Elena Cornaro: prima donna laureata in filosofia nel mondo

Il 25 giugno 1678, Elena Cornaro ottiene allo Studio di Padova il dottorato in filosofia, dopo che le era stato precluso quello in teologia. In quanto donna tuttavia, non potrà insegnare.

Elena Lucrezia Cornaro Piscopia nacque il 5 giugno del 1646 a Venezia, quinta dei sette figli di Giovan Battista Cornaro e di Zanetta Boni. Il padre, appartenente a una delle più importanti famiglie del patriziato veneziano, ebbe con Zanetta, donna di umilissime origini, una lunga relazione, durante la quale nacquero tutti i loro figli che furono sempre legittimati alla nascita, ma la coppia si sposò soltanto nel 1654. L’antica famiglia era da secoli estranea alle maggiori magistrature della Repubblica di Venezia, ma le restava il prestigio del nome, del patrimonio e della cultura. Tra i parenti di Giovan Battista spiccavano i nomi del trisnonno Alvise, celebre scrittore e mecenate, del nonno Giacomo Alvise Cornaro, uno scienziato amico di Galilei, del padre Girolamo, studioso di fisica, e dello zio Marcantonio che aveva creato un’importante biblioteca e una collezione di quadri e di strumenti scientifici.

Il padre volle assicurò ad Elena la migliore istruzione: suoi insegnanti di greco furono fino al 1668 Giovan Battista Fabris, parroco della chiesa di San Luca, e in seguito Alvise Gradenigo, bibliotecario della Marciana che aveva vissuto a lungo a Candia; il canonico di San Marco Giovanni Valier le impartì lezioni di latino. Forse fu il gesuita Carlo Maurizio Vota a impartirle nozioni di scienze e Carlo Rinaldini, cattedratico a Pisa e poi a Padova, la istruì nella filosofia. Apprese anche l’ebraico e lo spagnolo dal rabbino Shemel Aboaf e la teologia da Felice Rotondi, che divenne poi docente nello Studio di Padova.

Nota tra gli studiosi italiani per la sua erudizione, la Cornaro fu accolta nel 1669 nell’Accademia dei Ricovrati di Padova e successivamente in molte altre. Dopo che ebbe tenuto a Venezia una pubblica disputa di filosofia in lingua greca e latina, il padre chiese che lo Studio di Padova assegnasse alla figlia la laurea in teologia; alla proposta si oppose il vescovo di Padova, il cardinale Gregorio Barbarigo, la cui autorizzazione, in qualità di cancelliere dell’Università, era vincolante. Egli sostenne che fosse «uno sproposito dottorar una donna» e che sarebbe stato un «renderci ridicoli a tutto il mondo». Il padre di Elena non cedette: nacque un fitto scambio epistolare tra i due uomini. Alla fine si raggiunse un compromesso: il vescovo concesse alla ragazza di laurearsi in filosofia: il 25 giugno 1678 Elena Cornaro sostenne la dissertazione e fu così accolta nel Collegio dei medici e dei filosofi dello Studio padovano, benché non potesse comunque, in quanto donna, esercitare l’insegnamento. Dopo la laurea visse a Padova nel prestigioso Palazzo Cornaro, dove in una condizione di salute sempre più precaria, continuò gli studi. Morì di gangrena a soli trentotto anni il 26 luglio 1684; fu sepolta nella chiesa di Santa Giustina

Please follow and like us: