L’8 settembre 1504 la statua di Davide scolpita dal celebre artista rinascimentale Michelangelo Buonarroti viene esposta al pubblico e collocata in piazza della Signoria.
Il 16 agosto del 1501 i consoli dell’Arte della Lana e l’Opera del Duomo di Firenze commissionarono a Michelangelo una statua di re David, l’eroe biblico nel momento in cui si appresta ad affrontare il gigante Golia, da collocare in uno dei contrafforti esterni posti nella zona absidale della cattedrale di Santa Maria del Fiore. Si trattava di un’impresa che non aveva precedenti nell’arte rinascimentale e che era già stata tentata due volte. L’enorme blocco di marmo bianco destinato all’opera era infatti già stato abbozzato prima da Agostino di Duccio nel 1463-1464 e poi da Antonio Rossellino nel 1476, ma poi era stato abbandonato da entrambi per le caratteristiche non ottimali del pezzo, anche perché era stato sgrossato rozzamente e questo limitava le possibilità di intervento. L’esecuzione dovette essere circondata da un’aura di mistero e da una trepidante attesa nei fiorentini, consci dei successi romani dell’artefice e curiosi di sapere l’esito di una prova così difficoltosa. Lo stretto riserbo venne sciolto solo la vigilia della festa di San Giovanni, patrono cittadino, il 23 giugno 1503, quando venne aperto il recinto e invitata la popolazione ad ammirare il capolavoro ormai in via di completamento.
Il 25 gennaio 1504 la statua viene definita “quasi finita” e si procede a nominare una commissione per deciderne la collocazione. Nella commissione figuravano, tra gli altri, gli artisti famosi attivi in città: Sandro Botticelli, Filippino Lippi, Leonardo da Vinci, Pietro Perugino, Lorenzo di Credi, Antonio e Giuliano da Sangallo, Simone del Pollaiolo, Andrea della Robbia, Cosimo Rosselli, Davide Ghirlandaio, Francesco Granacci, Piero di Cosimo, Andrea Sansovino. Le ipotesi plausibili erano diverse: Botticelli, isolatamente, preferiva una collocazione nei pressi del Duomo; l’araldo del Comune, sostenuto in primis da Filippino Lippi, prevedeva una collocazione a lato della porta principale di Palazzo Vecchio, affacciata sulla piazza; altri suggerirono anche al centro del suo cortile; un’altra strada indicava una collocazione sotto la Loggia della Signoria. Le ragioni della seconda opzione, proposta da Giuliano da Sangallo, erano essenzialmente conservative, il marmo della statua era debole e “chotto”, infatti come dal Sangallo ipotizzato, si sarebbe poi rovinato.
Così l’8 settembre di quell’anno il David fu collocato al suo posto, “fornito e scoperto di tutto“, esposto tuttavia agli agenti atmosferici. Il David venne rivolto a sud-ovest, in segno di sfida alle popolazioni nemiche pronte ad attaccare Firenze. Accanto a lui doveva essere posta anche un’altra statua, raffigurante Ercole, a simboleggiare la forza sia fisica (Ercole) sia intellettuale (David) dei fiorentini e della Signoria, ma questa seconda statua non fu mai realizzata da Michelangelo e solo in seguito venne scolpita da Baccio Bandinelli. Il Davide fu un successo già all’epoca, oggi è largamente considerato un capolavoro della scultura mondiale, uno degli emblemi del Rinascimento nonché simbolo di Firenze e dell’Italia all’estero. La statua originale è attualmente conservata nella Galleria dell’Accademia a Firenze, mentre in piazza della Signoria è presente una copia.
Immagine d’apertura: il Davide di Michelangelo nella sua attuale collocazione alla Galleria dell’Accademia a Firenze
Bibliografia e fonti varie
- Umberto Baldini, Michelangelo scultore, Milano, Rizzoli, 1973, SBN IT\ICCU\RAV\0053404.
- AA.VV., Galleria dell’Accademia, Firenze, Giunti, 1999, ISBN 88-09-04880-6.
- Marta Alvarez Gonzáles, Michelangelo, Mondadori Arte, Milano, 2007, ISBN 978-88-370-6434-1.
- Milena Magnano, Leonardo, I Geni dell’arte, Mondadori Arte, Milano, 2007, ISBN 978-88-370-6432-7.
- Antonio Natali, Michelangelo. Agli Uffizi, dentro e fuori, Maschietto Editore, Firenze, 2014, ISBN 978-88-6394-084-8