L’Aula approva con 30 voti a favore e 2 voti di astensione. Passa all’unanimità anche una proposta di risoluzione presentata dalla commissione Sviluppo economico affinché le imprese giungano al conseguimento della certificazione della parità di genere
Nuova disciplina di sostegno al sistema produttivo toscano e un occhio attento all’occupazione e all’imprenditoria femminile. È stata approvata la proposta di legge, illustrata da Ilaria Bugetti (Pd), che modifica, rinnovandola, la “disciplina del sistema regionale degli interventi di sostegno alle imprese”. La nuova legge è stata approvata con 30 voti a favore (Partito democratico, Italia viva, Lega e Fratelli d’Italia) e due voti di astensione (Movimento 5 stelle e Forza Italia). Approvata all’unanimità una proposta di risoluzione che impegna la Giunta a prevedere, anche attraverso attività di formazione, un percorso di sostegno rivolto alle micro, piccole e medie imprese, finalizzato al conseguimento della certificazione della parità di genere; ad attivare a tal fine un tavolo permanente e a stanziare le risorse necessarie nel bilancio regionale.
Con la legge che la presidente Bugetti ha definito “chiara, fruibile e molto importante per ridisegnare il sistema degli incentivi in Toscana” si innova la disciplina del sostegno al sistema produttivo toscano, al passo con i processi evolutivi in materia di transizione digitale e tecnologica, di ecosistema regionale del trasferimento tecnologico, di semplificazione e trasparenza. Si vuole, inoltre, razionalizzare le modalità operative per i procedimenti di accesso alle agevolazioni regionali, oltre che renderne il contenuto più chiaro e più facilmente fruibile da parte delle imprese e di tutti i soggetti.
Più nel dettaglio, l’atto ridefinisce le finalità dell’intervento della Regione nell’economia toscana, con particolare riguardo ai processi di digitalizzazione del sistema delle imprese e alla transizione al digitale, all’introduzione dei principi del Green Deal Europeo, al consolidamento di imprese start-up e PMI innovative, alla diffusione di forme di economia collaborativa a vari livelli, all’accompagnamento alle imprese per gli investimenti sul territorio toscano, al sostegno ai processi di risoluzione delle situazioni di crisi aziendale.
Inoltre, a sostegno degli investimenti delle imprese, si prevede che la Regione – in collaborazione con le associazioni di categoria extra-agricole – garantisca un accesso unico e coordinato alle informazioni sulle opportunità di finanziamento pubblico regionale, nazionale e comunitario; il raccordo con gli uffici regionali e il sistema istituzionale per le attività di carattere amministrativo e per iniziative di promozione dello sviluppo aziendale e/o territoriale; il raccordo con il sistema delle competenze della ricerca pubblica regionale e col sistema degli incubatori di start-up; il supporto e la promozione di progettualità integrata pubblico/privata e la collaborazione tra imprese.
Si disciplinano, inoltre, il supporto e la promozione dei processi di trasformazione tecnologica e digitale e l’ecosistema del trasferimento tecnologico, quale sistema di cooperazione in cui i diversi attori -pubblici e privati – favoriscono lo sviluppo delle applicazioni delle tecnologie digitali ai sistemi di produzione, anche attraverso aggregazioni costituite da imprese, organismi di ricerca, centri e infrastrutture per il trasferimento tecnologico, digital innovation hub, competence center, distretti tecnologici regionali e organizzazioni senza scopo di lucro.
Riguardo all’attuazione degli interventi di sostegno alle imprese, si precisa che siano attuati con la concessione di garanzie e controgaranzie e che possono essere realizzati attraverso il fondo centrale di garanzia e il sostegno agli intermediari finanziari. Si favoriscono, poi, gli investimenti per la realizzazione degli interventi a carattere strategico; l’innovazione; l’incremento della capacità produttiva; la riduzione del divario tecnologico; la valorizzazione delle risorse del territorio. Per le procedure di accesso ai bandi l’atto introduce nuove modalità di rendicontazione, semplificate e diverse dalla classica forma di rendicontazione.
Infine, due i fondi creati, quello per la programmazione negoziata, come modalità aggiuntiva di relazione nella predisposizione di un’offerta pubblica di incentivo alle imprese con l’idea di affiancare con risorse regionali gli strumenti negoziali del Ministero e il Fondo Nuova Finanza Toscana, per favorire l’accesso al credito da parte delle micro, piccole e medie imprese.
E nuove sezioni per il Fondo unico per le imprese: per il sostegno ai processi di risoluzione delle situazioni di crisi aziendale; per gli interventi finalizzati all’indennizzo dei danni materiali o immateriali subiti dalle imprese a seguito di eventi calamitosi o comunque eccezionali e aventi carattere emergenziale; per il sostegno alla transizione digitale. Per contrastare il lavoro irregolare o sommerso, si introduce l’obbligo per i beneficiari di garantire l’applicazione del contratto collettivo nazionale di lavoro sottoscritto dalle parti sociali più rappresentative sul piano nazionale. Tra gli emendamenti inseriti, da evidenziare quello che ribadisce “le imprese beneficiarie si impegnano ad adottare le misure necessarie a contrastare le discriminazioni e le molestie nei luoghi di lavoro”.
