Rappresentazione grafica coronavirus

Coronavirus, nessun contagio da parte dei turisti di Taiwan

I turisti di Taiwan in visita a Firenze fino al 29 gennaio indossavano le mascherine protettive, prevenendo in tal modo il contagio da parte di terze persone. I quattro taiwanesi, una coppia di genitori con due figli, avevano manifestato i sintomi del coronavirus una volta rientrati a Taiwan. In Italia, il personale dell’albergo fiorentino nel quale hanno soggiornato, hanno fornito indicazioni utili ai medici e alla task force regionale incaricata di contrastare il virus. Al tempo stesso, non mostrano sintomi particolari e, tra qualche giorno, passerà anche ogni preoccupazione, visto che il tempo d’incubazione massimo del nuovo coronavirus è di due settimane.
Non si segnalano peraltro casi in Toscana, aFirenze come nelle città, Siena e Pisa, visitate dalla famiglia taiwanese.

Si è tenuta nel pomeriggio, intanto, la riunione settimanale della task force regionale sul nuovo Coronavirus 2019-nCoV, istituita per gestire e far fronte all’emergenza e mettere a punto tutte le procedure e le misure necessarie in questo periodo, in cui peraltro, va sottolineato, il virus non circola in Toscana né sull’intero territorio nazionale. L’incontro si è svolto nella sede dell’assessorato regionale alla salute.

Durante la riunione odierna, Estar ha informato che dall’inizio dell’anno sono state distribuite alle aziende sanitarie 35.000 mascherine (13.000 soltanto dal 26 gennaio al 7 febbraio). Sul versante della prevenzione, da ieri si svolgono maggiori controlli negli aeroporti. Riservati prima ai passeggeri in arrivo con voli internazionali, sono infatti stati estesi anche a coloro che provengono da Roma. Da domani, i controlli verranno eseguiti anche nell’aeroporto di Grosseto.

Sempre da domani, oltre al laboratorio di virologia della Aou senese, saranno attivi anche quelli delle Aou di Careggi e Pisa.

Durante l’incontro della task force, è stata ribadita la circolare diffusa sabato dal Ministero della salute ha inviato una circolare con le indicazioni per la gestione degli studenti di ritorno dalle aree a rischio della Cina. I presidi segnaleranno al dipartimento di prevenzione della Asl di competenza la presenza di alunni rientrati o in fase di rientro dalle aree della Cina interessate dall’epidemia. In questi caso, il dipartimento dovrà mettere in atto, unitamente con la famiglia, una sorveglianza attiva quotidiana, per la valutazione di eventuale febbre o altri sintomi, nei 14 giorni successivi all’uscita dalle aree a rischio. In presenza dei sintomi di cui alla definizione di caso da parte dell’Oms, viene avviato il percorso sanitario previsto per i casi sospetti. In tutti i casi, il Dipartimento di prevenzione propone e favorisce l’adozione della permanenza volontaria, fiduciaria, a domicilio, fino al completamento dei 14 giorni, misura che pera ltro risulta attuata volontariamente da molti cittadini provenienti da queste aree.

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