attivitàeruttivastromboli foto credit matteo trolese

Etna e Stromboli, nuova luce su possibili cause di eruzioni esplosive

Combinando vulcanologia e geochimica, uno studio di un team internazionale – coordinato
dall’Istituto di geologia ambientale e geoingegneria del Consiglio nazionale delle ricerche e
dall’Università degli Studi Roma Tre e pubblicato su Nature Communications Earth &
Environment – mette in luce le differenze composizionali di magmi basaltici che stanno alla base
del diverso comportamento eruttivo di Etna e Stromboli e individua i fattori che potrebbero essere
causa di eruzioni vulcaniche esplosive

Uno studio, coordinato dall’Istituto di geologia ambientale e geoingegneria del Consiglio nazionale
delle ricerche (Cnr-Igag) e dall’Università degli Studi Roma Tre e pubblicato su Nature
Communications Earth & Environment, descrive come la formazione di nanocristalli (anche detti
nanoliti, fino a 10.000 volte più piccoli di un capello umano) in magmi basaltici, possa essere indotta
da minime differenze composizionali, in particolare, un più alto contenuto in metalli come titanio e
ferro. Gli autori dimostrano che la formazione di nanoliti ha un impatto rilevante sui meccanismi di
trasporto del magma che li ospita, giacché ne aumenta la viscosità e favorisce la formazione di bolle.
Entrambi questi fattori figurano tra le possibili cause di eruzioni vulcaniche esplosive.
“Il nostro studio fornisce evidenza scientifica irrefutabile al fatto che il contenuto totale di ferro e
titanio dissolto nei magmi può influenzare il comportamento di vulcani basaltici come Etna e
Stromboli che occasionalmente danno origine a eventi esplosivi” spiega Alex Scarani dell’Università
degli Studi Roma Tre e autore dello studio. Alessandro Vona, esperto di dinamiche magmatiche ed
eruzioni vulcaniche dell’Università degli Studi Roma Tre, spiega: “I magmi basaltici producono
generalmente eruzioni effusive perché la loro bassa viscosità favorisce un continuo rilascio di gas,
evitando esplosioni. Tuttavia, eventi esplosivi sono occasionalmente osservati presso vulcani
basaltici, generando un acceso dibattito scientifico circa le loro cause. Il nostro lavoro dimostra che
minime differenze composizionali possono dare il via alla formazione di nanoliti durante la risalita
dei magmi, con un conseguente aumento di viscosità e intrappolamento di bolle di gas. Questi
processi potrebbero effettivamente contribuire alle eruzioni esplosive di vulcani basaltici come
descritto nel caso di Etna e Stromboli”. Danilo Di Genova, ricercatore dell’Istituto di geologia
ambientale e geoingegneria del Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr-Igag) che ha coordinato lo
studio insieme a Alessandro Vona, spiega: “Questo studio rappresenta un passo ulteriore sulla via di
una migliore comprensione della struttura molecolare dei magmi, che ha un ruolo fondamentale
durante le eruzioni vulcaniche. Nel corso dell’ultimo decennio abbiamo raccolto innumerevoli
evidenze sperimentali che ci hanno segnalato l’importanza capitale dei processi aventi luogo nei
magmi alla nanoscala. Abbiamo lavorato a questo specifico studio per più di tre anni e i risultati
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