Vaccino

Covid-19, la Toscana vuole produrre i vaccini

La Toscana vuole produrre i vaccini anticovid. Almeno questo è il desiderio del presidente della Regione, Eugenio Giani, che fonda la sua proposta, rivolta alle aziende farmaceutiche toscane, su un dato di fatto: la copertura dei vaccini dura meno di un anno e occorrerà vaccinarsi spesso.

«Stiamo pensando di usare i fondi europei destinati alla ricerca farmaceutica e in particolare ai vaccini per incentivarne la produzione. L’invito dunque che rivolgo alle aziende toscane è di attrezzarsi per dare seguito a questa opportunità», ha spiegato il presidente durante la presentazione, insieme a Gian Maria Rossolini ordinario di Microbiologia dell’Azienda Ospedaliero Universitaria di Careggi e l’assessore alla Sanità Simone Bezzini, dei risultati dell’indagine sugli anticorpi prodotti dai vaccini sui soggetti già vaccinati.

«Le vaccinazioni andranno avanti anche nei prossimi anni – ha proseguito Giani – come è naturale che sia, visto che gli effetti di un vaccino durano dai 7 ai 9 mesi e le necessità di replicarli non si fermeranno a questa stagione. Pertanto, considerando che in Italia ci vorranno in media ogni anno circa 120 milioni di dosi, calcolando la popolazione italiana e la necessità di fare due richiami, stiamo pensando di destinare i fondi europei del FESR per agevolare le aziende farmaceutiche toscane che decideranno di far parte di questa filiera e dare corso a un’attività impegnativa ma indispensabile. Un’operazione in cui credo molto, fondamentale per la salute innanzitutto, ma anche per la nostra economia perché significa creazione di lavoro».

A quasi due mesi dalla vaccinazione, eseguita al personale sanitario con vaccino mRNA Pfizer Biontech, che prevede la somministrazione di due dosi a distanza di 21 giorni, la SOC Patologia Clinica ed Immunoallergologia- Firenze del Presidio Ospedaliero di San Giovanni di Dio, in collaborazione con il Servizio di Medicina Preventiva e la SOC di Allergologia ed Immunologia Clinica dello stesso Presidio, sta valutando le risposte e le quantità di anticorpi neutralizzanti anti Spike-RBD che si sono formati in conseguenza alla vaccinazione eseguita a partire dai primi giorni di gennaio.

Giani ha anche ricordato che a breve firmerà un accordo con le organizzazioni di volontariato perché a marzo, mese in cui si prevede il nuovo arrivo di un grosso quantitativo di vaccini, queste affianchino le Asl e i medici di base per andare a somministrarli nelle aree più periferiche della Toscana.

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