Una lettera contro le nuove tranvie e contro la stazione dell’alta velocità. L’ha scritta Fabrizio Valleri di Libera Firenze al ministro dell’ambiente Sergio Costa, in occasione del Clean Air Dialogue. Nel testo vengono sottolineati, secondo il punto di vista di Valleri, le ragioni per le quali le opere annunciate non devono essere portate a compimento.
Apprendiamo della sua iniziativa nei confronti della Unione Europea – si legge – perché la nostra Repubblica possa finalmente uscire dalla procedura d’infrazione, che ci penalizza da molti anni a causa dello sforamento dei livelli di polveri sottili nell’atmosfera, che ci sono costate ripetute multe inflitte dall’Unione.
Ci auguriamo che la sua iniziativa, con la partecipazione di tutte le Regioni e di 6 Ministeri, possa raggiungere gli obbiettivi da lei così chiaramente indicati nel filmato d’invito.
Anche Libera Firenze ha fatto la sua parte, cercando di svegliare la nostra città e il nostro territorio dal conformismo e dalla rassegnazione.
Reinoltriamo documenti e dati già inviati nel febbraio scorso al Ministro delle Infrastrutture Danilo Toninelli, in cui un gruppo di cittadini preoccupati per quanto sta accadendo a Firenze chiedevano di sospendere ogni ulteriore finanziamento al proseguimento delle linee tranviarie, prima dell’apertura di un dibattito pubblico competente ed una seria verifica di quell’opera.
Non vorremmo infatti che tra i molti “sì” che lei ha preannunciato per l’incontro di Torino, in nome della pur auspicabile riduzione del traffico privato, si ritrovi anche l’assenso acritico a una opera ambientalmente devastante per Firenze.
Le ulteriori tramvie progettate per Firenze sono fortemente criticate non solo per l’inefficienza trasportistica di questa infrastruttura, ma anche per la minaccia diretta per l’ambiente che esse rappresentano.
Esse comporteranno svincoli autostradali in ambienti storici, scavi di rampe e gallerie automobilistiche al posto degli storici Viali di circonvallazione di Firenze, abbattimenti massivi di alberature in luoghi tutelati da vincoli paesaggistici e culturali, piazze trasformate in depositi del tram, terreni agricoli periurbani investiti direttamente da nuova urbanizzazione di servizio (piazzali di parcheggi scambiatori depositi, ecc.) e indotta, con ampliamento dei perimetri di Centro Abitato, con una radicale alterazione dei valori immobiliari e ulteriore consumo di prezioso suolo naturale.
E neanche vorremmo che, magari in nome del trasporto ferroviario regionale (a cui lasciare i binari di superficie), si riparlasse del mai iniziato e non più riproponibile “Passante AV” e si riproponesse il completamento della inutile stazione Foster, che neanche le Ferrovie vogliono più. Senza dimenticare che in quanto a trasporto regionale e di bacino, Firenze piuttosto avrebbe bisogno di veder applicati gli accordi sottoscritti con RFI nell’ormai lontano 2011.
Nel caso poi che le soluzioni con nuova tecnologia gestionale già avanzate dalle Ferrovie dovessero accompagnarsi con qualche potenziamento strutturale, il Passante Regionale già presentato al MIT è un’alternativa molto più promettente e più seria, più efficiente e con impatto molto più basso, rispetto ad un progetto di tunnel TAV logorato dalle inchieste giudiziarie, dai fallimenti di aziende e dal mai risolto problema dello smaltimento delle terre.
Su questi temi siamo pronti al dialogo con lei, con le autorità toscane e fiorentine, con tutte le forze politiche e sociali di Firenze.
Una maggiore documentazione (anche grafica e fotografica) su quanto qui esposto, è disponibile in rete:
blogpassanteregionaledifirenze.wordpress.com
cittadiniareafiorentina.wordpress.com/
Libera Firenze, Fabrizio Valleri