L’Italia ha superato la fase di picco di Covid-19 e il 19 maggio raggiungerà il traguardo zero decessi, salvo un allentamento delle misure di distanziamento sociale o un rimbalzo dei contagi. E il totale dei decessi registrati nel nostro Paese sarà di 20.300 al 4 agosto 2020.
Lo stima l’Institute for health metrics and evaluation (Ihme), organizzazione indipendente della School of Medicine dell’Università di Washington, che fornisce i dati alla Casa Bianca, e che ha pubblicato oggi le proprie previsioni sull’evoluzione della pandemia in Europa. Dai numerosi grafici contenuti nel rapporto si evince inoltre che il superamento della fase di picco non riguarda tutte le regioni: la Calabria infatti lo raggiungerà oggi e la Puglia il 16 aprile.
Picco già superato in Italia e in Spagna
Il picco della pandemia, già superato in Italia e Spagna, si verificherà in Europa durante la terza settimana di aprile, e alla fine di quella che i ricercatori chiamano la prima ondata della pandemia – e che si spera resti l’unica – saranno 151.680 i decessi. «Settimane preoccupanti attendono molti Stati europei», afferma Christopher Murray, direttore dell’Ihme. Questo, nonostante la diminuzione dei decessi attualmente registrata in Italia e Spagna. Il numero di morti in molti Paesi – osserva l’Istituto – è aggravato dalla domanda di accoglienza ospedaliera, che va ben oltre la disponibilità. Per esempio, si prevede che il picco di domanda nel Regno Unito raggiunga un totale di 102.794 posti letto a fronte dei 17.765 disponibili, 24.544 posti in terapia intensiva a fronte di 799 disponibili, e 20.862 respiratori (il dato riguardante la disponibilità dei respiratori non è disponibile).
I Paesi vicini al picco
I Paesi che stanno per raggiungere il picco o che vi si stanno avvicinando rapidamente in questa ondata dell’epidemia sono: Olanda, Irlanda, Austria e Lussemburgo, mentre Repubblica Ceca e Romania sono a metà strada della traiettoria prevista per questi Paesi. Altre nazioni, inclusi il Regno Unito, la Germania, la Norvegia e la Grecia sono ancora all’inizio del contagio e vedranno il numero dei decessi aumentare rapidamente per raggiungere il picco nella seconda e terza settimana di aprile.
Il distanziamento sociale
«È evidente senza ombra di dubbio che le misure di distanziamento sociale attuate e mantenute correttamente possono controllare l’epidemia e contribuire a ridurre il numero dei decessi – sostiene Murray, avvertendo però che – la tendenza cambierà, e drammaticamente in peggio, se si sceglierà di allentare le misure». Murray ricorda infatti che allentare tali precauzioni troppo presto durante la prima ondata della pandemia potrebbe causare nuove ondate di infezione, ricoveri e decessi.
Test di massa per evitare la seconda ondata
«Per diminuire il rischio di una seconda ondata, dove la prima è controllata da misure importanti di distanziamento sociale – sostiene – i governi dovranno prendere in considerazione test di massa, tracciatura dei contatti e quarantena per gli infetti fino a che un vaccino non sia disponibile, con produzione e distribuzione di massa».
Fonte AdnKronos