Carabinieri

Falsi incidenti stradali: 17 arresti, 3 milioni di danno e polizze in aumento

Convincevano persone indigenti a prestarsi come vittime di falsi incidenti stradali, con la complicità di vigili urbani, imprenditori, medici, avvocati e altri professionisti. Tutto è finito con una maxi operazione condotta da carabinieri e polizia, con l’appoggio di un elicottero, che ha sgomitato due organizzazioni dedite alle truffe alle assicurazioni e agli enti pubblici. Sistematica, tra l’altro, la creazione a tavolino di incidenti stradali con la complicità di medici Asl e tecnici degli studi diagnostici. Ben 17 le perquisizioni completate e 17 le persone arrestate nelle ultime ore, 4 delle quali condotte in carcere e 13 agli arresti domiciliari. In tutto, 130 indagati. È l’esito di un’inchiesta coordinata dal pm di Massa Alessandra Conforti.

L’intera lunga indagine, denominata il botto, ha smantellato due organizzazioni criminali operanti a Massa e nelle vicine province di Lucca, La Spezia e Pistoia,  che negli ultimi tre anni hanno commesso in maniera sistematica frodi in danno di assicurazioni e di enti pubblici locali,  corruzioni, falsi materiali e ideologici in atti pubblici.

Arrestati e indagati sono ritenuti responsabili a vario titolo di 159 reati consistenti principalmente nella creazione di centinaia di falsi sinistri stradali ed infortuni di vario genere con tanto, grazie alla compiacienza interessata di diversi professionisti, medici compresi, sono stati  corredati sia da documentazione sanitaria falsa, completa di tutti gli esami diagnostici e strumentali necessari per supportare le lesioni denunciate dalle false vittime, sia di tutta la fraudolenta documentazione fotografica, documentale e peritale, atta a dimostrare l’esistenza degli incidenti stradali, alcuni dei quali mai verificatisi.
L’attività delle due organizzazioni ha provocato circa 3 milioni di euro di danno alle compagnie di assicurazione e ha determinato un consistente aumento delle polizze Rc auto nella provincia di Massa e Carrara.

L’attività delittuosa è stata portata avanti con l’aiuto di medici e altri dipendenti Asl, inseriti nei reparti più sensibili dell’ospedale Noa di Massa e di altri ospedali, oltre che con l’ausilio di agenti della locale polizia municipale e di altri pubblici ufficiali, nonché sulla connivenza solidale di medici specialisti-fiduciari delle compagnie assicurative destinati ad accertare e valutare l’esistenza dei danni biologici dei falsi infortunati. Scoperta anche la complicità prezzolata opera di titolari di centri di fisioterapia e di numerosi avvocati esercenti del foro di Massa, specializzati nel campo delle richieste risarcitorie alle assicurazioni. Tra le complicità accertate anche quelle di titolari e addetti di agenzie di investigazioni e di di titolari di agenzie di infortunistica stradale. Infine, non è mancato il collusivo contributo di autocarrozzerie della provincia, in maniera tale da indurre decine di persone indigenti a prestarsi a simulare falsi sinistri, con frequenza quasi  giornaliera, al fine di ottenere cospicui risarcimenti dalle compagnie assicurative.

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