Tamponi coronavirus

Doppio tampone per chi si è contagiato prima delle nuove norme: Silvestri & C. scrivono ai ministri

Basta un solo risultato negativo ma in Toscana c’è ancora chi aspetta un secondo tampone per poter uscire di casa. Lo rilevano, insieme ai comportamenti «illegittimi» di altre regioni, i legali incaricati dal professor Guido Silvestri, dalla dottoressa Sara Gandini e dal professor Paolo Spada, «nella loro qualità di condirettori della nostra pagina Facebook “Pillole di ottimismo – L’ottimismo che viene dalla conoscenza”, che da mesi offre al pubblico contributi scientifici interdisciplinari sulla pandemia in corso».

Il rilievo è una lettera inviata ai ministri di salute, interno e giustizia, oltre che al coordinatore del Cts e, per conoscenza, al capo della polizia.

«Riceviamo notizie secondo cui, invece, in alcune regioni (ad esempio Piemonte, Toscana, Lombardia) si pretenda di non applicare le nuove norme sulla liberazione della quarantena a chi era già contagiato prima della loro emanazione. Insomma, secondo queste regioni le nuove norme non sarebbero retroattive. Altre regioni invece (ad esempio Emilia-Romagna, Veneto, Sardegna) applicano correttamente le nuove disposizioni anche a chi era già contagiato al momento della loro emanazione», si legge.
«Vi è noto, recenti disposizioni governative hanno alleggerito in modo giusto e importante le disposizioni eccezionali vigenti sulla quarantena obbligatoria e sulla sua conclusione. Ciò era stato richiesto da diversi mesi da noi e da tutta la comunità scientifica italiana – scrivono i legali – Occorreva farlo perché l’evidenza scientifica è chiara, perché occorre avere rispetto della libertà dei cittadini, e perché criteri arbitrari e pesanti spingevano moltissime persone (sbagliando) a nascondere i sintomi. Oltre che, naturalmente, per adeguare la normativa del nostro paese agli standard internazionali».

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