Mayo clinic

Medicina, eccellenze italiane riconosciute all’estero

È italiano il medico invitato a presentare le proprie ricerche sull’agopuntura scientifica alla Mayo Clinic in Florida.
Il dottor Gianluca Bianco, vicepresidente della Società Italiana di Riflessoterapia Agopuntura Auricoloterapia SIRAA e docente del Master in Posturologia dell’Università Sapienza di Roma, è stato l’unico rappresentante dell’agopuntura italiana invitato al I Congresso “Integrative Health Therapies”, tenutosi in ottobre ad Orlando e patrocinato dalla prestigiosa Mayo Clinic di Jacksonville, in Florida.
Dallo scambio culturale con i ricercatori afferenti alla Mayo Clinic è nata un accordo di collaborazione tra Italia e Stati Uniti, finalizzato alla produzione di progetti di ricerca congiunti e alla divulgazione dell’agopuntura scientifica tramite organizzazione di corsi di formazione in Europa, in USA ed in Brasile.
Di questa collaborazione scientifica, Paese Sera ha parlato in esclusiva con il dottor Bianco.

Come è nata questa collaborazione scientifica?

Per una serie di coincidenze, come tutte le cose belle!
A settembre è uscito un mio articolo nella banca dati Pubmed, che è il riferimento mondiale della letteratura medica scientifica: lo stesso articolo è stato scaricato e letto da centinaia di ricercatori in tutto il mondo, tra cui il Dr Peter Dorsher ed il Dr Edsel Bittencourt, entrambi professionisti e ricercatori della Mayo Clinic.
In ottobre si è svolto, contemporaneamente, in Florida, il primo Congresso denominato “Integrative Health Therapies”, organizzato da ricercatori brasiliani quali Afonso Salgado e Francisco Cidral, con cui già ero in contatto per pubblicazioni congiunte ed attività didattica svolta nel corso degli anni in Sudamerica, e patrocinato dalla stessa Mayo Clinic, che aveva previsto che alcune “letture magistrali” fossero presentate nella sala conferenze della loro clinica a Jacksonville: per fortuna una delle 4 letture era la mia e riguardava il mio articolo!
Tra i presenti c’era proprio il Dr Bittencourt, che la sera stessa mi ha invitato a cena e con il quale è nata subito una profonda intesa scientifica e umana, concretizzata il giorno seguente durante il workshop che abbiamo tenuto insieme, in modo naturale ed estemporaneo, nell’ambito del Congresso di Orlando, inerente il modello di agopuntura scientifica che ci accomuna.

In cosa consiste questa “visione” dell’agopuntura che vi accomuna?

Non è molto semplice da sintetizzare, ci provo. Nei più antichi testi cinesi di agopuntura, risalenti ad oltre 2000 anni fa, vengono descritti i cosiddetti “meridiani”, alla base del processo diagnostico e terapeutico.
Poiché ad oggi non è ancora chiarita, in termini scientifici, l’esistenza fisica o concettuale dei meridiani, gli sforzi di molti ricercatori, nel mondo occidentale, è stato quello di identificare delle caratteristiche fisiche degli stessi e varie correlazioni con il sistema nervoso.
Essendomi immerso nella lettura di queste pubblicazioni, alcuni anni fa mi sono imbattuto nella scoperta dei lavori di Peter Dorsher ed Edsel Bittencourt, che hanno rivoluzionato il mio modo di intendere questi meridiani, avendoli definiti “meridiani miofasciali”.
I due ricercatori hanno infatti correlato i meridiani di agopuntura con un particolare dolore muscolare che origina a distanza dalla sede del dolore stesso in caso di sindrome miofasciale, la più frequente causa di dolore nel mondo.
Sulla base di queste letture, negli ultimi anni, ho continuato ad approfondire le correlazioni tra i meridiani di agopuntura e le cosiddette “catene cinetiche miofasciali”, trovando anche dei nessi con i sistemi cerebrali dello stress e con gli adattamenti posturali e muscolari a particolari emozioni: è così nata la “neuromodulazione fasciale” o “neuromodulazione miofasciale”, che è stato, appunto, il titolo del mio lavoro pubblicato a settembre.
Praticamente è una riscoperta della valenza e del valore clinico degli antichissimi precetti emersi agli albori della Medicina Cinese, in particolare quelli inerenti la descrizione dei meridiani.