La presidente Bugetti ha voluto sottolineare tra le novità “la norma sulla programmazione negoziata estesa anche al settore del turismo. Ma c’è anche un’importante rideterminazione delle garanzie per le piccole e medie imprese. Nella collaborazione con la commissione regionale per le Pari opportunità i suggerimenti sull’imprenditoria femminile e sulle discriminazioni”.
Illustrando gli emendamenti presentati Elisa Tozzi del Gruppo Misto-Toscana Domani sottolinea come “si tratti di sette emendamenti che hanno come idea e filo conduttore il tema del contrasto al caro energia. Aiutando le aziende attraverso il pagamento delle bollette o portandole a produrre meno energia. Il principio cardine portato all’attenzione dell’Aula è quello dell’autosufficienza energetica delle imprese”.
Uno di questi, approvato dall’aula, prevede la promozione dell’autosufficienza energetica delle imprese. Approvato anche un altro emendamento nel testo riscritto con il Pd, per il consolidamento delle filiere di fornitura e di produzione.
Approvato anche un emendamento del Pd, per prevedere una più adeguata promozione, da parte delle imprese, delle attività inerenti la prevenzione e il contrasto alle discriminazioni e alle molestie nei luoghi di lavoro.
“Altro tema – spiega – è quello della salvaguardia di un tessuto storico e tradizionale come quello del commercio che soffre in modo particolare. Molti esercizi sono oggi in condizioni molto difficili. C’è particolare attenzione alla salvaguardia della nostra tradizione della piccola e media impresa. Nella Consulta delle imprese come forma di concertazione e condivisione con le associazioni non può poi mancare attenzione per gli ordini professionali. Corpo emendamenti che sono riportati in modo puntale. Spero oggetto di riflessione in commissione perché servono atti di indirizzo puntuali”.
La capogruppo della Lega, Elena Meini, rivolge il proprio “grazie alla presidente Bugetti e all’assessore Marras per come sono stati condotti i lavori in commissione. Oggi più che mai la Toscana ha bisogno di rafforzare politiche economiche per le imprese. La legge 71 si è dimostrata a detta delle associazioni di categoria molto stringente, anche rispetto alla normativa nazionale. La modifica che ci accingiamo a votare è di facile accoglimento: in un mondo che va sempre più incontro al digitale, era una sfida anche per la Regione Toscana. Ci siamo domandati se le piccole e medie imprese fossero pronte anche a questa transizione digitale. Fondamentale il consolidamento e lo sviluppo del sistema delle start up. Quando si attua un percorso di condivisione e di ascolto – prosegue Meini –, va riconosciuto il buon lavoro fatto dalla presidente e dalla commissione a favore delle imprese toscane. Unico punto da rivedere, a nostro giudizio, quando si va a istituire la Consulta delle imprese e a richiamare il tavolo di concertazione generale. Il nostro ordine del giorno va in quel senso: giusta la Consulta, meno giusto che vada a comporla chi fa parte del tavolo di concertazione, che fa riferimento a una legge del 2001. Giusto valutare ulteriori sigle sindacali, confederazioni d’imprese, associazioni che vivono il nostro tessuto produttivo e che purtroppo non hanno modo di dire la loro al tavolo di concertazione generale. Chiediamo impegno nel trovare le modalità per prevedere che tutti i soggetti veramente rappresentativi in Toscana abbiano anche loro la possibilità di dire la loro nella Consulta”. L’ordine del giorno è stato poi ritirato su proposta della presidente Bugetti, per affrontare il tema condiviso in commissione.
Questo provvedimento, dice Anna Paris (Pd), “nasce in un momento in cui sta cambiando il nostro paradigma economico. Cambia il ruolo dello Stato, che è chiamato ora a intervenire in economia. La Regione si trovava di fronte a una legge del 2017 che andava stretta, quindi non si può che esprimere apprezzamento per questo intervento. Ottimo un unico centro a cui rivolgersi per conoscere tutti gli strumenti di finanziamento. Di rilievo il sostegno agli investimenti di realtà aziendali e imprese in crisi che vengono prese in mano dai lavoratori. Il mio auspicio è che facciano seguito a breve tutti i bandi e le modalità per rendere operativa questa normativa, che abbraccia tutto quello che la Regione può fare per sostenere le imprese”.
L’assessore Leonardo Marras esprime “soddisfazione per l’approvazione di questo provvedimento, il messaggio è stato, mi pare, compreso. Il sistema produttivo si lamentava di una certa rigidità di alcune norme del nostro ordinamento, abbiamo svolto un lavoro di comparazione molto puntuale con leggi e bandi delle altre Regioni. La nostra legge del 2017 era frutto di un altro poderoso lavoro, fatto dalla Giunta, ma soprattutto dalla commissione e dal Consiglio regionale, grazie al quale è stato possibile oggi arrivare a queste modifiche condivise. Significativo anche l’apporto di tante risorse esterne, le associazioni e le organizzazioni sindacali possono dirsi altrettanto soddisfatte. Possiamo usare ora la nuova legge – prosegue Marras – con la programmazione che partirà a breve: i bandi partiranno in primavera. Abbiamo provato a definire un campo di azione delle politiche industriali pubbliche. La nostra economia è tra le più importanti tra le Regioni d’Italia, siamo ancora un’economia manifatturiera”.