Debutta Braccio di ferro

Il 17 gennaio 1929 sulla striscia Thimble Theatre compare per la prima volta il personaggio di Braccio di Ferro, ideato dal fumettista Elzie Crisler Segar.

Il personaggio venne ideato appunto dal fumettista Segar inizialmente come comprimario all’interno della serie di fumetti a strisce The Thimble Theatre (Popeye) quando Castor Oyl, protagonista iniziale della serie, vuole partire per l’Africa ma prima deve trovare un marinaio in grado di condurre la nave e incontra Popeye, un tipo magro, guercio da un occhio e dalla parlata molto caratteristica. Dopo le prime apparizioni, Segar decide di promuoverlo a protagonista della serie che viene anche ribattezzata con il suo nome. L’esuberante e irascibile Popeye è sempre pronto a venire alle mani per risolvere le questioni anche grazie alla sua formidabile forza la quale, inizialmente, non è chiaro da cosa gli derivi, ma in seguito Segar fornirà una giustificazione negli spinaci che fa ingurgitare al personaggio (espediente riproposto nei cartoni e destinato a diventare il segno distintivo del personaggio).

Segar, l’ideatore di Braccio di ferro

Il personaggio comparve quindi per la prima volta nella striscia Thimble Theatre che Segar disegnava ormai da dieci anni e ne divenne rapidamente il protagonista facendola diventare una delle serie a fumetti del King Features Syndicate più popolari degli anni trenta. La striscia Thimble Theatre veniva pubblicata già dal 19 dicembre 1919 sul New York Journal (un giornale gestito da William Randolph Hearstdal, proprietario del King Features) riscuotendo un discreto successo ma non confrontabile con la fama che raggiungerà con l’introduzione del personaggio di Popeye che era stato inserito come comparsa per un singolo episodio e destinato, nelle intenzioni originali dell’autore, a scomparire con la conclusione della vicenda narrata nella striscia del 17 gennaio 1929. I protagonisti della striscia erano Castor Oyl e sua sorella Olivia, la quale diverrà poi l’eterna fidanzata di Popeye, un marinaio guercio dalla parlata sgrammaticata e piuttosto scorbutico nell’episodio La gallina fischiona africana (Whiffle Hen), assunto da Castor per condurre una nave. Da questo esordio raggiunge un apprezzamento da parte del pubblico tale da spingere il suo autore a renderlo il personaggio di punta della striscia. Questa caratterizzazione del personaggio per opera di Segar è molto diversa da quella che si troverà nei cortometraggi nei quali lo schema narrativo si chiude solitamente con una inevitabile scazzottata e con l’aiuto in extremis di una scatola di spinaci dalla quale attingere la forza per sconfiggere il nemico di turno. Nelle prime storie infatti gli spinaci non compaiono. Nei fumetti il personaggio è protagonista di storie di ampio respiro e in cui, oltre a lui, vi sono altri protagonisti di vicende che, attraverso la successione di strisce quotidiane, sviluppano una trama lunga e complessa. Alle storie realizzate in strisce quotidiane e utilizzate per narrare racconti lunghi e articolati si affiancheranno poi le tavole domenicali. Segar realizzerà una trentina di storie fino alla sua morte, nel 1938.

Dal 1938 la striscia venne continuata da Tom Sims fino al 1954 e poi da Ralph Stein fino al 1959 per i testi mentre per i disegni delle strisce giornaliere da Doc Winner fino al 1939 e per quelli delle tavole domenicali Joe Musial fino al 1939 per poi passare a Bill Zaboly che disegnerà il personaggio fino al 1959, perdendo però col tempo il loro originario mordente e diventando quasi esclusivamente umoristiche. Successivamente l’assistente di Segar, Bud Sagendorf, si occuperà delle strisce quotidiane e delle tavole domenicali dal 1959, infondendole nuova vitalità e lavorandoci per quasi trent’anni quando nel 1986 passerà il compito di realizzare le strisce a Bobby London che le disegnerà fino al 1992 mentre continuerà a dedicarsi solo alle tavole fino al 1994 quando Hy Eisman porterà avanti le storie del personaggio nella sola versione a tavole domenicali. Dal lunedì al sabato vengono quindi pubblicate ristampe delle strisce di Bud Sagendorf mentre la domenica viene pubblicata una tavola inedita realizzate dal 1994 da Hy Eisman.

In Italia la pubblicazione delle storie di Braccio di Ferro è stata abbastanza discontinua. Sebbene siano state pubblicate già negli anni Trenta su diverse testate per molto tempo non si è riusciti ad averne una edizione integrale. Nonostante questo ha da subito goduto di vasta fama venendo pubblicato su varie testate sin dal 1935 soprattutto della Mondadori. Nel 1939 vengono pubblicati come supplementi alla collana Albi d’Oro della A.P.I. Anonima Periodici Italiani (denominazione della Mondadori) 13 volumi che presentano la ristampa sia delle strisce giornaliere che delle tavole domenicali già apparse su testate dell’Editore Lotario Vecchi e della Mondadori, con l’aggiunta di materiale inedito. Nel secondo dopoguerra continua a essere pubblicato per vari editori comparendo anche sulla rivista culturale Il Politecnico diretta da Elio Vittorini ed edita da Einaudi.

Immagine d’apertura: Braccio di Ferro nella striscia Thimble Theatre

Bibliografia e fonti varie

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