Da dove è nata la scintilla che le ha permesso di mettere a punto questo modello?

Benché lo sforzo di argomentare queste correlazioni sia stato frutto della mia dedizione agli studi, sono stato illuminato dai miei “ispiratori” Dorsher e Bittencourt, ma sono sentitamente grato nei confronti dei Maestri che, più o meno consapevolmente, mi hanno guidato in questo affascinante percorso: nell’ambito dell’agopuntura ed in particolare della SIRAA, che la più antica società scientifica italiana di agopintura (fondata a Torino nel 73), il mio Maestro di agopuntura, ahimè scomparso recentemente, Ettore Quirico, nella cui Scuola torinese ho avuto il privilegio di conoscere Gianni Allais e Giancarlo Bazzoni, eminenti esponenti di un’agopuntura basata sulla neurologia, nell’ambito della posturologia, in particolare del Master della Sapienza, docenti del calibro di Tommaso Traetta, che è stato la mia guida per 10 anni, Francesco Fattapposta, professore di neurologia alla Sapienza e Fabio Scoppa, ideatore e coordinatore dello stesso Master.

Quali sono gli sviluppi futuri di questa collaborazione con gli statunitensi?

Beh, parecchi spero! Secondo Bittencourt il mio modello di “neuromodulazione fasciale” rappresenta una prosecuzione ed un complemento dei loro “meridiani miofasciali”, per cui abbiamo deciso di intraprendere una serie di studi scientifici finalizzati a dimostrare le nostre ipotesi relative ai meridiani, a partire da un libro su cui stiamo già lavorando congiuntamente.
Inoltre, essendo sia loro che io degli appassionati della didattica, abbiamo sancito un accordo di collaborazione anche in questo senso: abbiamo creato un modello unico di insegnamento definito “meridiani miofasciali: terapia e neuromodulazione”, per diffondere i nostri studi in Europa, negli Stati Uniti ed in Brasile, sia nel mondo medico che tra gli osteopati, essendo la “nostra” agopuntura molto basata sul contatto fisico e sulla palpazione degli stessi meridiani.
Non è passato neanche un mese dal nostro primo incontro e già faremo un workshop insieme il prossimo 1 dicembre, nell’ambito del Congresso ventennale di Posturologia alla Sapienza, ed un corso a metà dicembre presso la prestigiosa Scuola di Osteopatia Chinesis IFOP diretta dal mio fraterno amico Fabio Scoppa.
Ad Aprile saremo nuovamente impegnati insieme negli Stati Uniti, a luglio in Brasile e…cosi via..spero di continuare a studiare, leggere, scrivere, approfondire e viaggiare il mondo per insegnare..sempre insieme a loro!

MAYO CLINIC

Fondata verso la fine del 1800, la Mayo Clinic oggi è un’organizzazione no-profit di assistenza e ricerca medica che vanta oltre 70 ospedali negli Stati Uniti d’America e 3 sedi dirigenziali a Rochester, Jacksonville e Phoenix.

Nota per essere in cima alla lista dei più accreditati standard di qualità mondiali, la Mayo Clinic è apparsa per otto anni consecutivi nella lista edita dalla rivista Fortune “100 Best Companies to work for”.

Tra le figure di spicco della Mayo Clinic si annoverano il Dr Kendall, noto per aver scoperto l’ormone della tiroide tiroxina, e l’italiano Dr Giancarlo Rastelli, noto per la classificazione del canale atrio-ventricolare completo e per la procedura Rastelli.

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