È tornato da poco, sgomita, affianca, spara giudizi a effetto, dice verità e prende clamorosi abbagli. Alessandro Di Battista le prova tutte pur di riprendersi un ruolo di primissimo piano. Poco importa se c’è costruire un’opinione originale sul Venezuela o da sorridere accanto a Luigi Di Maio in cima alle montagne, ora che il Movimento 5 stelle cola a picco nei sondaggi e il vicepremier pentastellato ha bisogno di un angelo custode. Di Battista è rientrato dalla vacanzona in Sud America e sgomita. Solo che la gente, la stessa che ha portato l’M5s al governo, se lo fila poco. Almeno sulla Rete.
Di Battista su Google Trends
I dati sono quelli di Google Trends, il servizio che misura le ricerche di centinaia di milioni, per non dire miliardi, di utenti di Internet. Fra questi, i milioni e milioni di italiani che interpellano il motore di ricerca per trovare notizie su qualcosa o su qualcuno.
Si presume che più una persona è cercata su su Google e più questa sia d’interesse pubblico e, spesso, piaccia alla gente. Piaccia o dispiaccia, poi, conta relativamente, visto che quando si cerca pubblicità l’importante è destare l’interesse. Come Di Battista fa, dopo aver concluso la sua lunga pausa, da diverse settimane a questa parte.
Come gli sta andando? Guardiamo i dati
Negli ultimi 30 giorni, la popolarità di Alessandro Di Battista – linea blu – ha conosciuto due impennata ravvicinate, la seconda delle quali subito dopo essere stato ospite di Fabio Fazio in tv. Un bel risultato e clic assicurati.
Il grafico segna poi una rapida discesa, fino a collocarsi ai livelli soliti. Segno che Di Battista viene cercato tanto ma non troppo.
Di Battista e Di Maio
Il problema, per lui, è che Google Trends permette di comparare tra loro più termini di ricerca. Ad Alessandro Di Battista abbiamo così affiancato Luigi Di Maio. Ebbene, come si vede, il vicepremier – linea rossa – desta più interesse dell’amico e rivale. Ci sono oscillazioni per entrambi ma, in linea di massima, Di Maio supera Di Battista tutti i giorni e a gran parte degli orari. Il grafico a barre, a sinistra, è eloquente.
E se aggiungiamo Conte?
Le cose si complicano se aggiungiamo un altro nome, sempre di derivazione pentastallata. Quello del premier Giuseppe Conte – linea gialla – che, fino a un paio di mesi fa, non era cercatissimo. Ebbena, il presidente del Consiglio, pur con un andamento differente, è allineato sui livelli di Luigi Di Maio. Spesso soccombe, nel numero di ricerca di utenti italiani, e talvolta lo supera. Di sicuro, se la cava meglio – per dirla così – dello smaniante Di Battista.
Arriva Salvini e sbaraglia il campo
La partita è aperta in casa M5s, questo è poco ma sicuro, che si facia o no un rimpasto di governo. Difficile capire come stiano le cose, i rapporti reali, le lotte. Di certo, possiamo vedere quanto interessino agli altri le vicende pentastellate, mettendole in relazione con il socio di governo più importante, ovvero Matteo Salvini. Il conto è presto fatto: si segua la linea verde.