Non sono sfuggiti all’attenzione dei carabinieri i due molestatori arrestati ieri dai militari di Ostia, impegnati nel monitoraggio di episodi di violenza maturati in ambito familiare, anche in relazione anche agli eventuali atti persecutori nei confronti delle fasce deboli, così da intervenire in maniera ferma e tempestiva in tutte le circostanze riconducibili al codice rosso.
Il primo episodio che ha richiesto ieri l’intervento dei carabinieri si è verificato a Fregene, dove il personale della locale Stazione, al termine di un’accurata attività investigativa, hanno minuziosamente ricostruito l’incubo vissuto da una 40enne del posto.
La donna, vittima di continue violenze e maltrattamenti da parte del compagno, nel mese di gennaio aveva finalmente trovato il coraggio di lasciarlo. L’uomo, un pregiudicato dall’indole estremamente violenta che nel frattempo era stato anche posto agli arresti domiciliari per pregressi reati contro la persona, aveva tuttavia continuato a molestarla nella più totale noncuranza della misura restrittiva cui era sottoposto.
I carabinieri, più volte intervenuti in supporto della vittima, hanno puntualmente relazionato la situazione all’autorità giudiziaria, evidenziando il concreto pericolo – nonostante il continuo monitoraggio della vicenda – che la stessa potesse giungere ad esiti più gravi. Il giudice, condividendo le risultanze presentate dai militari, ha emesso un provvedimento con cui ha disposto l’arresto dell’uomo che è stato portato nel carcere di Civitavecchia.
Era già in carcere per stupefacenti, invece, un 38enne di Acilia riconosciuto autore di atti persecutori nei confronti della sua ex convivente. I militari della Stazione di Acilia, a seguito del racconto della vittima, hanno ricostruito una prolungata serie di vessazioni e maltrattamenti posti in essere dall’uomo, mediante continue molestie anche telefoniche e minacce di morte. La donna, madre di una bambina che il malfattore aveva in più occasioni minacciato di sottrargli, viveva una forte sofferenza psicologica che ne aveva progressivamente mutato l’umore e lo stile di vita, causando gravi ripercussioni anche sulla minore. La ricostruzione della vicenda presentata dai militari all’autorità giudiziaria, ha consentito a quest’ultima di emettere un ulteriore provvedimento restrittivo nei confronti del 38enne.