Il 29 gennaio 1959 esce nelle sale statunitensi il celebre film d’animazione Sleeping Beauty, in italiano La bella addormentata nel bosco, è il sedicesimo classico Disney.
Il film, che in Italia uscì il primo dicembre 1959 e non il 29 gennaio, si basa come altri classici Disney sulla fiaba de La bella addormentata dei fratelli Grimm, sebbene abbia varie differenze significative, come il fatto che nella fiaba dei Grimm l’antagonista, Malefica, non ha un nome e non è una strega, ma una vecchia fata che il Re e la Regina si erano dimenticati di invitare. Non è specificato che fine faccia in quanto il principe non l’ha mai incontrata. Questo perché la fata si è vendicata con la sua maledizione, quello che succede dopo non la riguardava più. Al contrario, nel film Malefica è in un continuo stato di apprensione perché per sedici anni la principessa è scomparsa e ha paura che la sua maledizione non si avveri.
La bella addormentata nel bosco restò in produzione per quasi tutti gli anni cinquanta: il lavoro sulla storia iniziò nel 1951, le voci vennero registrate nel 1952, l‘animazione venne prodotta dal 1953 fino al 1958, e la colonna sonora stereofonica, per lo più sulla base del balletto di Čajkovskij, venne registrata nel 1957. Il film detiene una posizione di rilievo come ultimo film d’animazione Disney ad utilizzare rodovetri inchiostrati a mano. A partire dal film successivo, La carica dei cento e uno, la Disney si sarebbe spostata verso l’uso della xerografia per trasferire i disegni degli animatori dalla carta alla celluloide. La sua arte, che Walt Disney voleva apparisse come un’illustrazione vivente e che fu ispirata all’arte medievale, non era in tipico stile Disney. Poiché lo studio Disney aveva già fatto due film basati su fiabe, Biancaneve e i sette nani (1937) e Cenerentola (1950), Walt Disney voleva che questo film si distinguesse dai suoi predecessori, scegliendo uno stile visivo differente. Il film evitò l’aspetto morbido e arrotondato dei primi film Disney per usarne uno più stilizzato che corrisponde al periodo di tempo in cui è ambientato il film.
Nel 1952, Disney prevedeva di far uscire il film per il Natale del 1955. Tuttavia, la produzione dell’animazione non iniziò prima del 1953. Walt Disney, preso da molti altri impegni, fu poco presente durante la lavorazione del film e ciò dilatò notevolmente i tempi di produzione. La sceneggiatura fu terminata solo nel 1954 e da quell’anno il film fu interrotto per circa ventiquattro mesi poiché lo studio era impegnato nella progettazione di Disneyland e del programma televisivo omonimo. La data fu posticipata al febbraio del 1957. Tuttavia il parco Disneyland assorbì molte risorse dello studio, soprattutto per quanto riguarda la finalizzazione e il design di molte attrazioni cosicché molti animatori furono impossibilitati a lavorare al film.
La produzione riprese solo nel 1956. Michael Barrier indica che quando Walt supervisionò il progetto, non fu soddisfatto, il budget si era così alzato che fu stabilito, per non subire ulteriori perdite, un minimo di animazione giornaliera: 8 ragazze, 32 uccelli di taglia media o un numero tale di scoiattoli. Nell’agosto ’57, egli visionò una parte del progetto finale ma molti animatori come Dick Huemer e Harry Tytle sostennero che Walt pareva affaticato, e non diede che pochi commenti generali. Diversi punti della storia di questo film nacquero da idee scartate per la precedente fiaba Disney che coinvolgeva un’eroina dormiente: Biancaneve e i sette nani. Essi includono Malefica che cattura il principe e lo deride, e la rocambolesca fuga di quest’ultimo. Disney scartò queste idee da Biancaneve perché i suoi artisti non erano in grado di disegnare un uomo abbastanza credibile all’epoca, anche se vennero incorporate nell’adattamento a fumetti. Scartate da Biancaneve, ma utilizzate in questo film, sono anche le idee della danza con il principe improvvisato (anch’esso usato, come “Principe Buckethead”, nel fumetto di Biancaneve), e la sequenza fantasy del principe e la principessa che danzano tra le nuvole, che era stata considerata ma abbandonata per Cenerentola. Prima che iniziasse la produzione dell’animazione, ogni scena del film venne fatta in una versione di riferimento live-action, con attori dal vivo in costume che servivano come modelli per gli animatori. Tutte le performance degli attori dal vivo venivano proiettate per il riferimento degli animatori, poiché Walt Disney insisteva sul fatto che gran parte dell’animazione de La bella addormentata nel bosco dovesse essere più vicina possibile all’azione dal vivo.
Durante la sua uscita originale nel 1959, La bella addormentata nel bosco incassò circa 7,7 milioni di dollari. I costi di produzione, pari a 6 milioni, lo resero il film Disney più costoso fino ad allora, e oltre due volte più costoso di ciascuno dei tre precedenti Classici Disney. I costi di produzione elevati de La bella addormentata nel bosco, insieme alla sottoperformance di gran parte degli altri film distribuiti dalla Buena Vista nell’annata 1959-1960, portarono l’azienda a pubblicare la sua prima perdita annuale in un decennio per l’anno fiscale 1960, e licenziamenti in massa vennero eseguiti in tutto il dipartimento di animazione.
Come Alice nel Paese delle Meraviglie , che pure non ebbe successo inizialmente, La bella addormentata nel bosco non venne mai rieditato nelle sale nel corso della vita di Walt Disney. Tuttavia ebbe molte riedizioni nei cinema nel corso dei decenni. Il film venne rieditato nelle sale americane nel 1970, 1979, 1986 e 1995. In Italia invece le riedizioni ebbero luogo nel 1978, 1985, 1989 e 2000. Le riedizioni di successo de La bella addormentata nel bosco l’hanno reso il secondo film di maggior successo uscito nel 1959 dopo Ben-Hur, con un incasso totale di 51,6 milioni di dollari.
Immagine d’apertura: locandina originale del film al momento dell’uscita
Bibliografia e fonti varie
- Barrier, Michael (1999). Hollywood Cartoons: American Animation in Its Golden Age. Oxford University Press. ISBN 978-0-19-802079-0.
- Gabler, Neal (2006). Walt Disney: The Triumph of the American Imagination. Vintage Books. ISBN 978-0-679-75747-4.
- Koenig, David (1997). Mouse Under Glass: Secrets of Disney Animation & Theme Parks. Bonaventure Press. ISBN 978-0964060517.
- Maltin, Leonard (1987). Of Mice and Magic: A History of American Animated Cartoons. Plume. ISBN 978-0-452-25993-5.
- Thomas, Bob (1994) [1976]. Walt Disney: An American Original. New York: Hyperion Press. ISBN 0-7868-6027-8.
- Thomas, Bob (1997). Disney’s Art of Animation: From Mickey Mouse To Hercules. Disney Editions. ISBN 978-0-786-86241-2.
- Solomon, Charles (2014). Once Upon a Dream: From Perrault’s Sleeping Beauty to Disney’s Maleficent. Disney Editions. ISBN 978-1-423-19902-1.