m. pistoletto, la venere degli stracci

Flora Borsi e Jim Tsinganos accompagneranno la Florence Biennale

Biennale con la giovane visual artist ungherese Flora Borsi, nota a livello mondiale per la serie di iconici autoritratti con gli animali, e con l’illustratore australiano Jim Tsinganos nelle vesti di ospiti d’onore. Vincitori di un concorso internazionale realizzato in collaborazione con Art Market Magazine e Lens Magazine, i due artisti accompagneranno in ottobre l’intera manifestazione con i loro lavori, scelti per l’immagine coordinata della biennale.

All’appuntamento fiorentino con l’arte, si aggiungeranno presto altri nomi. Sicuri, intanto, quelli ben affermati di Vivienne Westwood per il design e di Michelangelo Pistoletto. A loro andranno i premi alla carriera.

La Florence Biennale si svolgerà dal 23 al 31 ottobre alla Fortezza da Basso e si presenterà in una diversa dislocazione rispetto al passato, forte anche di un progetto nuovo e particolare, messo a punto dal curatore artistico indipendente Fortunato D’Amico e i cui dettagli saranno svelati nel mese di settembre.

Come nelle precedenti edizioni, è prevista la partecipazione di circa 500 espositori, tra artisti e designer provenienti dai cinque continenti che mostreranno le loro realizzazioni e parteciperanno al concorso per aggiudicarsi il Premio “Lorenzo il Magnifico” (per l’arte) e il Premio “Leonardo da Vinci” (per il design).

Il tema della Florence Biennale

Il tema della XIII edizione di Florence Biennale – “Eternal Feminine – Eternal Change. Concepts of Femininty in Contemporary Art and Design” – stavolta si incentra sull’universo policromo e multiforme della femminilità, che verrà analizzato e sviscerato nelle sue molteplici sfaccettature, muovendo in due direzioni ben precise.
Da una parte, l’idea di femminilità nella sua essenza immutabile, capace di ispirare alcune tra le creazioni artistiche e letterarie più importanti della storia dell’umanità e che origina dal culto primordiale della Grande Madre per giungere fino a Beatrice di Dante Alighieri e al “Femineo eterno” (ossia l’Eterno Femminino) di Goethe: l’idea della femminilità come riflesso della divinità, come amore spirituale che solca i confini del tempo, come fonte di purificazione ed elevazione, e come forza dell’universo che tutto forma e tutto sostiene. Dall’altra parte, l’idea del mutamento perenne che caratterizza il mondo contemporaneo e che investe anche la femminilità, in perenne trasformazione grazie alla spinta di movimenti sociali e culturali come quelli che si sono sviluppati attorno ai femminismi e alle comunità LGBTQ+. Dalla rivoluzione sessuale degli anni Sessanta alle battaglie per le pari opportunità, fino al dibattito sulle identità di genere, sono innumerevoli gli stimoli che hanno portato a ridefinire il concetto di femminilità, aumentandone ancor di più la complessità e la multidimensionalità.

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