flessioni degli indici destagionalizzati del fatturato ampie e diffuse a tutti i settori: -20,1% per i beni intermedi, -20,8% per i beni di consumo, -32,0% l’energia e, infine, -36,2% i beni strumentali. Corretto per gli effetti di calendario (i giorni lavorativi sono stati 22 contro i 21 di marzo 2019), il fatturato totale cala in termini tendenziali del 25,2%, con variazioni negative del 27,6% sul mercato interno e del 20,7% su quello estero – spiega ancora la nota Istat – Con riferimento al comparto manufatturiero, l’industria farmaceutica registra la crescita tendenziale più rilevante (+9,9%) , mentre il settore dei mezzi di trasporto mostra il calo maggiore (-45,7%)».
«In termini tendenziali l’indice grezzo degli ordinativi diminuisce del 26,6%, con riduzioni su entrambi i mercati (-29,3% quello interno e -23,1% quello estero). L’unica variazione tendenziale positiva si registra nell’industria farmaceutica (+19,5%), mentre il peggior risultato si rileva nell’industria dei mezzi di trasporto (-55,4%) – scrive ancora l’Istat – Nel corso della fase di rilevazione statistica dei dati vi è stata una moderata riduzione del tasso di risposta delle imprese, conseguente all’emergenza sanitaria in corso. Le azioni messe in atto per fare fronte a queste perturbazioni nella fase di raccolta dei dati hanno consentito di elaborare e diffondere gli indici relativi al mese di marzo».